Sanità - 24 dicembre 2024, 11:00

La sanità ligure conciata per le feste: con i pronto soccorso pieni, si punta su RSA e ‘Influenza Point’

Bucci e Nicolò hanno constatato di persona il ‘sold-out’ dei posti letto a pochi giorni dal Natale, intanto si attende il picco dell’influenza di stagione con le sue conseguenze sulla macchina sanitaria regionale

La sanità ligure conciata per le feste: con i pronto soccorso pieni, si punta su RSA e ‘Influenza Point’

Medici di famiglia (quei pochi che ci sono) in ferie, posti letto tutti occupati nei pronto soccorso, l’intenzione di dimettere i pazienti “che hanno superato positivamente la fase acuta della loro patologia” e l’invito a presentarsi all’ospedale solo per reali necessità.

È questa la fotografia scattata a pochi giorni dal Natale dal presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, e dal suo assessore alla Sanità, Massimo Nicolò. Per la nuova amministrazione regionale quello sanitario è tema cardine: lo è stato in campagna elettorale e continua a esserlo con le prime firme sugli atti ufficiali. E quello del Natale è un immediato banco di prova per capire se il decisionismo pratico firmato Bucci abbia già sortito qualche effetto concreto.

Il piano

In attesa di tirare le somme il 7 gennaio, la Liguria prepara (e annuncia in pompa magna) i propri piani per andare incontro ai cittadini nel periodo dell’anno in cui i già pochi medici di base sono in ferie e in cui alcune zone della regione vedono la loro popolazione crescere a dismisura tra turisti e proprietari di seconde case che passano le vacanze di fine anno al mare.

Intanto già in questi giorni ha iniziato a farsi sentire l’influenza di stagione con conseguenti problemi respiratori e cardiocircolatori per chi è più fragile. Per contro, va detto che al momento il tasso di vaccinazione tra le categorie considerate a rischio ha raggiunto l’83%, con un incremento del 6% rispetto all’anno scorso. Il picco è atteso per le prime due settimane di gennaio.

Proprio per rispondere alla diffusione dell’influenza di stagione, la Regione, insieme alle Asl, agli ospedali, ai medici di medicina generale e alle strutture residenziali, ha pensato gli ‘Influenza Point’ (leggi il servizio dedicato cliccando QUI) con l’obiettivo di alleggerire la pressione sui pronto soccorso durante le feste. Il piano prevede: 181 medici di medicina generale disponibili, 75 studi medici e cinque sedi di Asl e ospedali aperti anche nei festivi. Nelle Rsa sono circa 150 i posti letto disponibili nelle strutture contrattualizzate con possibilità di ulteriori deroghe.

La politica

Per Marco Bucci sarà il primo Natale da presidente di Regione Liguria e, di conseguenza, da responsabile della sanità dei liguri. Il tutto dopo aver caricato la campagna elettorale con promesse e piani (realizzabili o meno) per affrontare di petto uno degli argomenti maggiormente sentiti nella regione più anziana d’Italia.
Insieme all’assessore alla Sanità, Massimo Nicolò, è andato di persona al pronto soccorso del San Martino, poi a quello di Villa Scassi e, infine, al Galliera. Ne è emerso un quadro non certo rassicurante, come testimoniano anche le parole dello spesso presidente Bucci: “Ho riscontrato una piena occupazione dei posti letto e alcune criticità sulle quali stiamo già lavorando”. Bucci punta sempre sull’incremento degli organici e su una migliore organizzazione, promesse che possono andare bene sul lungo periodo (sempre che vengano mantenute e, soprattutto, finanziate), ma che poco possono fare per risolvere le criticità a poche ore dal Natale e dalle feste di fine anno.

Per l’assessore Nicolò, invece, la priorità è la rapida dimissione: “È necessario che i reparti possano dimettere i pazienti che hanno superato positivamente la fase acuta della loro patologia presso il domicilio o, nei casi in cui non è possibile un immediato rientro a casa, presso residenze sanitarie opportunamente convenzionate”. La chiave, quindi, sono le RSA e i loro posti disponibili per accogliere i pazienti che devono lasciare l’ospedale, ma non possono ancora tornare a casa.

Parole che, inevitabilmente, hanno scatenato le risposte da parte delle opposizioni consiliari. “I tempi di attesa delle persone che si recano al Pronto soccorso sono sempre più lunghi e inaccettabili - così Armando Sanna, capogruppo del Pd in Regione - manca personale, gli spazi non sono adeguati e la rete territoriale che fa da filtro è sempre più assottigliata a causa dei mancati interventi da parte del governo di centrodestra in questi nove anni. Oggi assistiamo a un numero crescente di accessi impropri perché i cittadini non trovano risposte sul territorio, i medici di base sono sempre meno. Dove sono i progetti per l’assunzione di nuovo personale?  Nicolò rimanda il problema all’avvio delle case di comunità di cui non abbiamo certezza sui tempi, ma si può ancora aspettare? Durante le feste andrò personalmente negli ospedali per verificare con i miei occhi lo stato dei pronto soccorso nella nostra regione”.

Lo stato delle cose

L’influenza inizia a farsi sentire e aumentano i casi che necessitano di un supporto medico, specie tra gli anziani e le categorie più fragili. Le cronache degli ultimi giorni raccontano di continue e costanti attese senza fine nei pronto soccorso, in alcuni casi si è arrivati ad aspettare anche un giorno intero prima di essere visitati (è successo al Galliera). E poi c’è il lavoro di tutti i giorni tra malori, medicazioni, incidenti, soccorsi, ma anche ricette e visite per i pazienti abituali. Una situazione che, con l’arrivo di turisti e proprietari di seconde case, ma anche con le feste, le cene e i veglioni, è destinata a peggiorare tra Natale e Capodanno.
Ma il bilancio, come detto, si farà solo il 7 gennaio. Quando le feste saranno alle spalle e di fronte, invece, ci sarà un nuovo anno: dodici mesi nei quali l’amministrazione regionale sarà chiamata a mettere in pratica tutto quello che in campagna elettorale è stato narrato come possibile e che ora non attende altro che essere messo in pratica. L’occhio dei liguri è fisso sulle liste d’attesa.

Pietro Zampedroni

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