Attualità - 16 marzo 2025, 18:17

Alberi e verde urbano, durissima replica degli ambientalisti a Piciocchi: “Dichiarazioni inaccettabili”

Le associazioni accusano l’amministrazione di scaricare le responsabilità e chiedono maggiore trasparenza nella gestione del verde pubblico. “Nella cura del verde non sembra conoscere vie di mezzo tra il non fare nulla per anni e il procedere a tagli d'urgenza”

Alberi e verde urbano, durissima replica degli ambientalisti a Piciocchi: “Dichiarazioni inaccettabili”

Gli ambientalisti hanno scelto di rispondere alle dichiarazioni del vicesindaco facente funzioni Pietro Piciocchi, definite 'inaccettabili', inviando una lettera di cui riportiamo il testo integrale.

Caro Direttore,
Queste righe non possono non avere come irrinunciabile premessa le condoglianze più sincere e sentite alla famiglia e agli amici di Francesca Testino.

Leggiamo con sconcerto la grave dichiarazione del vicesindaco reggente della nostra città che definisce la tragedia di piazza Paolo da Novi “praticamente inevitabile” per colpa del “fanatismo verde”, chiamando quindi in causa cittadini e associazioni ambientaliste che da anni chiedono trasparenza e partecipazione nella gestione e nella cura del patrimonio verde urbano.
Ancora una volta chi  dimostra arroganza e’ la classe dirigente di questa città,  che oppone il “progresso” delle infrastrutture e dei supermercati  alla cura del verde. 
Gli alberi, oltre ad essere organismi viventi, svolgono funzioni ecosistemiche  indispensabili per il mantenimento del benessere fisico e psicologico degli abitanti delle città, di oggi e di domani, e per questo costituiscono un patrimonio da tutelare e curare, prima di dover decidere di abbattere; per questo l’amministrazione deve disporre le risorse finanziarie ed umane occorrenti, risorse che da tempo sono negate, come dimostra lo stato di manutenzione del verde urbano, come pure di strade e piazze, da tempo al di sotto dei livelli minimi di decenza. 
Il “buon senso” di un amministratore si misura anche dalla capacità di ascolto e di confronto con chi, come le associazioni ambientaliste, offre in maniera non ideologica ma pragmatica e competente opinioni e proposte; nello specifico  per una azione concertata di gestione del patrimonio verde urbano.  Che non può escludere le necessità di abbattimento ma deve prevedere tutte le azioni possibili di salvaguardia. 
E sono proprio le azioni di salvaguardia chieste a gran voce dagli "ambientalisti" ad essere spesso rigettate con un atteggiamento sprezzante da questa amministrazione, che nella cura del verde non sembra conoscere vie di mezzo tra il non fare nulla per anni e il procedere a tagli d'urgenza quando poi il crollo sembra imminente. Per mettere in sicurezza questa palma si sarebbero potute individuare per tempo soluzioni tecniche adeguate che avrebbero tutelato in primis l’incolumità pubblica e poi la palma stessa, come suggerito e richiesto proprio dagli "ambientalisti" per altri esemplari, con ripetute segnalazioni. Invece l'amministrazione ha scelto di limitarsi a osservare e aspettare.
Pertanto è davvero sconcertante leggere gli insulti rivolti a cittadini e associazioni, definiti estremisti, arroganti, saccenti.
Così come è priva di senso l’affermazione che la politica si sia messa all’inseguimento di “questi signori”; sappiamo tutti che le decisioni relative agli abbattimenti vengono prese da Aster sulla base di protocolli che l’amministrazione si è data e non vengono minimamente influenzate dai movimenti di cittadini, come il caso dei pini di Brignole ha dimostrato; ricordiamo che in questo caso non era stata neppure accettata la proposta di  dilazione di una decina di giorni per consentire anche una valutazione “conservativa” offerta gratuitamente al Comune dalle associazioni. 
Invitiamo il vice sindaco reggente a scusarsi per questa lettera offensiva di larga parte della cittadinanza, auspicando che questa tragedia possa al contrario aiutare a ripensare il rapporto tra amministrazione, gestori del verde ed associazioni ambientaliste.

