È stato effettuato questa mattina tramite un tampone orale il prelievo del dna di Fortunato Verduci, il carrozziere genovese di sessantacinque anni accusato di essere l'autore del 'delitto del Trapano', cold case del 1995 sul quale tre anni fa erano state riaperte le indagini a Genova. Lui secondo l'accusa l'autore del massacro di Luigia Borrelli, detta Antonella, uccisa nel basso di vico Indoratori dove si prostituiva nel centro storico di Genova. Il tampone effettuato oggi verrà inviato ad un laboratorio che si occupa di indagini forensi, nel torinese, ed i risultati sono attesi per il prossimo febbraio.
Il materiale biologico prelevato dovrà essere ora analizzato per la comparazione con le tracce repertate sulla scena del delitto di ventinove anni fa per chiarire la corrispondenza o meno con i campioni dell'epoca. Nel '95 all'interno del basso vennero ritrovate tracce sia salivari che biologiche ed ematiche, su alcuni bicchieri utilizzati e sui mozziconi di sigaretta trovati spenti in un posacenere, oltre ad alcune macchie di sangue non corrispondenti alla vittima.
Verduci si è presentato in tribunale accompagnato dai suoi nuovi legali, Emanuele Canepa e Andrea Volpe, dopo il nuovo cambio nella difesa, il sesto nelle ultime settimane.
La Cassazione il 20 novembre scorso aveva rigettato il ricorso della procura sul diniego già pronunciato dal Riesame sulla necessità di una misura cautelare nei confronti dell'indagato.