“Verrà a parlare un docente dell'Università di Trieste che ha conosciuto Rosanna Benzi e vuole raccontare un po' quello che ha rappresentato ai suoi tempi, rapportandola ai sistemi di oggi, con la comunicazione continua e costante alla quale sono sottoposti i ragazzi. Una riflessione e un parallelo con il mondo di adesso”.
Lorella Fontana, assessore e vicepresidente del Municipio Ponente di Genova, lo racconta così, parlando dell'incontro organizzato questa mattina alle 10 nelle sale della Biblioteca Benzi di Voltri, dedicato ai ragazzi. E dedicato a Rosanna Benzi, alla quale quelle sale sono dedicate, diventata un personaggio celebre attorno alla quale si sono raccolti papi, politici, esponenti della cultura, dello sport, della musica, per condividere la sua battaglia per i diritti delle persone con disabilità. E che da sola spostò barriere diventando ispirazione.
Questa mattina per ricordarla, e per ricordare quello che negli anni, 29 in tutto, trascorsi dentro un polmone d'acciaio all'ospedale San Martino di Genova Rosanna Benzi ha comunicato attorno a lei e fuori da una stanza d'ospedale, è stato organizzato un incontro a partire dalle 10 che vedrà anche la presenza dei ragazzi della quinta liceo scientifico dell'istituto Lanfranconi.
"Rosanna Benzi ai tempi di internet" il titolo, ospite principale e curatore - insieme all'associazione 'Gli Altri' e al suo presidente, Luciano Seddaiu - Mauro Barberis, ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Trieste, che ha conosciuto Benzi e che porterà la sua testimonianza.
“Volevamo portare questa sua esperienza di conoscenza e proporlo proprio qui, dove c'è una biblioteca a lei dedicata. Credo che sia un messaggio davvero importante per i giovani in un luogo fondamentale che non è solo un punto di studio ma anche di interscambio con la cittadinanza - dice Fontana - era importante riportare e restituire la conoscenza di chi era Rosanna Benzi, una grande donna, giovane, che ha vissuto per 29 anni in un polmone d'acciaio. Ma ha vissuto la sua vita fino in fondo”.
Nel marzo del 1962 Rosanna iniziava la sua seconda vita nel polmone d'acciaio, e quest'anno, a 62 anni dopo, l'occasione di un anniversario diventa il momento per condividere le parole e le azioni, la comunicazione e il pensiero della sua forza e della sua speranza nel futuro.
“Credo lei abbia insegnato tanto da un punto di vista umano e sociale - continua la vicepresidente del Municipio - è riuscita a trasmettere la sua vita al di là di tutto per la sua capacità di incontrare davvero gli altri. Quello che ha comunicato e che ha saputo dare oggi non è paragonabile, nonostante tutti, i giovani in primis, vivano immersi nella comunicazione tramite app o tramite social. Il suo messaggio, per come ha affrontato la sua malattia sempre col sorriso, diventa fondamentale specie se pensiamo alle tematiche che oggi affrontano i ragazzi, dalla solitudine alle malattie mentali”.
La prima donna, ha spiegato Mauro Barberis “a dipendere da una macchina, il polmone d'acciaio. Oggi chi parla dipende per primo, pure lui, da macchine che non controllano più solo il corpo, ma anche la mente, gli smartphone tanto invasivi che non ci accorgiamo più neppure di dipenderne. Si tratta di trasformarli come avrebbe fatto lei, da problema in opportunità, imparando a usarli come tutti gli altri media”.