Italia Nostra Genova
Wwf Genova 
Ecoistituto Reggio Emilia e Genova 
Nuova Ecologia

LA RISPOSTA DI EUROPA VERDE

"In merito alla lettera a firma di Pietro Piciocchi, è necessario ristabilire la verità su chi ha davvero responsabilità nella gestione del verde pubblico a Genova.Il sindaco facente funzioni Piciocchi accusa Europa Verde e i comitati ambientalisti di essere “ipocriti” e di ostacolare la gestione del verde urbano. La realtà è l’esatto contrario: da anni denunciamo che la manutenzione del verde in città è inesistente. Non esiste un piano serio di gestione e monitoraggio degli alberi, e si interviene solo in emergenza, dopo segnalazioni o tragedie. Questo non è un modello sostenibile, ma il risultato di una politica miope che ignora il problema fino a quando diventa ingestibile.La manutenzione, specie nelle situazioni di pericolo e incolumità pubblica, è un'attività che prescinde dalla politica e delle polemiche. E' una attività tecnica che deve essere svolta in piena autonomia e deve avere come unico faro le valutazioni effettuate da specialisti. A Genova si ha invece l'impressione, da anni, che si proceda solo con abbattimenti indiscriminati anziché attuare una manutenzione costante che garantisca sicurezza senza ridurre il patrimonio arboreo. Chiediamo da tempo trasparenza: quali sono i criteri di valutazione? Perché non viene fatto un monitoraggio preventivo sistematico? Perché i cittadini scoprono gli abbattimenti solo a decisioni già prese? Se oggi la città ha alberi pericolanti è perché la giunta ha trascurato la manutenzione per anni. Le piante non diventano improvvisamente pericolose: è la mancanza di cure che le rende un rischio. Abbattere non è la soluzione, è solo l’ammissione del fallimento nella gestione del verde pubblico che a una Giunta Bucci e ora Piciocchi smaniosa di costruire ed edificare, non è mai interessato un granché. Basta vedere cosa ne è della norma nazionale del 2013 che prevede l'obbligo di piantumazione di un albero per ogni nuova nascita nei Comuni sopra i 15 mila abitanti. Genova non rispetta queste norme dicendo che mancano i fondi: ma quello che manca è la volontà politica, ovvero il totale disinteresse verso gli alberi e quindi il benessere delle persone. Europa Verde continuerà a chiedere un piano serio di manutenzione preventiva, con censimenti periodici e interventi mirati, per evitare di dover scegliere tra la sicurezza e la tutela del verde. Chi governa la città si assuma le proprie responsabilità, invece di scaricarle su chi chiede trasparenza e rispetto per il bene comune. Senza tra l’altro essere mai ascoltato. Quando mai Tursi negli ultimi anni si è fermato di fronte alle proteste dei cittadini? Pensiamo alla funivia del Lagaccio, pensiamo allo skymetro: dove nonostante decine di proteste con centinaia di persone il Comune non si vuole fermare nemmeno davanti all’abbattimento di una scuola.Figuriamoci se si fa problemi ad abbattere un albero. 

Noi non sappiamo se la tragedia che è accaduta è colpa dell’amministrazione: sarà un’inchiesta a stabilirlo.

Siamo invece certi che se c’è un pericolo l’amministrazione deve eliminarlo, per tutelare gli abitanti. Ma deve farlo in trasparenza: che è esattamente l’opposto di lanciare accuse a vanvera, solo per mascherare la propria debolezza.

Giorgia Parodi

Leonardo Parodi

Co-portavoce Europa Verde Genova"

