Sanità - 02 aprile 2025, 12:06

Quattrocentomila liguri sono in sovrappeso e il trentacinque per cento non muove un passo

I dati emergono dall’incontro a Palazzo Ducale dedicato ai corretti stili di vita: “In quest’epoca tutto rema contro il movimento”

Quattrocentomila liguri sono in sovrappeso e il trentacinque per cento non muove un passo

L'attività fisica è la medicina più semplice che tutti noi possiamo assumere, perché non dobbiamo andare in farmacia e non dobbiamo pagarla, ma dobbiamo solo cambiare il nostro stile di vita”. 
Lo ha affermato il professor Gianni Testino durante l’incontro dedicato al ruolo dell’esercizio fisico nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative, quarto appuntamento del ciclo di dieci incontri ospitati a Palazzo Ducale e dedicati alla promozione di corretti stili di vita. L’iniziativa è promossa dal Dipartimento Educazione a corretti stili di vita e programmi di comunità di Asl3, in collaborazione con Anci Liguria e Federsanità Anci Liguria.

Nel corso del suo intervento, Testino ha evidenziato come il movimento rappresenti un bisogno essenziale dell’essere umano: “L’uomo è energia e l’essere umano è nato per muoversi - ha spiegato - ma purtroppo in quest’epoca tutto rema contro il movimento. I dati in Liguria sono particolarmente significativi: il 35% dei liguri non muove un passo, e circa la metà dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni si muove molto poco. Questo si associa a 400mila liguri in sovrappeso od obesi. Ecco che questa condizione crea le basi per le malattie cronico-degenerative, che sono sostanzialmente le malattie metaboliche come il diabete, quelle neurodegenerative come la demenza vascolare o l’Alzheimer, ma sono anche i tumori”.

Secondo il professore, sarebbe sufficiente adottare abitudini motorie moderate e regolari per ridurre drasticamente l’insorgenza di patologie gravi: “Se noi riuscissimo a muoverci in modo regolare, senza fare troppi sforzi - ha aggiunto - che significa per una persona adulta e sana muoversi 20 minuti al giorno, dedicare due volte alla settimana un’ora di camminata decisa e fare piccoli esercizi per rafforzare la muscolatura, insieme naturalmente a una dieta corretta ed evitando i tossici come fumo e alcol, il 40% delle malattie neurodegenerative, il 60% dei tumori e il 90% dei casi di diabete mellito non ci sarebbero prima dei 70 anni. Nella nostra regione, nella fascia di età 50-60 anni, una fascia a oggi ritenuta buona, dinamica e produttiva, abbiamo 40mila persone già malate, e addirittura 18mila persone con già due o più malattie: saranno tutte persone che camperanno molto, ma avranno una qualità di vita ridotta. Alla popolazione adulta dobbiamo dire che il movimento bisogna farlo e dobbiamo pretendere una inversione di tendenza, ma soprattutto dobbiamo insegnare ai nostri bambini che ogni occasione per muoversi è buona: prendere le scale e non l’ascensore, camminare piuttosto che stare sui social”.

L’attività fisica, ha sottolineato ancora Testino, è anche un investimento per il futuro: “Bisogna considerare anche che ogni volta che noi facciamo un passo mettiamo in cascina materiale cognitivo, conserviamo in dispensa un carico di memoria che poi nel momento opportuno, cioè quando saremo anziani, potremo utilizzare: ogni atto che noi facciamo, dunque, lo facciamo per il nostro bene nell’immediato, ma soprattutto investiamo nel futuro, perché muoversi significa liberare, soprattutto dal fegato e dalla muscolatura, delle piccole sostanze che vanno nel cervello e creano nuovi collegamenti e connessioni cerebrali, in più il cervello si irrora bene, elimina le sostanze tossiche, quindi è chiaro che pur essendo anziani possiamo in parte rigenerare i nostri neuroni, soprattutto nelle aree della memoria”.

Infine, un messaggio rivolto anche a chi è già stato colpito da patologie importanti: “L’ultimo capitolo: chi ha avuto malattie deve muoversi come terapia? Certamente, non in modo autonomo bensì controllato da noi operatori della sanità, ma chiunque abbia avuto un infarto, una malattia vascolare-cerebrale, metabolica, tutti devono muoversi compatibilmente con il quadro clinico, è una medicina fondamentale, perché non solo favorisce il recupero da una malattia, ma aumenta l’efficacia dei farmaci che assumiamo”.

Redazione

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