Genova - 18 dicembre 2024, 08:00

Il Cubo di Rubik della sanità genovese: mancanza del personale, salari all’osso e aggressioni in aumento

Tullio Rossi, Delegato eletto USB P.I. Liguria: “Anche l’Ospedale Galliera soffre queste criticità: figure sempre più assenti e in fuga, stipendi sotto la media europea e violenze in escalation nonostante i presidi”

Foto pagina 'Palazzo dei Rolli'

Foto pagina 'Palazzo dei Rolli'

Carenza di personale, salari troppo bassi e continua escalation di aggressioni ai danni del personale sanitario: sono questi i macro-problemi che attanagliano tutto il sistema sanitario del Paese, incluso quello genovese.

Criticità che, dopo diversi anni di incuria e nonostante gli interventi messi in campo, parrebbero ormai dato vita a un sistema talmente contorto e complesso da non risultare facilmente risolvibile, nonostante le manovre messe in campo.

Attualmente la situazione sta precipitando sempre più e il rischio di una ‘emorragia’ di massa del personale sanitario è imminente, con conseguenze drastiche in primis per chi usufruisce della sanità pubblica, che ormai oggi risulta sempre più un ‘puzzle’ con pezzi mancanti (e introvabili).

A Genova, presso le strutture ospedaliere, la situazione è, come in altre città, al limite: la sanità pubblica, oggi come oggi, pare sempre più un miraggio, un lontano ricordo, sempre più sostituita da servizi e strutture private che, però, non sono esattamente alla ‘tasca’ di tutti quanti.

A tal proposito, abbiamo preso in analisi uno degli ospedali che da sempre è stato un fiore all’occhiello del capoluogo ligure, il Galliera, analizzandole le criticità in questione direttamente con Tullio Rossi, Delegato eletto USB P.I. Liguria: “Dall'inizio dell'anno corrente la criticità più evidente era emersa con la carenza di Tecnici Sanitari di Laboratorio presso la S.C. Laboratorio Analisi. Oggi nella dotazione organica del Laboratorio Analisi mancano circa nove Tecnici. Questo fatto ha causato un notevole aumento dei carichi di lavoro e le conseguenti criticità organizzative-gestionali”, spiega.

A fronte di questa carenza, la direzione competente ha deciso di "trasferire un tecnico sanitario di laboratorio che è inserito nella dotazione organica della S.C. Laboratorio di Istocompatibilita, un'eccellenza sanitaria nel panorama internazionale", prosegue Rossi, precisando però che questo genere di trasferimenti “improvvisati” messi in campo per "sopperire ad una criticità" rischiano di "crearne un’altra, perché se la dotazione organica dei singoli servizi rimane carente i carichi di lavoro ricadono esclusivamente sugli operatori sanitari rimasti". 

In un contesto del genere, nel quale potrebbero aggiungersi gli eventuali "straordinari" oppure “le modifiche di turno "improvvisate”, si concretizza anche, inevitabilmente, un’altra criticità, ovvero "il rischio stress lavoro correlato", chiarisce il Delegato eletto USB P.I.

Situazione che, peraltro, come avviene "ciclicamente, già accaduto qualche anno addietro", evidenzia ‘un’emorragia’ di personale infermieristico a ridosso della fine dell’anno 2024: "Nell’ultimo concorso pubblico avviato dal policlinico San Martino risulta che decine di infermieri del Galliera abbiano partecipato e sono stati inseriti nella graduatoria per le assunzioni", racconta Rossi, contesto nel quale è intervenuta Regione Liguria, con il presidente Marco Bucci e il neo assessore alla sanità Massimo Nicolò che hanno messo mano, ‘bloccando’ temporaneamente l’imminente probabile esodo di massa.

Nel caso in cui ciò si verificasse, che si tratti di un evento a breve o medio termine, il rischio più immediato è inevitabilmente la compromissione della qualità dei servizi: un buco nell’organico del personale sanitario del genere, comporterebbe rallentamenti nelle cure, sovraccarico dei reparti e insoddisfazione tra i pazienti.

Non solo: esiste anche un problema legato alla carenza del personale. Secondo quanto riferito dal Delegato USB, anche il tema stipendi non dev’essere sottovaluto, dal momento in cui questi sono ridotti al minimo e che, per una professione sanitaria, risultano irrisori e non corrispondono effettivamente a quello che è il servizio prestato in campo: salvare delle vite umane.

Seguendo diverse osservazioni, si può affermare che "il salario medio dei sanitari italiani non è allineato alle retribuzioni dei paesi più evoluti della comunità europea", afferma Rossi, precisando che "sono molto più basi e non sono adeguati per sopperire al basso potere d'acquisto che nel nostro paese ha raggiunto livelli inaccettabili". 

Oltre ad una questione di vivibilità, però, la situazione dev’essere analizzata su un fronte prettamente più personale: gli stipendi, infatti, "non gratificano gli operatori che hanno delle pesanti responsabilità", afferma il delegato eletto USB, chiarendo che di conseguenza "in queste condizioni di lavoro non adeguatamente retribuito" e "con carichi di lavoro eccezionali", il risultato è che "i professionisti cercano il privato (che permette guadagni più alti) o addirittura si trasferiscono all'estero dove c'è uno stato sociale più ‘rispettoso’ per i lavoratori e per le loro famiglie". 

Sul fronte modalità di pagamento, Rossi chiarisce che "al Galliera c'è qualche sanitario a gettone, in particolare al Pronto Soccorso e in qualche altro servizio specialistico", chiarendo che "forse il Galliera è il meno esposto da questo sistema (dispendioso) rispetto ad altre realtà sanitarie".

Tra carenza del personale e stipendi inferiori alla media europea c’è di mezzo, però, un’altra criticità particolarmente evidente e che, in particolari negli ultimi anni, registra sempre più un’escalation di episodi presso le strutture ospedaliere: le aggressioni ai danni del personale sanitario. A riguardo, Tullio Rossi spiega che ormai "è diventato un problema sociale" e, in riferimento al Galliera, queste "negli ultimi anni sono aumentate in particolare al pronto soccorso".

Aggressioni che non hanno un distinguo, ma coinvolgono tutto il personale, dai "medici, infermieri e Oss" e che, nonostante i controlli e la presenza delle "guardie giurate e del posto fisso di polizia che staziona all’ingresso del PS", talvolta sfociano in casi che hanno causato anche "infortuni significativi a carico dei sanitari". 

Talvolta si tratta di "pazienti con problemi psichici e/o affetto da sostanze stupefacenti”, talvolta "pazienti o parenti che contestano i tempi di attesa": queste sono solamente alcune delle cause che scatenerebbero sovente le aggressioni ai danni del personale sanitario chiarisce il sindacalista delegato, chiarendo che, da parte dei familiari, scaturiscono proprio per le tempistiche legate alla facoltà di "visitare un famigliare che, magari, è ricoverato da giorni dentro una struttura che dovrebbe gestire l’urgenza e non un paziente che dovrebbe essere ospitato in un reparto ordinario". 

A tal proposito, sul tema del "taglio posti letto", avvenuto "qualche decennio fa" e che ai tempi, con ripercussioni inevitabili sulle spalle dei "sanitari e pazienti coinvolti", Rossi specifica che questa decisione "ha inciso pesantemente sull’organizzazione del PS", e che tale tema "dev’essere affrontato in modo più esplicito ed esaustivo", essendo un argomento molto delicato e che ha una certa complessità.

Federico Antonopulo

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