Attualità - 10 gennaio 2025, 12:19

Nuovo Galliera, c’è anche chi dice sì: lettera dei cittadini alla Regione

Il gruppo di cittadini ha deciso di rivolgersi direttamente al presidente della Regione Bucci e all’assessore alla Sanità Nicolò per sottolineare il proprio ‘sì’ al progetto

Nuovo Galliera, c’è anche chi dice sì: lettera dei cittadini alla Regione

Una lettera indirizzata direttamente al presidente della Regione Marco Bucci e all’assessore alla Sanità Massimo Nicolò per manifestare il proprio ‘sì’ al progetto del Nuovo Ospedale Galliera e laniare una petizione perché vengano accelerati i tempi di realizzazione.

È quanto hanno deciso di fare un gruppo di cittadini genovesi e non, entrando nella diatriba legata ai lavori del nuovo ospedale genovese al centro di un acceso dibattito tra favorevoli e contrari.

Partendo dalla situazione della sanità ligure e genovese, ‘che come ben sappiamo versa in condizioni di grave difficoltà da molti anni in una spirale di scarse capacità di risposta ai bisogni che sembra senza fine’, il gruppo ribadisce la necessità di “costruire nuovi ospedali efficienti e che seguano le nuove norme  sia dal punto di vista costruttivo che di efficacia nei processi di cura con nuove metodologie e tecnologie, ha assunto una valenza fondamentale per superare molte carenze ancora  presenti che ne limitano una congrua risposta”.

“Da anni  - continuano - ‘aspettiamo’ il Nuovo Ospedale Galliera a Genova e siamo qui a proporre questa petizione affinché il progetto venga realizzato nel più breve tempo possibile iniziando i lavori quanto prima e chiediamo di darne  contestuale informazione ai cittadini”.

La richiesta nasce, secondo chi ha scritto, perché il progetto proposto viene ritenuto adatto a far diventare il Galliera un luogo a ‘misura di persona’, “confermando il suo ruolo di Alta Specializzazione di rilievo nazionale: sarà non solo un centro ad alta tecnologia, ma potrà erogare le cure per livelli di intensità assistenziale in un nuovo modo di concepirne il processo  per  un sistema organizzativo  basato sulla centralità del malato”.

Il Nuovo Galliera sarà un ospedale di alta specializzazione, organizzato su tre piani fuori terra e tre seminterrati. Saranno disponibili quattrocentoquattro posti letto, suddivisi in camere singole e doppie, tutte dotate di bagno privato e climatizzazione, per offrire un comfort che supera le attuali condizioni della struttura esistente, caratterizzate da cameroni senza aria condizionata.

Il complesso ospedaliero, secondo il progetto, includerà quattordici sale operatorie, distribuite su oltre undicimila metri quadrati dedicati all’area chirurgica, percorsi separati per pazienti, visitatori e personale sanitario garantendo una gestione più efficace e sicura. Ancora, due saranno gli ingressi, uno in via Volta e uno in corso Aurelio Saffi, con accesso diretto al pronto soccorso, mentre sarà realizzato un ampio parcheggio interrato capace di ospitare quattrocentottantotto auto a cui si affiancherà un’area verde di quasi diecimila metri quadrati.

“Chiediamo quindi - concludono - che la realizzazione di quest’opera abbia priorità assoluta e che venga profuso il necessario impegno   da parte delle Autorità e delle figure professionali inerenti affinché sia superato ogni ostacolo di qualsiasi natura che ne infici o ne rallenti la sua realizzazione”.

CORSI E RICORSI

In favore del nuovo Galliera si è schierato anche il personale dell’ospedale in una risposta arrivata dopo l’ennesimo ricorso annunciato da Italia Nostra che aveva provocato la reazione della direzione del nosocomio genovese.

A distanza di una settimana dall’annuncio dell’ulteriore ricorso, il consiglio di amministrazione straordinario dell’Ospedale si era riunito per ribadire la decisione di adottare ogni strumento per stroncare sul nascere nuove iniziative legali che possano bloccare l’operazione.

A stretto giro era arrivata la discesa in campo di medici, infermieri e dipendenti avevano sottolineato l’importanza di una struttura moderna per Genova. “Chi dice che è una speculazione edilizia mente sapendo di mentire” aveva chiosato il professor Cremonesi.

La risposta di Stefano Fera, presidente genovese di Italia Nostra al ‘j’accuse’ dei medici aveva rispedito al mittente le accuse: “Risposta scomposta e violenta, che cosa direbbe la duchessa?”.

D’accordo con Fera anche il Comitato dei Cittadini per Carignano, un comitato composto dai residenti della zona che, tramite un comunicato, avevano ribadito il loro no al progetto che, a loro dire, presenterebbe ancora troppi nodi irrisolti. La richiesta da parte del comitato era quella di rendere noti i documenti alla base dell’operazione finanziaria e immobiliare: “i cittadini ricordano tutti i rischi e i nodi irrisolti del Nuovo Galliera" e si interrogano su come si intenda far fronte alla carenza di posti letto, chi si farà carico dei costi dell'operazione e quale sarà la destinazione degli edifici storici.

Isabella Rizzitano

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