Passano le settimane e i mesi, ma la Sanità e il relativo ‘buco’ restano ancora al centro del dibattito politico genovese e regionale.
Oggi, nella giornata delle schermaglie Bucci-Salis e della presentazione del ticket Piciocchi-Cavo, c’è stato spazio anche per un botta e risposta all’insegna dei milioni di un disavanzo il cui ammontare sembra sempre di più un opinione e non un dato oggettivo.
Ad aprire le danze è stato il consigliere regionale del Pd, Armando Sanna: “Il buco in sanità c’è ed è di 62 milioni, una delibera di giunta lo certifica. E per colmarlo Bucci toglie oltre 34milioni ai Lea. Solo pochi mesi fa Bucci asseriva, con il suo solito piglio aggressivo, che non c’era nessun buco di bilancio in sanità, che al massimo era un buchino a una cifra, nulla di più. Come nel gioco delle tre carte, Bucci da un lato certifica il disavanzo in sanità, dall’altro copre l’ammanco sottraendo fondi ai livelli essenziali di assistenza. Una manovra inaccettabile realizzata senza nessuna discussione politica o passaggio in consiglio regionale. Una mossa di totiana memoria alla quale ci opporremo con ogni strumento a nostra disposizione”.
Immediata la replica di Marco Bucci, proprio dall’incontro per la presentazione dell’alleanza tra Pietro Piciocchi e Ilaria Cavo: “È tutto sbagliato, se Sanna ha avuto la delibera e l’ha letta allora deve imparare a leggerla. Non posso parlare con chi non ha capito. Il disavanzo della sanità sarà di circa 20-25 milioni, ovviamente completamente coperto. Ma dobbiamo aspettare fine mese, potrebbe arrivare anche a zero. Mi sembra un grandissimo risultato davanti a chi in campagna elettorale alle regionali parlava di 250 milioni. Magari erano gli stessi che ora dicono che sono 62. Il resto riguarda una richiesta del Ministero, arrivata quest’anno a febbraio, di anticipare nel 2024 i costi del 2025, un formalismo”.
Da piazza De Ferrari è arrivata anche la risposta dell’assessore alla Sanità, Massimo Nicolò: “La manovra approvata in Giunta giovedì scorso altro non è che un passaggio tecnico per allocare prudenzialmente le risorse (derivanti dal 2024) a ripiano del presunto disavanzo presunto della sanità nelle more del conteggio definitivo che non sarà disponibile prima di fine mese. Prima di fare commenti avventati invitiamo quindi il consigliere di opposizione ad attendere il disegno di legge della prima variazione che sarà approvato in giunta giovedì prossimo 20 marzo. In quella seduta infatti saranno tecnicamente ripristinati i 35 milioni destinati alla sanità per il 2025. Il disavanzo è molto lontano dai 254 milioni sbandierati dal centrosinistra e molto inferiore a quello del 2024. Occorre infatti sapere che il MEF ha cambiato i criteri di conteggio degli accantonamenti richiesti alle ASL sul rinnovo contrattuale per il 2024, comunicando questa decisione, da cui derivano maggiori costi alla Liguria per 30 milioni rispetto ai criteri precedenti, solo nel febbraio scorso”.