Attualità - 29 marzo 2025, 12:43

Lupi e declassamento di protezione, WWF e Legambiente preparano i ricorsi. 'Rischio di peggiorare la situazione'

Il dubbio di fondo riguarda chi, eventualmente, potrà occuparsi del possibile contenimento, a fronte di un numero di esemplari che sul territorio nazionale sarebbe censito in circa 3mila lupi. E non in rapida ascesa, anzi tutt'altro secondo gli animalisti. E una selezione su presupposti sbagliati, potrebbe addirittura inasprire il problema

Lupi e declassamento di protezione, WWF e Legambiente preparano i ricorsi. 'Rischio di peggiorare la situazione'

Dopo il declassamento dello status di protezione del lupo deciso dal Consiglio Europeo, scatta un ricorso con adesione di Legambiente e WWF al Tribunale Europeo, per fare annullare la decisione. In base a criteri precauzionali e di tutela dell'ecosistema generale.
"La caccia non è la soluzione", spiegano animalisti e ambientalisti, che mettono in luce le criticità delle proposte di modifica della Direttiva Habitat, che rischierebbero a loro avviso di "aprire la strada ad abbattimenti indiscriminati".
"Quello che stiamo facendo - dice Stefano Bigliazzi di Legambiente Liguria, regione in cui da mesi le segnalazioni si rincorrono, così come le richieste di intervento per un presunto aumento della presenza di lupi sul territorio - è opporsi a questa proposta Ue, che riteniamo sbagliata per ragioni di tutela dell'ecosistema e del ruolo che hanno i lupi stessi. Non è vero che c'è questo numero eccessivo di esemplari sul territorio. Che poi ci sia un problema nelle campagne o negli allevamenti sicuramente è vero, e infatti ci sono tutta una serie di meccanismi per difendere molto meglio le greggi, ma pensare che la caccia sia la soluzione non è corretto". Quando la nuova norma sarà ufficiale in Ue, l'Italia con un passaggio parlamentare ha già approvato lo schema per poter recepire automaticamente le regole  introdotte, con una possibile apertura alla strada degli abbattimenti selettivi degli esemplari. "Che è come dire 'non perdiamo neanche un giorno', ma è una proposta più pubblicitaria che altro", spiega ancora Bigliazzi.
Il dubbio di fondo riguarda chi, eventualmente, potrà occuparsi del possibile contenimento, a fronte di un numero di esemplari che sul territorio nazionale sarebbe censito in circa 3mila lupi. E non in rapida ascesa, anzi tutt'altro secondo gli animalisti. E una selezione su presupposti sbagliati, potrebbe addirittura inasprire il problema.
Garantire il "principio di precauzione, che la protezione del lupo rimanga una priorità per l’Unione Europea e che le sorti della natura e la gestione della fauna selvatica rimangano legate alle valutazioni scientifiche e non siano nelle mani di politici senza scrupoli", l'obiettivo dichiarato delle associazioni a livello nazionale.
Passare per l'abbattimento non sarebbe la soluzione, perché "il branco è familiare, e non è mai numerosissimo - sottolinea Bigliazzi - ci sono esemplari dispersi che cercano l'accoppiamento e restano spesso soli per questo. Il branco che si forma difende uno spazio e se si abbatte il capobranco si fa uno spazio libero per nuovi 'capi' che arrivano. L'abbattimento fuori da regole sarebbe anche sbagliato dal punto di vista della conoscenza dell'animale".
"Le persone sono preoccupate per i lupi ora perché hanno paura - conclude Bigliazzi - ma servono conoscenza e abitudini corrette. Il lupo protegge il terreno anche dai danni che fanno cinghiali e caprioli. Ed è parte dell'ecosistema, che vive grazie all'equilibrio naturale, e bisogna imparare a conviverci".

Valentina Carosini

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