So.crem, ente di formazione genovese del Terzo Settore, rilancia due importanti iniziative volte a offrire supporto e accompagnamento durante le delicate fasi del fine vita. Si tratta del servizio "Saluto di Commiato" e del corso di formazione biennale per "End of Life Doula", entrambe esperienze innovative e uniche nel panorama italiano.
Dopo la sospensione forzata a causa della pandemia, So.crem ripropone, in una veste rinnovata, il "Saluto di Commiato", un momento di raccoglimento e commemorazione che precede la cremazione presso il Tempio Crematorio all’interno del Cimitero Monumentale di Staglieno. La novità principale risiede nella professionalizzazione dei cerimonieri, ora laici e formati da Socrem per gestire con sensibilità e competenza il rito, adattandolo alle diverse esigenze spirituali e culturali delle famiglie.
“Prima del periodo del Covid avevamo a disposizione una sala dedicata al momento di raccoglimento e di saluto prima dell’avvio della cremazione - spiega Ivano Malcotti, presidente di So.crem -, ma per via delle regole stringenti abbiamo dovuto sospendere questa pratica. A partire da lunedì 9 dicembre sarà nuovamente possibile ripartire, ma in una forma totalmente nuova”.
A rendere ancora più speciale questo momento, la possibilità di richiedere l'accompagnamento musicale di un violinista professionista, un'opzione pensata per aggiungere un tocco di dolcezza e personalizzazione alla cerimonia. “Tutti i servizi sono offerti gratuitamente alle famiglie, senza alcun obbligo. Inoltre, per chi lo desidera, sarà possibile partecipare al 'Saluto del Ricordo': dopo quaranta giorni dalla scomparsa è previsto un momento dedicato alla condivisione di aneddoti, pensieri e ricordi del defunto. Questa formula, già diffusa in altri paesi, rappresenta un'occasione preziosa per celebrare la vita e il lascito di chi non c'è più” spiega ancora Malcotti.
Oltre al "Saluto di Commiato", So.crem lancia la seconda edizione del corso di formazione per "End of Life Doula", un percorso biennale di alto livello pensato per formare figure professionali capaci di offrire supporto e accompagnamento personalizzato a chi si trova ad affrontare la fine della propria vita o la perdita di una persona cara.
Il corso, strutturato in moduli mensili, prevede lezioni frontali, laboratori esperienziali, discussioni di casi e ottanta ore di tirocinio in strutture convenzionate. Tra gli argomenti trattati, temi delicati e profondi come la morte e la spiritualità, il dolore fisico e mentale, le strategie di comunicazione nella fragilità, i rituali di commiato, il lutto e la sua elaborazione. A rendere il corso ancora più prestigioso, la presenza di docenti di alto profilo, come il professor Recalcati e altri esperti provenienti dall'Università di Genova.
“Socrem è il primo ente a portare avanti questo tipo di percorso di formazione - racconta Malcotti -. Dopo la mia esperienza come volontario al capezzale delle persone ho capito che c’è necessità di una figura preparata e strutturata, e così è nata l’idea del corso: non abbiamo messo dei paletti legati al titolo studio perché credo sempre che siano più importanti il cuore, la generosità e la voglia di dare agli altri”.
Il successo della prima edizione, con oltre quaranta iscritti, testimonia la crescente sensibilità verso le tematiche del fine vita e la necessità di figure professionali dedicate a questo ambito. Il corso, aperto a diverse figure professionali, è rivolto a chiunque desideri acquisire competenze specifiche per accompagnare con sensibilità e professionalità le persone nelle fasi terminali della vita e per supportarle nel mantenimento delle loro relazioni affettive. “Per questa edizione avremo anche un traduttore in sala, per favorire la comprensione a tutti i partecipanti: abbiamo anche iscritti di religioni e nazionalità differenti”.