Oltre centocinquantamila euro in tre anni per la manutenzione di alcune aree verdi cittadine.
È quanto potrebbe spendere Esselunga per la sponsorizzazione dei giardini Angelo Costa e delle aiuole di via Piave, a cui il comune ha affidato la manutenzione per il 2025, con l’opzione di proroga anche per il 2026 e il 2027.
L’operazione costerà poco meno di cinquantotto mila euro: 32.574 euro per i giardini del centro e 25.254 euro per le aiuole del quartiere, solo per il 2025. In cambio, la catena di grande distribuzione potrà sistemare il proprio logo come sponsor all’interno di queste aree.
Il progetto nasce da una manifestazione d’interesse dell’azienda, accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale. Esselunga si impegnerà direttamente alla manutenzione tramite ditte esterne qualificate, mentre la Direzione Manutenzione e Verde Pubblico del Comune vigilerà sull’esecuzione degli interventi.
‘Do ut des’? Per molti non c’è dubbio. L’impegno di Esselunga, più che un gesto nei confronti della comunità, sembra avere il sapore di un ‘favore’ all’amministrazione comunale, pronto a essere contraccambiato con permessi per costruire e nuove concessioni (vedasi la nuova Esselunga di Sestri Ponente, progetto inviso alla cittadinanza, ai commercianti e alle associazioni che li rappresentano).
Non solo, il progetto di sponsorizzazione del verde pubblico garantirebbe a Esselunga un ritorno di immagine che certamente contribuirebbe a migliorarne la reputazione dopo i fatti del maggio 2024 quando l’allora consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada è finito nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta corruzione che ha portato all’arresto dell’ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
Una scelta che apre a diversi ulteriori interrogativi, in un momento in cui la città vive una forte difficoltà in tema di verde pubblico. Tanti si interrogano se sia accettabile o meno che la cura del verde pubblico passi attraverso sponsorizzazioni private. Se da un lato, infatti, la cosa pubblica appartiene a tutte e tutti su cui ricade certamente il compito di non danneggiare né sporcare, dall’altra parte la manutenzione dovrebbe essere ricondotta alle ditte del Comune specializzate in materia. Una pezza che sembra peggio della buca e che, ancora una volta, lascia in mano ai privati ciò che spetta alla pubblica amministrazione.