Attualità - 02 marzo 2025, 08:00

‘Ottomila dal Divano’, la sfida a se stessi tra vette e introspezioni

“Seduto, in un anno, ci sono stato poco”, spiega Massimo Sorci, autore di un libro che racconta la voglia di porsi sempre nuovi obiettivi e di partire dalle proprie radici per tracciare un cammino personale

Il titolo è naturalmente ironico, in un anno sul divano ci sono stato poco”. 

Massimo Sorci, giornalista appassionato e uomo di montagna da sempre, esordisce con ironia a proposito del suo libro, ‘Ottomila dal Divano’, un titolo che può trarre in inganno, ma che cela al suo interno un grande contenitore di parole e disegni, che si fondono alla sua passione per le alture.

In montagna ci vado da sempre, è una passione” racconta Sorci mentre apre la porta a un percorso che va al di là della semplice scalata ma si tramuta in sfida, nel “porre un obiettivo, anche fisico, che sia leggermente più avanti di quello che ciascuno si può permettere”. 

L’idea è arrivata quasi per caso, una sera di gennaio, mentre stava passando del tempo davanti alla Tv: “Ero stato spesso in montagna, ho fatto delle belle cose, molto soddisfacenti anche fisicamente” e così, quasi per gioco e per impulso, è nata la voglia di scalare – metaforicamente – tutti gli Ottomila in un anno, perché “a cinquantacinque anni uno non può fare un ottomila se non è un alpinista”.

Nel susseguirsi di capitoli, si incontrano i luoghi del cuore: “Salire sul Gran Sasso ha sempre un suo perché. Una mattina presto, siamo partiti io e mio fratello. In macchina dall’Umbria. Il percorso è iniziato salendo su per una cresta… è sempre bello salire al Gran Sasso, una delle mie montagne del cuore”.

Sorci non si limita alle vette simboliche, ma racconta anche le escursioni più intime. Ricorda con entusiasmo la salita sulla cima del Monte Aiona: “È stata una delle esperienze più belle… una cima larga, come se fosse un altipiano a 1600/1700 metri”.

E aggiunge: “Quando cominci a camminare ti svuoti un po’, perché la montagna ti fa lasciare tutti gli altri pensieri, e il cervello inizia a girare in maniera diversa”.

Il libro si trasforma così in una sorta di diario di una doppia scalata: quella fisica e quella interiore. Sorci riflette: “Quando cambia il nostro modo di pensare, ci si sorprende e questo non può non piacere. È molto bello”.

Il cammino, infatti, diventa un “viaggio quasi interiore” che dilata non solo il tempo e lo spazio, ma anche se stessi. Il confronto con la montagna insegna che, sebbene “non conta spostare l'orizzonte, l'orizzonte è quello là”, ciò che conta è porsi obiettivi e lavorare per superarli, come una palestra per la mente e il corpo.

Oltre alla sfida personale, il libro offre pillole di storia dell’alpinismo. Tra le pagine si intrecciano racconti di personaggi leggendari, da Bonatti a Buhl, fino a figure come Maurice Wilson, il “pazzo completo” degli anni Trenta che sognava l’Everest senza preparazione. “Ho cercato di entrare dentro  la loro testa… e mi sono molto divertito ad approfondire alcune ascese”, racconta ancora l’autore

Questa molteplicità di livelli rende Ottomila dal Divano un testo che non è né romanzo né diario, ma un caleidoscopio di esperienze, riflessioni e storie di vita, dove “l'idea di porsi degli obiettivi e di lavorare appunto solo per raggiungerli” diventa un vero e proprio codice di automiglioramento.

Il legame con la musica e l’arte è un ulteriore tassello di questo percorso. Sorci rivela: “Ogni capitolo si apre con una frase di una canzone. Qualcosa che mi suonava e che mi legava a quei luoghi, a quelle emozioni”.

Non manca il riferimento alle sue passioni artistiche: “Le illustrazioni le ho fatte io, disegnando appunti e schizzi che poi ho perfezionato a casa”.
Così, la montagna si trasforma non solo in sfida fisica e meditazione, ma anche in un’opera d’arte personale, dove ogni tratto e ogni nota musicale accompagnano il cammino.

Come recita la seconda di copertina, “una sera di gennaio, un uomo di mezza età con qualche sogno incartapecorito nel cassetto, progetta di conquistare tutti gli Ottomila… rosicchiando tempo agli impegni familiari e al lavoro”. Con questa premessa, Massimo Sorci ci invita a scoprire che, anche se non possiamo letteralmente scalare ogni vetta, possiamo sempre spingerci oltre, lasciarci sorprendere e trovare un paradiso in terra.

Ottomila dal Divano è molto più di un diario di montagna: è una marcia romanzata, un inno alla vita, alla resilienza e al potere dell’auto-miglioramento. Con parole sincere e un tono appassionato, Sorci invita a guardare alle sfide quotidiane come vere e proprie scalate, capaci di ampliare l’orizzonte della mente e di far sentire, anche solo per un attimo, in un paradiso fatto di tempo, spazio e infiniti sogni.

Per saperne di più, l'appuntamento è per giovedì 6 marzo nella sala Lounge Mentelocale di Palazzo Ducale, alle ore 18.

Isabella Rizzitano

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