"Genova è una città che sta terziarizzando tutto il tema del lavoro. Questo ci deve imporre una riflessione perché poi vittime del lavoro povero sono le donne, i giovani e gli immigrati": afferma così la candidata a sindaca di Genova per la coalizione di centrosinistra Silvia Salis a margine della presentazione del libro 'lavoro povero a Genova' avvenuta alla Casa della giovane di Piazza Santa Sabina.
Proprio in relazione a ciò, Salis chiarisce che bisogna "anche concentrarci su quella che è un'emergenza sociale. Il Comune può fare molto, le politiche comunali, possono fare molto".
Riferendosi al suo programma, la candidata sindaca precisa di aver "già espresso e mi sono già espressa ad esempio per quanto riguarda gli appalti comunali e il tema di garantire un certo livello del lavoro, come garantire i nove euro l'ora".
"Io penso che tutto quello che si fa possa dare la dimensione di un'attenzione all'individuo e al cittadino e credo che la lotta al lavoro povero sia la grandissima emergenza di questa città", aggiunge.
E sulle polemiche del centrodestra che lunedì ha presentato come candidata vicesindaca la parlamentare Ilaria Cavo ed ha criticato il fatto che gli avversari non lo abbiano ancora fatto, la candidata precisa che questo è "un tema solo per loro, perché avendo un candidato debole hanno dovuto presentare una vicesindaca a sostegno del candidato. Io non sono una candidata debole, sono una candidata che è avanti in questo momento a Genova".
"Non ho nessun bisogno e non ho nessuna intenzione di indicare la vicesindaca o il vicesindaco finché non si saranno svolte le lezioni, perché essendo una coalizione progressista democratica, chiaramente aspetteremo le elezioni per poi fare le valutazioni successive", aggiunge.
"Ma non solo: noi non ci facciamo dettare l'agenda delle debolezze del centrodestra o della destra, perché questa è stata una loro debolezza - ha aggiunto Salis a margine di un evento a Genova -. Infatti all'inizio la campagna elettorale la ha fatta Bucci, poi hanno visto che comunque non era sufficiente ed hanno dovuto chiamare da Roma la vicesindaca, e ora continuano a pensare di poter in qualche modo dettare la mia agenda. Loro non hanno nessun potere sulle decisioni mie e del nostro campo. Ed essendo la nostra una coalizione che ha un processo politico serio, valuteremo tutte le cariche successivamente alle elezioni".
Per quanto riguarda, invece, il piano assunzioni del Comune contestato in una nota dalla Cgil, Salis afferma:"C'è una totale tendenza all'esternalizzazione - continua -. Questo chiaramente svuota di competenze e professionalità il Comune e lascia alle persone che rimangono un carico di lavoro insostenibile, con ovviamente la stessa retribuzione e la prospettiva di lavorare tantissimo in condizioni sempre emergenziali a rincorrere. Credo che anche questa sia la grande preoccupazione dei dipendenti comunali: rimanere troppo poche e pochi e non avere la possibilità di svolgere i servizi per i quali il comune si deve prendere carico".
Tra le paure vi è un uso eccessivo dell'esternalizzazione per alcuni comparti come musei e biblioteche: "Il ruolo di secondo ma anche terzo, quarto, quinto piano che ha avuto la cultura negli ultimi anni a Genova penso che sia evidente. Diciamo che proprio il posizionamento dell'elemento culturale nei temi politici della città è stato veramente poco rilevante. Soprattutto quello nel quale io credo e che credo di avere espresso in maniera molto chiara domenica : la necessità di una cultura diffusa, di eventi culturali ai quali partecipare e con i quali collaborare. Una cultura della quale un genovese possa fruire" ha aggiunto Salis.