Attualità - 14 marzo 2025, 16:25

Borzoli, cresce la rabbia per la chiusura della Scuola 2 Giugno: “Martedì protesteremo davanti a Palazzo Tursi”

I costi per la ristrutturazione dell’edificio sono aumentanti esponenzialmente, preoccupando ancora di più i genitori dei bambini iscritti: “Il quartiere senza scuola morirà definitivamente”

Borzoli, cresce la rabbia per la chiusura della Scuola 2 Giugno: “Martedì protesteremo davanti a Palazzo Tursi”

"Ogni volta c'è qualcosa che ci fa pensare che non torneremo mai nella nostra scuola": queste sono le parole cariche di preoccupazione di una madre di un alunno dell'Istituto Comprensivo Borzoli, la cui sede di via Fratelli di Coronata è chiusa per lavori di ristrutturazione finanziati dal PNRR. Un sentimento di frustrazione condiviso da molte famiglie, ora alle prese con un aumento vertiginoso dei costi e un incontro con il vicesindaco facente funzioni Pietro Piciocchi che molti vedono come un tentativo di placare le crescenti proteste.

La vicenda della Scuola 2 Giugno si trascina ormai da mesi: inizialmente, si parlava di un investimento di tre milioni di euro per l'adeguamento antisismico e antincendio, con previsioni di riapertura entro l'inizio dell'anno scolastico. “Tuttavia, i preventivi parlano di un aumento dei costi fino a 14 milioni di euro - spiega ancora la madre -. Ci sembra un po' strano, specialmente dopo che noi stessi avevamo detto che questa scuola aveva tanti lavori da fare a livello strutturale”. 

Questo incremento dei costi, emerso proprio durante un incontro a cui il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi non era presente, ha alimentato ulteriormente i timori dei genitori: "Ci sembrava quasi che ci prendessero in giro, come se fossimo paranoici. Ora ci ritroviamo con ulteriori problemi strutturali e non si tratta solo di miglioramenti antisismici. È davvero assurdo".

Nel frattempo, i circa trecentocinquanta studenti, dall'infanzia alla secondaria, da settembre sono stati trasferiti negli spazi della ex Leonardo in corso Perrone. Ma quella che doveva essere una soluzione temporanea ora sembra essere destinata a ospitare i giovani studenti ancora per molto tempo, pur avendo mostrato fin da subito le sue criticità. La madre, riprendendo le lamentele del comitato genitori, sottolinea come molti interventi promessi per rendere la sede provvisoria adeguata non siano stati realizzati: "Dovevano fare dei lavori in estate per essere pronti a settembre, ma non è successo. Avevamo chiesto una ringhiera di sicurezza lungo il marciapiede per garantire che i bambini potessero entrare in sicurezza dalla navetta, ma non è stata ancora installata". A ciò si aggiungono problemi interni come la mancanza di riscaldamento e le ostruzioni ai bagni.

Di fronte a questa situazione di incertezza e disagi, i genitori hanno organizzato un presidio per martedì 18 marzo alle ore 14 davanti a Palazzo Tursi, in concomitanza con il consiglio comunale, con l'intenzione di dare visibilità alla loro causa.  “Dopo aver fissato l’appuntamento per il presidio, è arrivata notizia che il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi ha richiesto un incontro con i genitori proprio per martedì mattina, davanti alla scuola Leonardo”. Ma, nonostante questo incontro improvviso, i genitori sembrano determinati a portare avanti la loro protesta: "Noi abbiamo espressamente detto anche alle classi, ai genitori, che l'incontro a Tursi è confermato ugualmente," precisa la madre. La preoccupazione principale è il futuro della scuola nel quartiere, considerato un presidio sociale fondamentale. "Borzoli sta morendo e se perde anche la scuola perde veramente tutto. Stiamo cercando di lottare con le unghie e con i denti affinché ci possano dare delle soluzioni, scritte nero su bianco” conclude la madre, esprimendo la speranza che l'incontro con Piciocchi possa finalmente portare a risposte concrete e rassicurazioni sul rientro degli studenti nella loro scuola. La scadenza dell'accordo per l'utilizzo della sede di Leonardo è fissata per il 2026.


 

Chiara Orsetti

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