Prosegue questo mercoledì ‘I mestieri di una volta’, un ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ dedicato a chi ancora svolge quei mestieri antichi, con il medesimo impegno e la medesima passione. Ogni settimana vi racconteremo storie di ingegno, di orgogliosa resistenza, di rinascita, di ritorni alla moda: storie fatte di mani sapienti, di teste pensanti, di tantissimo amore e attaccamento alle proprie radici. Buona lettura!
La falegnameria non è solo un mestiere, ma è un'espressione di creatività e cultura: ogni artigiano falegname porta con sé un bagaglio di conoscenze che consentono di lavorare il legno, uno tra i materiali più antichi della nostra storia, che richiede una profonda conoscenza delle sue proprietà.
Ed è proprio la passione per il legno e le sue caratteristiche il filo conduttore della vita di Federico Cecchetti, il falegname titolare dell’attività di Borzoli ‘Nuova Falegnameria Sestrese’: “Ci tengo a precisare subito che l’attività l’ho chiamata così perché ero convinto ci fosse già una falegnameria sestrese con questo nome, ma in realtà non era così: nella quotidianità, infatti, la chiamo semplicemente ‘Falegnameria Sestrese’ - racconta subito Cecchetti -. Io ho frequentato la scuola di falegnameria per passione, poi ho fatto per quindici anni il dipendente per qualche ditta e nel 2008 ho deciso di aprire la mia falegnameria senza avere nessun tipo di pregresso familiare: sono partito da zero. Inizialmente era un magazzino di circa centottanta metri quadrati, mentre dove ci troviamo abbiamo uno spazio di mille metri quadrati. Oggi ho anche altri due magazzini che ho comprato per lo stoccaggio”, continua il titolare.
“Ero negli scout da ragazzino e già mi piaceva moltissimo lavorare con il legno: mi divertivo a realizzare qualche lavoretto”, spiega, sottolineando come questa passione lo abbia spinto a formarsi e a costruire un team di collaboratori fidati: “Io ho fiducia in questi ragazzi, Claudia, Giacomo, Mirko e Leonardo, perché hanno avuto in precedenza una loro attività e questo vuol dire avere una marcia in più, perché sanno sulla loro pelle cosa significa dover tenere in piedi un’impresa e tutto quello che ne consegue, come ad esempio cosa comporta non finire un lavoro nei tempi prestabiliti, i rischi della gestione e i pericoli”, afferma il titolare, rimarcando proprio quella che è l'importanza di avere persone che comprendono le sfide da affrontare nel gestire un’impresa.
La gestione del lavoro è un aspetto cruciale in questo settore, dove le scadenze sono serrate: “Quando siamo in fase di consegna, lavoriamo anche dalla sei del mattino alla tre di notte”, confida Cecchetti, rivelando le lunghe ore di lavoro necessarie per rispettare i tempi: “I tempi di realizzazione sono strettissimi: ad esempio - prosegue -, su un appalto da duecentomila euro, hai due mesi di tempo al massimo. In particolare, i tempi si accorciano ulteriormente per i ‘refitting’, ovvero le ristrutturazioni della nave: possono capitare volte nelle quali devono ristrutturare trecento cabine in venti giorni e in tre mesi bisogna farle tutte. Però, in confronto il ‘refitting’ ha più margine rispetto al 'new building', quindi conviene".
“Noi lavoriamo principalmente con il settore navale, realizzando diverse strutture per le navi da crociera, e il ‘boom’ lo abbiamo avuto proprio in riferimento a questo settore - racconta il titolare -. Quando ho aperto, ho lavorato per un paio di anni bene poi c’è stata una crisi generale che mi ha messo in difficoltà. Dopo di che, ho ricevuto una proposta dall’azienda ’Dewave’ per propormi un lavoro: da quel momento in poi, ho ricevuto sempre più proposte e mi sono occupato di diversi appalti importanti. Realizziamo tanti pannelli di porte blindare all’anno e di cabine per navi da crociera ne abbiamo già in ordine diverse, mentre in questo momento stiamo anche realizzando un bar di sessanta metri quadri sul ‘fly’ di uno yacht di settantacinque metri””, afferma con entusiasmo Cecchetti, sottolineando come “fino a novembre abbiamo l’agenda completamente piena”.
Generalmente chi si rivolge alla falegnameria sono “realtà aziendali, però poi capita qualche privato ma sempre meno perché la maggior parte si rifornisce direttamente da grandi realtà: è sempre più raro, quindi, che il singolo si rivolga a noi. Comunque, ci tengo a chiarire che proprio con una di queste grandi realtà, ci abbiamo collaborato per cinque anni e per la quale abbiamo creato due squadre di montaggio e due furgoni, di conseguenza siamo riusciti a creare una sinergia”.
Tra i progetti realizzati più significativi, Cecchetti ricorda il “'Bar Sport' realizzato per MSC”: “Era un bar ovale di quindici metri per quattro”, racconta, testimoniando l’abilità e la cura artigianale dedicata a tutte le realizzazione.
Tuttavia, l'industria della falegnameria sta cambiando nel corso degli anni, avviandosi verso un’automatizzazione del lavoro: “Purtroppo il falegname artigiano come si è sempre inteso, oggi non è più quello una volta”, riflette Cecchetti. Le tradizionali tecniche di lavorazione stanno cedendo il passo a macchine a controllo numerico, strumenti che rendono il lavoro più efficiente ma che, allo stesso tempo, allontanano dall’artigianato tradizionale: “Farli a mano, però, è una soddisfazione imparagonabile, ci mancherebbe - afferma -. C’è da dire che, ad esempio, oggi come oggi trecentocinquanta cabine in tre mesi non potresti ovviamente farle a mano e su questo le macchine forniscono un importante supporto”.