Politica - 26 marzo 2025, 12:06

La Lega porta a Genova la sua crociata contro il linguaggio inclusivo: “Niente ‘schwa’ in Comune e a scuola”. Marta Brusoni: “Chiamatemi ‘assessore’”

Il Carroccio locale fa propria la circolare del ministro dell’Istruzione Valditara che vieta “l’uso di segni grafici non conformi”

Marta Brusoni (Lega)

Marta Brusoni (Lega)

La Lega genovese coglie la palla al balzo, cavalca l’onda della campagna elettorale e rinsalda il legame con i temi cardine dei vertici nazionali del partito dichiarando guerra alla ‘schwa’ e all’asterisco.
A pochi giorni dalla circolare con cui il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha detto stop al linguaggio inclusivo a scuola vietando “l’uso di segni grafici non conformi, come l’asterisco (*) e lo schwa (ə)”, il Carroccio genovese si mette in scia con l’assessore Marta Brusoni che fa sua la battaglia del ministro e rincara la dose: “Chiamatemi ‘assessore’ e non ‘assessora’”. All in.

Al tavolo della campagna elettorale la Lega porta così la propria crociata ‘anti Woke’ per le comunicazioni del Comune e delle scuole: “Fino a quando ci saranno la Lega e il centrodestra, a Tursi e nelle scuole genovesi non ci sarà spazio per le ipocrite follie della sinistra radical chic, come ad esempio quella sullo ‘schwa’ e sull’asterisco che sono in contrasto e un atto di violenza ai danni della lingua italiana”.

Brusoni recepisce, quindi, le indicazioni del ministro Valditara parlando di una lingua italiana con  “regole e le norme devono essere rispettate da tutti” e di un rischio di “compromettere la chiarezza e l'uniformità della comunicazione istituzionale” e di creare “un precedente a svantaggio dei nostri figli che invece hanno diritto a una buona e corretta istruzione”.

Sul finire, poi, l’assessore (con la ‘e’) rincara la dose: “E, già che ci siamo, per favore nel mio ruolo istituzionale chiamatemi ‘assessore’ e non ‘assessora’”.

Redazione


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