Politica - 03 dicembre 2024, 08:00

Il “privato cittadino” che non sa stare lontano dalla politica, Toti torna sul palco all’assemblea di ‘Noi Moderati’: “Un’estate difficile”

Il partito di Maurizio Lupi è sempre più legato a doppio filo alle dinamiche liguri e ora punta a un assessorato a Palazzo Tursi

Giovanni Toti sul palco di 'Noi Moderati' a Roma

Giovanni Toti sul palco di 'Noi Moderati' a Roma

Si definisce “privato cittadino”, ma chi lo conosce sa bene che è un’espressione che male gli calza e che volontariamente ostenta. Giovanni Toti ha messo da parte per qualche ora il tour promozionale del suo libro “Confesso, ho governato” per salire nuovamente su un palco della politica attiva, di quelli che attorno hanno simboli, loghi e slogan.

Al Marriott Hotel di Roma l’ex governatore ligure è stato tra i protagonisti dell’assemblea nazionale di ‘Noi Moderati’, quarta appendice della coalizione di centrodestra al governo del Paese e (nuovamente) della Regione. Con lui l’amico Maurizio Lupi e i fedelissimi nostrani Giacomo Giampedrone (riconfermato assessore regionale da Marco Bucci), Alessandro Bozzano (ex capogruppo della ‘Lista Toti’ in Regione), Lorenzo Pellerano (consigliere comunale a Genova) e la deputata Ilaria Cavo. Il tutto a pochi giorni dalla nascita del gruppo ‘Vince Liguria-Noi Moderati’ in consiglio regionale, evidente testimonianza di come l’ombra totiana non si sia per nulla allontanata da piazza De Ferrari.

Toti, quindi, porta avanti la propria narrazione di “privato cittadino” prestato alla politica, ma il suo intervento romano lascia intendere tutt’altro, specie nel momento in cui ‘Noi Moderati’ è diventata una colonna in terra ligure e, oltre confine, si appresta a ufficializzare l’ingresso nel Ppe in Europa. Ma sempre con lo sguardo fisso a Genova dove, dalle parti di Palazzo Tursi, l’addio di Marco Bucci e il passaggio di testimone con il suo vice, Pietro Piciocchi, è preludio a un rimpasto di giunta dal quale ‘Vince Liguria - Noi Moderati’ non vuole essere escluso.

Dal palco Toti ha parlato di “un’estate difficile in cui la politica è stata messa sotto processo” per poi tornare sui propri cavalli di battaglia all’insegna della moderazione: “Non dispero che la diaspora dei moderati possa finire. Mi auguro che sotto quelle insegne del Ppe tutti i moderati si ritrovino in quella casa di cui c'è tanto bisogno”.
Poi, come consuetudine, l’ex governatore ha affidato i propri pensieri alle pagine dei social: “È stata una emozione salutare gli amici di Noi Moderati riuniti a Roma oggi per l'assemblea nazionale. Dopo due anni dall'estate in cui, un po' rocambolescamente, questo esperimento politico è nato, trovarlo ancora qui oggi conferma che fu una scelta giusta. E da privato cittadino ho voluto portare il mio contributo, perché la politica ha bisogno di tutti. Soprattutto la politica che vuole cambiare davvero le cose, non inseguire il facile consenso. Una politica che non insegue le piazze, ma esegue progetti, anche quando possono essere scomodi. Sul lavoro, sulla sanità, sull'energia, sul merito, l'Italia non ha bisogno di slogan ma di coraggio e visione”.

Pietro Zampedroni


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