La musica che ci gira intorno - 05 aprile 2025, 08:00

La musica che ci gira intorno - Chitarre, storie e incontri: il successo di 'Venti alle venti' di Paolo Sussone

Il liutaio genovese trasforma il suo laboratorio in un salotto musicale per pochi spettatori che con un calice di vino in mano assistono a uno spettacolo unico: “Cerco di creare un dialogo autentico tra artisti e pubblico”

‘La musica che ci gira intorno’ è il format de ‘La Voce di Genova’ dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della scena musicale ligure, con un focus su artisti locali, eventi, nuovi talenti e le tradizioni sonore della nostra regione. Ogni settimana la musica sarà protagonista, in ogni sua forma e da ogni punto di vista. Qui troverai interviste agli artisti, le nuove uscite discografiche, gli appuntamenti per vedere concerti ed esibizioni live e spazio a chi, con la musica, ci lavora: dai produttori ai fonici, dai musicisti ai gestori di locali, teatri e spazi dove è possibile far sentire la propria voce. 

Un artista con la chitarra, un calice di vino, occhi puntati su di lui da un pubblico attento e partecipe, e un’atmosfera intrisa di calore e condivisione: questo è Venti alle Venti, il format nato dalla mente e dal cuore del liutaio Paolo Sussone, dove la musica incontra l’anima e ogni nota diventa un brindisi alla bellezza dello stare insieme. Il format nasce all’interno del laboratorio ‘Sussone Guitars’ di Campetto nel dicembre 2021, in un periodo ancora segnato dalle incertezze della pandemia: “Il nome Venti alle venti deriva proprio dal fatto che, allora, il pubblico era limitato a venti persone, come imponevano le norme di sicurezza. Ma più andavo avanti, più capivo che questa dimensione raccolta era il vero punto di forza dell'iniziativa” racconta Paolo Sussone. 

Il progetto, maturato nel tempo attraverso esperienze precedenti di organizzazione concerti e festival, risponde a un bisogno profondo di avvicinare l'artista al pubblico, creando uno scambio che va oltre la semplice performance. “Ho sempre pensato che i concerti più belli della mia vita fossero quelli in cui ho avuto la possibilità di conoscere davvero il musicista, di capire chi fosse, cosa lo avesse portato a scrivere determinate canzoni. Con Venti alle venti volevo creare uno spazio dove questo potesse accadere”.

Gli eventi, infatti, non sono solo concerti: sono occasioni per approfondire, per ascoltare sì la musica, ma anche le storie, le emozioni e i percorsi che hanno portato un artista a scrivere un brano, a scegliere una chitarra, a intraprendere un viaggio musicale. Lo dimostra la recente serata con protagonista Alberto Bianco, in cui tra artista e pubblico si è instaurato un dialogo che sarebbe impensabile in un contesto più grande. “Questa dimensione permette un'interazione autentica, un rapporto diretto e senza filtri”. 

La selezione degli artisti segue un criterio preciso: il gusto di Sussone e del giornalista Claudio Cabona, che si occupa di dialogare con i protagonisti musicali e con cui ha affinato il format nel corso del tempo: “Cerchiamo di variare, di proporre qualcosa di nuovo ogni volta, spaziando tra diversi generi e sensibilità. E poi, certo, ci sono anche tanti artisti che si propongono da soli. Ogni settimana ricevo richieste, e non solo da Genova”.

Un altro aspetto fondamentale di Venti alle venti è la valorizzazione della liuteria: ogni artista si esibisce utilizzando uno strumento creato da Sussone. “Chi non suona difficilmente ha occasione di affacciarsi in un laboratorio di liuteria. Ma un liutaio non costruisce solo strumenti: crea oggetti che hanno un'anima, che entrano in simbiosi con il musicista. Far scoprire questo mondo a chi ama la musica, ma non ne conosce i dettagli, è una parte importante di quello che facciamo”.

La differenza tra uno strumento industriale e uno artigianale, sta nel tempo e nella cura: “Un'industria può realizzare una chitarra in tredici ore - racconta Sussone -. Un liutaio impiega tra le 250 e le 300 ore. Non è solo una questione di tempo: è la ricerca della perfezione, la sensibilità di chi lavora il legno per ottenere il suono migliore. Una chitarra artigianale è un'opera d'arte, sotto tutti i punti di vista”.

Il futuro di Venti alle venti? “Lo voglio portare avanti”, afferma Sussone, “anche se l'organizzazione è faticosa. Ma finché vedo interesse e partecipazione, ne vale la pena”. Il prossimo appuntamento è già fissato: sabato 5 aprile sarà la volta di Federico Sirianni, una delle voci più rappresentative della scena cantautorale genovese, che presenterà il suo nuovo album. E a maggio, l'ultima data della stagione con la cantautrice torinese Sue.

Nel frattempo, Sussone pensa anche a un evento estivo. Nulla di certo, per ora, ma il desiderio di far crescere questa realtà c'è, così come la volontà di dimostrare che la musica di qualità ha ancora spazio, anche in una città difficile come Genova. “La musica dal vivo ha ancora tanto da dire. Basta solo trovare il posto giusto per ascoltarla. Genova non è una città sempre facile, ci sono spazi ma vanno cercati”. Ed è per questo che iniziative come Venti alle venti vanno portate avanti. 

I vini che si possono degustare fanno parte della collaborazione con Cascina Barban: “L’idea è nata quasi per caso, ma si è rivelata subito una scelta naturale. Personalmente ho avuto modo di visitare la cascina, conoscere i loro spazi, assaggiare i prodotti: è una realtà che ho trovato bellissima, curata in ogni dettaglio, e molto affine a quello che cerchiamo di fare con il format. C’è la stessa attenzione per le cose fatte bene, poche ma autentiche, proposte in modo consapevole. Anche questo è un modo di intendere la vita”. A rendere ancora più speciale questa collaborazione, anche un legame personale: “Uno dei due soci di Cascina Barban è un mio carissimo amico d’infanzia. Ci siamo conosciuti per caso a vent’anni, legati dalla passione per il Genoa, e ci siamo ritrovati dopo altrettanto tempo con due progetti diversi – io con la musica, lui con il vino – ma con lo stesso spirito”. 

Chiara Orsetti e Isabella Rizzitano

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