IL COMUNICATO DI RETE GENOVESE

Leggiamo con sdegno la lettera di scuse del sindaco facente funzioni Piciocchi: incredibile come certa politica possa cadere in basso. Ci scappa il morto e allora la colpa è dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste. Ma quando mai Comitati e Associazioni hanno potuto avere un ascendente sulle scelte dell’amministrazione? MAI!!! La scorsa estate la Rete Genovese ha manifestato con le associazioni ambientaliste contro il taglio degli alberi a Brignole: è servito a qualcosa? No, gli alberi sono stati abbattuti. Quante volte abbiamo manifestato contro la realizzazione dello skymetro, della funivia o di tutte le numerose opere impattanti, come ad esempio quelle della Valpolcevera? Quante volte abbiamo chiesto una gestione diversa dei cantieri invasivi? Quante volte abbiamo chiesto meno servitù e più servizi per i cittadini? Quante volte abbiamo chiesto modifiche sostanziali al fallimentare progetto dei 4 assi di forza? Quante volte abbiamo chiesto una diversa organizzazione delle rimesse degli autobus presentando anche progetti alternativi? Quante volte abbiamo chiesto provvedimenti per risolvere il problema dei fumi del porto? Quante volte abbiamo detto che la qualità dell’aria potrebbe essere migliorata, per evitare di fare ammalare e morire persone? Ma l’amministrazione Bucci/Piciocchi è sempre andata avanti senza prendere in considerazione le nostre richieste, non curandosi delle conseguenze. I Comitati del “no” sono stati in grado di dimostrare di essere i comitati del “sì”, presentando progetti alternativi più economici e meno impattanti per la salute dei cittadini e per l’ambiente ma Bucci prima e Piciocchi ora non li hanno mai ascoltati, e allora Piciocchi ci vuole fare credere che quell’albero pericolante, segnalato più volte da gruppi locali, come ad esempio Genova contro il degrado, non è stato abbattuto per paura delle reazioni degli ambientalisti? La lettera di Piciocchi è un insulto alla memoria della povera signora Francesca Testino che è morta per l’incompetenza e l’inadeguatezza di questa amministrazione. Piciocchi parla di senso di responsabilità e rispetto della vita umana che per lui non hanno prezzo: ci chiediamo allora dov’era questo suo senso di responsabilità e rispetto della vita umana quando il Comune ha concesso la realizzazione di un inutile tempio crematorio che porterà solo inquinamento, malattie e morte. Che vergogna, il sindaco facente funzioni avrebbe dovuto limitarsi a chiedere perdono, anziché strumentalizzare questa tragedia a fini elettorali, scaricando le responsabilità politiche su chi non ha mai avuto voce in capitolo.

LA RETE GENOVESE

  1. Comitato Giardini Malinverni
  2. Comitato Officine Sampierdarenesi
  3. Comitato di Via Vecchia e Strade Limitrofe
  4. Comitato contro la cementificazione di Terralba
  5. OpposizioneSkymetro - Valbisagno Sostenibile
  6. Comitato con i piedi per terra
  7. Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova
  8. Comitato Valpolcevera Resistente San Quirico
  9. Comitato Porto Aperto
  10. Comitato SìTram Genova
  11. Comitato Nervi 2022 no ZTL
  12. Comitato spontaneo Trasta Fegino
  13. Comitato liberi cittadini di Certosa
  14. Comitato sotto il ponte Bisagno
  15. Comitato Cittadini Banchelle
  16. Comitato Vie Ardoino e Landi
  17. Comitato Donne di Cornigliano
  18. Comitato Tutela Ambientale Genova
  19. Comitato Acquasola
  20. Circolo Nuova Ecologia
  21. Circolo San Bernardo
  22. Gruppo Aretè
  23. AMA Associazione Abitanti Maddalena
  24. Associazione Amici di Ponte Carrega
  25. Associazione Mobilita Genova – MobiGe 
  26. Associazione Quelli del Ponte Morandi
  27. Associazione Liguria a Sinistra
  28. Rete Cittadina “Insieme per la Salute di Tutti”
  29. Rete Spazio Libero Malinverni
  30. Italia Nostra Onlus
  31. Medici per l’ambiente ISDE
  32. Medicina Democratica movimento di lotta per la salute 
  33. Movimento indipendente dei Cittadini per Carignano 
  34. NO alla cementificazione di Nervi
  35. WWF Genova Città Metropolitana
  36. Coordinamento Ligure per la gestione corretta dei rifiuti 37.Società della Cura
  37. Giustizia Sociale
  38. Collettivo Corpi Idrici
  39. Extinction Rebellion
  40. Eco Istituto RE.GE.
  41. Attac Genova
  42. Buskers

I.R.

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