Meraviglie e leggende di Genova - 16 marzo 2025, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Novant’anni di viaggi panoramici verso il santuario con la Funivia di Montallegro

Inaugurata nel 1934, ma aperta al pubblico solamente il primo settembre del 1935, la funivia collega Rapallo al Santuario di Nostra Signora di Montallegro, offrendo una vista mozzafiato sul Golfo del Tigullio. Oggi è l’unica funivia di questo tipo attiva in Liguria

Meraviglie e leggende di Genova - Novant’anni di viaggi panoramici verso il santuario con la Funivia di Montallegro

Da quanto avevano iniziato a parlare dell’impianto, nel 1928, non c’era persona che non volesse scoprire cosa volesse dire avere la sensazione di volare sopra il pendio, guardando da un punto di vista tutto nuovo il Golfo del Tigullio.

Il cantiere era stato lungo ma in quel primo giorno di settembre del 1935, finalmente chiunque poteva ritrovarsi in meno di dieci minuti a oltre seicento metri di dislivello, raggiungendo il Santuario di Nostra Signora di Montallegro.

Sì, il futuro era arrivato anche a Rapallo e finalmente, dopo il viaggio inaugurale del 29 agosto dell’anno precedente, il sistema di trasporto sarebbe entrato in funzione.

La funivia era realtà.

Con la costituzione della Società Anonima Funivia Rapallo-Montallegro, il 31 marzo 1928 iniziò la storia di questo particolare mezzo di trasporto. A realizzare fattivamente l’impianto fu la società piemontese Agudio di Leinì.

Sin da subito l’impianto attirò l’attenzione della popolazione che vedeva nel collegamento un sistema rapido ed efficace per raggiungere il santuario dedicato a Nostra Signora di Montallegro.

In otto minuti era possibile raggiungere il santuario, a circa seicento metri sul livello del mare, partendo dalla stazione a valle in piazzale Federico Solari.

Il prossimo primo settembre, la funivia compirà novant’anni di attività, unico impianto del genere ancora attivo in Liguria che, ancora oggi, permette di coprire il dislivello con lo stesso, identico percorso, regalando a chi si muove a bordo di una delle due cabine, una prospettiva inusuale del golfo del ponente ligure.

Certo, nel corso degli anni sono furono diversi gli interventi di manutenzione e ammodernamento.

Nel 1951 furono modificati i sistemi di frenatura, i carrelli e le cabine, che vennero sostituite nel 1956 con altre di maggiore capacità. Successivamente, nel 1959, furono installati dispositivi di sicurezza e nel 1964 la portata delle cabine fu ridotta. Altri interventi minori si ebbero nel 1969 e nel 1971.

La concessione quarantennale scadde nel 1975 e l'esercizio della funivia fu sospeso il 10 gennaio 1976. La società esercente fu dichiarata fallita l'anno successivo dal tribunale di Chiavari. L'impianto rimase abbandonato fino all'aprile 1983, quando iniziarono i lavori di ripristino, che portarono alla ricostruzione dei tralicci, dei carrelli e alla sostituzione delle funi. La funivia riaprì nel 1984, con la gestione affidata al Comune di Rapallo.

Negli anni successivi, la gestione passò attraverso diverse società: nel 1994 alla cooperativa Co.fa.sa., nel 1999 alla Tigullio Pubblici Trasporti (TPT) e nei primi anni 2000 alla Security Control di Trieste. Dal 2006, la gestione è affidata alla società pistoiese Doganaccia 2000 di Cutigliano.

L'impianto è dotato di due cabine, numerate 1 e 2, entrambe con capienza di 24+1 persone. La portata è di 144 persone/ora ed il tempo di percorrenza è di 8 minuti.

L'impianto funziona tutto l'anno, ad eccezione dei mesi dedicati alla manutenzione, tipicamente novembre e gennaio. Nell'estate 2018, a seguito di un collaudo con esito positivo, sono state organizzate delle aperture serali in cui la funivia è stata, per la prima volta nella sua storia, messa in funzione dopo il tramonto.

Oggi la funivia è aperta con orario 9/12,30 - 14/17, con corse ogni mezz’ora.

In vista della scadenza della concessione quarantennale, nel maggio 2026, pochi giorni fa è stato deciso di adottare una serie di interventi, spalmati su cinque anni, che consentiranno un restyling dell’impianto, per una spesa di circa sei milioni di euro.


 

Isabella Rizzitano

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