Economia - 19 marzo 2025, 11:24

Energia pulita, risparmio e autoproduzione: Genova fa sua la sfida della Comunità Energetica tra investimenti e aiuti ai piccoli Comuni

Convegno nella sala del consiglio metropolitano: “Impianti nuovi e che si autofinanziano grazie ai consumi ridotti, nel PNRR ci sono due miliardi e mezzo”

Energia pulita, risparmio e autoproduzione: Genova fa sua la sfida della Comunità Energetica tra investimenti e aiuti ai piccoli Comuni

Aiutare i piccoli Comuni a costruire nuovi impianti per la produzione e la distribuzione di energia, avvicinarsi sempre di più a un sistema sostenibile per il pianeta e, soprattutto, ridurre i costi in un periodo in cui la spesa energetica sta pesando non poco sui bilanci delle famiglie.
Questi solo alcuni degli obiettivi del progetto al centro del convegno ‘Partenariati innovativi per la transizione energetica, la Comunità Energetica Rinnovabile di Città Metropolitana’ ospitato questa mattina dalla sala del consiglio metropolitano di Genova e che ha visto la partecipazione di amministratori ed esperti del settore.

L’intento iniziale è quello di costituire un unico soggetto giuridico per agevolare e incentivare la gestione integrata della produzione e del consumo di energia rinnovabile contribuendo anche al contrasto della povertà energetica. L’obiettivo finale, invece, è quello di puntare all’autoproduzione e allo scambio di energia per rendere i territori il più possibile indipendenti e salvarli dai costi eccessivamente alti.

Grazie a un importante sostegno del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica promuoviamo questa iniziativa che mira a costituire un unico soggetto giuridico - ha spiegato ai nostri microfoni Maria Concetta Giardina, segretario e direttore generale della Città Metropolitana - una Comunità Energetica che può servire tutto il territorio metropolitano, articolata in configurazioni locali in modo che i singoli comuni che stiamo aiutando nell’accesso ai finanziamenti del PNRR per spingere verso iniziative che tendono a uno sviluppo importante e alla transizione ecologica con l’obiettivo di ottimizzare la produzione di energia e l’autoconsumo. I cittadini potrebbero beneficiare di costi ridotti sull’energia e si potrebbe favorire l’autoproduzione di energia, una decarbonizzazione dei territori ed evitare le fonti energetiche più onerose incentivando quelle rinnovabili”.

Andando nello specifico delle azioni necessari per arrivare alla svolta energetica, Giardina ha spiegato che “la Comunità Energetica deve essere un soggetto giuridico autonomo, stiamo proponendo un’associazione riconosciuta con l’idea di lasciare ai Comuni la titolarità degli impianti e darli in concessione”.
Gli impianti devono essere nuovi, quelli già in uso rischiano di cannibalizzare le Comunità Energetiche Rinnovabili - ha concluso, passando agli interventi concreti necessari - l’idea è di aiutare i Comuni a realizzare impianti sovradimensionati rispetto al loro fabbisogno e contribuire a mettere a disposizione degli utenti l’energia prodotta. Un contributo importante lo stanno dando la Regione Liguria e l’Università di Genova per costruire lo statuto nel modo migliore e anche l’Arcidiocesi per l’attenzione agli utenti più deboli. Sono impianti che si autofinanziano perché riducono il consumo di energia, il PNRR sta mettendo 2,5 miliardi di euro per i piccoli Comuni, la Regione ne sta mettendo a disposizione ulteriori. Sono nate molte comunità energetiche come in provincia di Biella e in Toscana, ma penso che la Liguria possa permettersi una Comunità Energetica che riguardi il territorio ligure, l’idea è di crearne una ‘madre’ che possa al proprio interno avere delle configurazioni locali dove le singole realtà si gestiscono i finanziamenti”.

Claudio Garbarino, consigliere delegato Città Metropolitana, ha parlato invece dell’obiettivo di “fare da collegamento tra il Governo e i Comuni dell’entroterra dove i sindaci hanno sempre problematiche per l’accesso ai fondi. Vogliamo creare una fondazione per raggiungere il nostro obiettivo sull’energia pulita. È un vantaggio per tutti in un periodo in cui l’energia ha dei costi altissimi. E, in più, è pulita”.

La Città Metropolitana si mette a disposizione di tutti i Comuni per un aiuto burocratico e per l’accesso ai fondi - ha aggiunto Garbarino - sulle riviere abbiamo la parte dell’energia solare che, se viene immagazzinata intelligentemente, può dare una buona parte del totale. L’idroelettrico è una possibilità, ma bisogna valutare che non sia troppo impattante per l’ambiente. Mentre l’eolico, secondo me, è impattante per i nostri territori belli e suggestivi”.

Pietro Zampedroni

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