Sanità - 26 febbraio 2025, 08:00

L'influenza non molla il colpo, possibili nuovi picchi a marzo

"Non siamo scesi come accadeva negli anni passati: noi siamo rimasti lassù. Probabilmente continueremo ad avere molti casi ancora almeno per le prime due settimane di marzo" afferma il primario della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti

L'influenza non molla il colpo, possibili nuovi picchi a marzo

"Pensavamo che fosse il picco ma non è che siamo scesi come accadeva negli anni passati. Noi siamo rimasti lassù. Quindi continuano a esserci veramente tanti casi". L'infettivologo genovese Matteo Bassetti lo sintetizza così, facendo il punto sullo stato attuale epidemiologico della Liguria, ancora alle prese con tanti, troppi casi di influenza stagionale. 

L'H3N2, soprattutto, che quest'anno ha fatto registrare casi anche con sintomi ingravescenti e più intensi rispetto alle stagioni passate, unita agli altri virus circolanti provocando una situazione che ha visto i reparti ospedalieri ricevere pazienti giovani e meno giovani anche con evoluzioni in polmonite. E dopo otto settimane consecutive in cui la Liguria figura in fascia arancione secondo i dati del rapporto dell'Istituto superiore di Sanità quanto a pazienti a letto con sintomi, anche marzo si annuncia intenso.

"Ancora almeno per le prime due settimane", precisa il primario della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che si aspetta un nuovo aumento di casi, in questa stagione partita in ritardo con strascichi ancora visibili. "La peggiore influenza degli ultimi 15 anni, 20 forse, se non come numeri assoluti almeno come gravità, una stagione impegnativa".

Un'influenza che non sembra dare tregua: circa 1 milione i casi in Italia solo nell'ultima settimana, numeri che si ripercuotono anche sull'attività degli ospedali. I virus? Oltre all'H3N2 ma anche H1N1 e altri ceppi. Con tanti pazienti ospedalizzati per sintomatologia grave, dalla lunga durata, e che può evolvere anche in polmoniti.

Ancora presto per spiegarsi i motivi, forse il fatto che "queste forme che erano un po' ridotte negli ultimi anni hanno ripreso a colpire, non trovando una forte barriera immunitaria e passando direttamente ai polmoni". Ma ha inciso anche l'adesione alle campagne vaccinali, soprattutto per i pazienti più fragili e per le fasce a rischio.  

"Probabilmente continueremo ad avere molti casi - conclude Bassetti - ancora almeno per le prime due settimane di marzo". In Liguria tra anziani e fragili si è vaccinato 1 paziente su 5 e, dopo otto settimane consecutive, la regione resta contrassegnata dal colore arancione nella mappa che emerge dai dati del rapporto dell'Istituto superiore di Sanità.
 

Valentina Carosini

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