I saldi invernali 2025 inizieranno sabato 4 gennaio in tutta Italia, e anche la Liguria si prepara ad accogliere l'ondata di acquirenti desiderosi di approfittare degli sconti di fine stagione.
I risultati dell’indagine condotta da Ipsos per Confesercenti rivelano che quasi un italiano su due (46%) ha già deciso di acquistare almeno un prodotto durante i saldi invernali, con un budget medio di 218 euro a famiglia, con una media più alta nel Centro Italia (quasi 263 euro) e tra gli over 34 (quasi 239 euro).
La Liguria si allinea a questa tendenza, con un'aspettativa di crescita del 20% rispetto all'anno precedente. Il dato positivo è che otto italiani su dieci (81%) sceglieranno i negozi tradizionali per i loro acquisti, a conferma del valore e dell'affidabilità percepiti nel rapporto diretto con il commerciante.
Le aspettative di Francesca Recine, presidente di Fismo Confesercenti Liguria, sono positive: “Quello appena trascorso è stato un Natale positivo, e saldi proseguono con questo trend con una previsione di crescita che arriva fino al 20% in più rispetto all'anno precedente". Recine evidenzia come, nonostante la crescita degli acquisti online durante la pandemia, i negozi fisici continuino a rappresentare il punto di riferimento per la maggior parte dei consumatori: “Si confermano l’attaccamento e il riconoscimento del valore, della professionalità e dell'affidabilità della proposta e del lavoro dei commercianti che operano nei negozi tradizionali”. L'esperienza in negozio, la possibilità di toccare con mano i prodotti e ricevere una consulenza personalizzata, si dimostra ancora vincente rispetto alla freddezza dell'acquisto online. Come spiega ancora Recine “La qualità della selezione di un commerciante che acquista ancora le collezioni tradizionali, scegliendo maison e brand di qualità per i propri negozi, non ha pari rispetto a quello che si può vedere in una foto e acquistare così alla cieca. E poi bisogna tener conto anche dei tempi di consegna, che per i regali di Natale possono creare problemi perché non vengono recapitati in tempo. Anche per quanto riguarda la sostituzione dei capi, è sicuramente più semplice portare l’acquisto in negozio piuttosto che rispedire un pacco, avendo anche a disposizione una consulenza ulteriore”.
L'iniziativa della sosta gratuita messa in campo dal Comune di Genova per i primi due sabati di saldi, il 4 e l'11 gennaio, è accolta positivamente da Confesercenti, considerata un grande segnale di supporto da parte delle istituzioni al commercio cittadino: “Sapere di poter avere un pochino più di serenità nell'arrivare con la macchina in centro per chi abita in altri quartiere, e avere la comodità di poter parcheggiare gratuitamente e di passeggiare per negozi è sicuramente una spinta a venire a raggiungere i nostri commercianti”.
Tuttavia, Recine pone l'accento sulla necessità di rivedere il calendario dei saldi, proponendo di posticiparli a fine febbraio con una durata di dieci o quindici giorni e sconti iniziali più alti: “Quarantacinque giorni di saldi sono assolutamente troppi. Noi come Fismo Confesercenti abbiamo una voce sola da anni, e chiediamo che venga attuato il saldo di fine stagione e la riduzione dei tempi”. Questa soluzione permetterebbe ai commercianti di vendere le collezioni a prezzo pieno per un periodo più lungo e ai consumatori di approfittare di sconti più consistenti sui prodotti.
Un'ulteriore problematica sollevata dalla presidente di Fismo Confesercenti Liguria è la proliferazione di promozioni e sconti durante tutto l'anno, che ha creato la falsa aspettativa di poter acquistare sempre a prezzi ribassati: “È una modalità riguarda i grandi vettori di vendita online, il fast fashion, l'ultrafast fashion e tutti quei sistemi di iper produzione e iper spinta al consumo che non riguardano, però, il commercio di tradizione. La contrattazione e la richiesta di sconti ulteriori, seppur a volte divertente occasione di scambio simpatico tra cliente e commerciante, evidenzia una crescente difficoltà da parte del pubblico a comprendere la differenza tra i modelli di business dei grandi distributori e quelli dei piccoli negozi. È importante ricordare che i negozi tradizionali, offrendo prodotti di qualità e un servizio personalizzato, non possono competere con la politica dei prezzi aggressivi del fast fashion senza compromettere la propria sostenibilità”.
Sempre secondo il sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti, i prodotti di moda più desiderati per questi saldi sono maglioni e felpe, indicati dal 51% degli intervistati che hanno previsto di acquistare. Seguono, a breve distanza, le calzature (49%) e poi, distaccati, gonne e pantaloni (31%), con un forte interesse per jeans e denim, e maglie e top (30%).