Massimo Morini è una delle figure più versatili e influenti della musica italiana, con una carriera che spazia dalla direzione d’orchestra alla produzione discografica, dalla radio alla beneficenza, senza dimenticare il suo ruolo di leader e voce dei Buio Pesto, la band dialettale più famosa della Liguria. Nato a Genova il 4 dicembre 1967, Morini cresce a Bogliasco e fin da giovane sviluppa una passione per la musica e la tecnologia.
A soli ventuno anni entra nel mondo della produzione musicale, l mondo della produzione musicale, diventa consulente tecnico per il Festival di Sanremo, esperienza che lo porterà a diventare, nel tempo, direttore tecnico e direttore d’orchestra per decine di artisti. “Ho fatto tutti i Festival dal 1991 a oggi,” racconta, “sono stato direttore d'orchestra in 19 edizioni e direttore tecnico in tutte e trentacinque. E poi, nel 2015, ho persino vinto Sanremo… per caso!”
Morini è infatti noto anche per la sua ironia: durante l'edizione del 2015 ha cantato il ritornello del brano di Antonio Maggio, senza essere iscritto alla competizione, e alla fine si è ritrovato a sollevare il Leone d’Oro insieme al vincitore. “Praticamente ho vinto Sanremo per sbaglio!” scherza ancora.
Se Massimo Morini è un nome noto nel mondo della musica, il suo progetto più longevo e amato è senza dubbio quello dei Buio Pesto, gruppo che ha rivoluzionato la musica dialettale ligure. Fondato nel 1995, il gruppo ha saputo coniugare ironia, melodia e orgoglio territoriale, portando il dialetto genovese nelle piazze e nelle radio italiane.
Con oltre 280.000 copie vendute, dodici album all’attivo e più di milleduecento concerti, i Buio Pesto sono il fenomeno musicale ligure per eccellenza. Le loro canzoni spaziano dalla comicità alla critica sociale, mantenendo sempre un forte legame con la cultura locale.
Ogni tour della band ha avuto uno scopo benefico: una parte degli incassi è sempre stata destinata all'acquisto di ambulanze e strumenti medici per la Liguria, nell’ambito del progetto "Ambulanza Verde", che negli anni ha raccolto centinaia di migliaia di euro. “Abbiamo già marchiato un'ambulanza della Misericordia di Genova Prà, ora dobbiamo finire di pagarla” racconta Morini, lanciando un appello per il nuovo Liguria Club, un’iniziativa che permetterà di contribuire alla causa attraverso un’iscrizione speciale.
Dopo sette anni di pausa discografica, i Buio Pesto sono pronti a tornare con un nuovo album intitolato "B", in uscita il 20 giugno 2025. Il titolo è un omaggio alla Liguria e alle sue parole più iconiche: “La B è la lettera più importante del nostro alfabeto: Bogliasco, Buio Pesto, Basilico… e ovviamente tutte le migliori parolacce genovesi iniziano per B!” ride Morini.
L'album sarà un doppio CD e conterrà brani in italiano con influenze dialettali: “Non saranno veri e propri testi in genovese, ma conterranno quelle parole ‘zeneizi’ che usiamo tutti i giorni, ma che non si trovano in nessun vocabolario, come ‘panetto’, ‘mascone’, ‘pattone’, ‘slerfa’”.
A seguire, partirà il B Tour 2025, che toccherà le principali città liguri con un concerto a settimana, culminando con un grande evento al Porto Antico di Genova. Ma la data più spettacolare sarà quella conclusiva, all’aeroporto di Albenga: “Arriveremo in aereo come le rockstar, ma sono sicuro che sarà un disastro epico e finalmente finiremo sul Tg1!”
Oltre alla carriera musicale, Morini ha deciso di investire la sua esperienza in un nuovo ambizioso progetto: il Festival 20, un concorso nazionale inedito che si terrà al Teatro Verdi e andrà in onda su emittenti televisive nazionali. “È un format totalmente nuovo, mai visto prima, tanto che l’ho brevettato. Le iscrizioni partiranno ad aprile e sarà una grande occasione per scoprire nuovi talenti.”
Il Festival sarà pensato per le nuove generazioni, sfruttando le potenzialità di TikTok e dei social. “Io non ci capisco niente di queste robe moderne, ma per fortuna ho un team di giovani che mi spiega cosa fare: ‘Zio, devi fare così, devi andare su TikTok!’” scherza Morini.
Massimo Morini e i Buio Pesto non sono solo musica, ma un simbolo di identità ligure. Oltre ai progetti discografici e benefici, Morini ha in mente una missione culturale: rivalutare i nomi delle città liguri anche nel linguaggio comune. “Quando si dice ‘B come Bologna’, dobbiamo cominciare a dire ‘B come Borzonasca’, ‘N come Neirone’! Dobbiamo valorizzare il nostro territorio anche nei dettagli più piccoli”.
Dopo una vita passata tra note, palco e beneficenza, Morini non smette di guardare avanti. Con un album pronto a conquistare il pubblico, un festival destinato a lasciare il segno e una tournée che promette spettacolo, il suo 2025 sarà all’insegna della B… di Buio Pesto, di Bogliasco e, perché no, anche di Belin!