Attualità - 24 dicembre 2024, 08:00

La Genova che canta: Il Coro Brinella, venticinque anni di armonia, tradizione e amicizia tutta al femminile

Guidato da Patrizia Bizzarri, il gruppo ha saputo mantenere viva la propria identità artistica, esibendosi con un repertorio variegato che spazia dalla musica popolare a quella sacra. “Ci legano la dedizione e l’impegno”

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i martedì successivi, “La Genova che canta”, un servizio seriale de “La Voce di Genova” dedicato ai cori genovesi che, dalle piazze ai teatri, rappresentano da sempre un punto di riferimento per la comunità. Ogni martedì andremo alla scoperta di una tradizione musicale che ci lega alle nostre radici e ci racconta chi siamo. Come sempre, buona lettura!

Una delle realtà corali femminili più longeve e appassionate della scena musicale ligure è, senza dubbio il Coro Brinella: nato ufficialmente nel 1998, ma già attivo dall’anno precedente come costola del Coro Amici della Montagna, il gruppo ha saputo costruirsi negli anni una solida identità artistica, grazie al talento delle sue componenti e alla guida dei suoi direttori musicali. "L’idea di formare un coro tutto femminile è stata della nostra prima direttrice, Silvia Derchi", racconta Patrizia Bizzarri, l’attuale presidente. "Silvia è figlia di Enrico Derchi, direttore artistico degli Amici della Montagna, e volle creare un ensemble che esprimesse il canto popolare e di montagna con una sensibilità diversa. Noi non siamo professioniste, ma ci accomuna una passione profonda per il canto e per l’armonia che riusciamo a creare insieme".

Nonostante l’assenza di formazione musicale accademica tra le componenti, il Coro Brinella si distingue per la qualità delle sue esibizioni, molte delle quali avvengono a cappella, senza accompagnamento musicale. La forza del coro risiede nella passione delle protagoniste, di età compresa tra i ventisette e gli ottant’anni, che hanno saputo mantenere vivo il gruppo, nonostante i cambi di formazione e l’ingresso di nuove voci. "Siamo circa una ventina di donne oggi - spiega Bizzarri - e alcune di noi sono nel coro sin dagli inizi, mentre altre si sono aggiunte lungo il percorso. Quello che rende speciale il Coro Brinella è il clima di rispetto e amicizia che si è creato nel tempo: non ci sono mai state rivalità o tensioni inutili. Certo, le discussioni ci sono, come in ogni gruppo, ma sono sempre costruttive".

Il repertorio è estremamente variegato, spaziando dalla musica popolare a quella sacra, fino a brani contemporanei: "Abbiamo iniziato con canti popolari d’autore, come quelli di Beppe De Marzi, uno degli autori più rinomati del genere - spiega ancora la direttrice -. Negli anni abbiamo esplorato anche brani di Palestrina, musica sacra e persino colonne sonore di film. Cerchiamo di adattare il nostro repertorio al contesto: se ci esibiamo in una chiesa, privilegiamo i canti spirituali, mentre in altri luoghi possiamo proporre brani più leggeri, come 'Quello che le donne non dicono' di Fiorella Mannoia". Tra i brani più amati dal coro ci sono anche quelli di Angelo Branduardi, come 'La pulce d'acqua', che arricchiscono ulteriormente le loro esibizioni.

Uno degli elementi distintivi del Coro Brinella è la capacità di mettersi in gioco partecipando a eventi e festival, spesso accanto a cori provenienti da tutto il mondo. Il coro ha partecipato più volte al Festival della Val Pusteria, un prestigioso evento che raduna formazioni corali da diversi paesi. "È stata un’esperienza incredibile - ricorda Patrizia Bizzarri - ci siamo trovate sul palco con cori provenienti da Israele, Canada e altri paesi. È un evento che dura cinque giorni e che ci ha permesso di confrontarci con altre realtà corali internazionali, portando il nostro repertorio popolare femminile in un contesto così ampio". Un altro momento significativo è stata la partecipazione a concerti in Francia, a Saint-Martin-Vésubie, dove il coro ha avuto l'opportunità di esibirsi con cori della Corsica. "È stata un’esperienza di grande scambio culturale e musicale. Anche se a volte, per mancanza di fondi, non riusciamo a contraccambiare l’ospitalità con la stessa generosità, cerchiamo sempre di dare il massimo nelle nostre esibizioni".

Alla base del successo e della longevità del Coro Brinella c’è sicuramente l’amicizia che lega le coriste, ma anche la dedizione con cui affrontano ogni prova e ogni concerto. "Ci incontriamo ogni mercoledì per due ore e proviamo con grande serietà - racconta ancora la direttrice -. Anche se per noi cantare è un hobby, ci mettiamo l’impegno e la serietà di un coro professionale. Il rispetto reciproco è fondamentale, sia per il maestro, che deve preparare e adattare gli spartiti per noi, sia tra noi coriste". Fabio Francia, maestro del Coro Brinella, ha intrapreso gli studi musicali con il maestro Luigi Brusini presso il Conservatorio  Paganini di Genova ed è un professionista multitasking, che dirige anche altri gruppi e ensemble musicali: “Il nostro maestro è diplomato in conservatorio, suona strumenti come la viola e il violino e riesce a farci esprimere al meglio, adattando gli spartiti pensati per cori misti o maschili alle nostre voci femminili".

Il prossimo appuntamento per assistere a un’esibizione del Coro Brinella è fissato per il 7 gennaio al Teatro Modena, dove parteciperà allo spettacolo "Buon Anno al Modena", organizzato dal Municipio Centro Ovest. L’evento vedrà la partecipazione di otto gruppi culturali e sportivi, tra cui due cori, due gruppi teatrali, scuole di ballo e il circolo mandolinistico Il Risveglio. "Sarà una serata ricca di musica e spettacolo, e noi chiuderemo il primo tempo con una selezione di brani che stiamo preparando con grande impegno - spiega ancora Patrizia Bizzarri -. Invitiamo tutti a venire a sentirci, l’ingresso è libero e sarà un’occasione per passare una serata diversa e piacevole".

Il coro è, inoltre, affiliato all’Associazione Cori Liguri e partecipa attivamente alle iniziative promosse dall’associazione, come concerti di beneficenza e rassegne corali. Tra le iniziative più recenti, la presidente ricorda con emozione i concerti per gli ospiti della struttura di accoglienza di via Gropallo. "È stato un momento speciale - ricorda - vedere il pubblico cantare insieme a noi, sentirli partecipare attivamente, è stata una grande soddisfazione. In quei momenti capisci davvero perché fai parte di un coro: non solo per il piacere personale, ma per il potere che la musica ha di portare gioia e leggerezza anche agli altri".

Chiara Orsetti

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