Attualità - 10 gennaio 2025, 15:43

Emergenza lupi sulle alture di Genova, la Regione cambia marcia tra sensibilizzazione e proiettili di gomma

Il consigliere delegato Alessio Piana: “Bisogna fare tutto il possibile affinché continuino a mantenere la loro naturale diffidenza nei confronti dell’uomo”

Emergenza lupi sulle alture di Genova, la Regione cambia marcia tra sensibilizzazione e proiettili di gomma

Prima erano i cinghiali, ora sono i lupi. Sulle alture di Genova il confine tra aree urbane e boschi è sempre più labile e la fauna sembra essere ormai ospite fissa tra le case, in mezzo alla gente.
I protagonisti delle ultime ore (ma non è certo una novità) sono i lupi, che sempre più spesso lasciano il loro habitat naturale per andare alla ricerca di cibo ‘facile’ vicino ai cassonetti della spazzatura o dove viene lasciato qualche ristoro di fortuna per i gatti randagi. Gli avvistamenti più recenti arrivano da Arenzano e dalla zona tra Pegli e Pra’, in località San Carlo e Acquasanta ma anche nella centralissima via Vespucci. E, comprensibilmente, cresce la preoccupazione tra i residenti.

La questione lupi è finita anche sui banchi della politica con l’interrogazione portata in consiglio comunale da Valter Pilloni (Vince Genova) e in riposta alla quale l’assessore Paola Bordilli ha buttato la palla nel campo della Regione, rimandando a piazza De Ferrari ogni compito in merito.

Ci siamo già attivati per affrontare la problematica in modo differente da come è stato fino a oggi, quando il problema era relativo agli allevamenti - spiega oggi il consigliere regionale delegato, Alessio Piana - oggi gli avvistamenti sono sempre più frequenti in ambito urbano e non solo a Genova, ma anche ad Arenzano, nel Savonese e in tutto l’entroterra. Bisogna continuare con la sensibilizzazione e l’informazione in merito a una serie di atteggiamenti legati alla gestione dei rifiuti o all’alimentazione dei gatti o di altri animali con la consapevolezza che, al pari di cinghiali e caprioli, i lupi sono animali selvatici e bisogna fare tutto il possibile affinché continuino a mantenere la loro naturale diffidenza nei confronti dell’uomo. La loro presenza in ambito urbano è per via del naturale opportunismo nel cibarsi senza dover cacciare”.

Quali misure sta mettendo in campo la Regione? “Il servizio di vigilanza regionale ha iniziato un monitoraggio più attento per capire orari e frequentazioni - risponde Piana - dal Ministero e da Ispra, inoltre, abbiamo ottenuto la possibilità di mettere in campo misure di prevenzione e utilizzare proiettili di gomma che spaventano i lupi e fanno in modo che associno l’uomo e la sua presenza a una reazione a loro non particolarmente gradita e lo portino a essere meno confidente. Abbiamo un piano di gestione nazionale datato 2002 che è in corso di aggiornamento, ma non si è mai trovato un accordo tra le Regioni. A livello comunitario ci sarà poi il declassamento del lupo da ‘rigorosamente protetto’ a ‘protetto’ il che rende più felice la sua gestione che può prevedere anche la cattura e il trasferimento, cosa che al momento può essere effettuata solamente in deroga”.

Il problema è serio, specie se parliamo di ambiti urbani - conclude Piana - nell’entroterra, per facilitare la convivenza con i grandi carnivori, arriverà prossimamente il bando per una maggiore accettazione sociale dei lupi con un premio agli allevatori per superficie e per numero di animali. Fino a ora abbiamo indennizzato con importi ridicoli. L’appello a tutte le persone dei centri urbani e dell’entroterra è a trattare questi animali con rispetto, sapendo che sono selvatici e che Walt Disney è un’altra cosa. Consentire a loro di trovare facilmente cibo o, addirittura, l’alimentazione volontaria, sono atteggiamenti che non aiutano il lupo, così come tutta la fauna selvatica”.

Pietro Zampedroni

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