Si abbassano le serrande di un punto di riferimento per i videogiocatori di tutta Italia. Chiude GameStop, storico negozio per il mondo del gaming, presente a Genova con quattro punti vendita.
Il suo marchio in città compare in tre centri commerciali: Il Mirto, La Fiumara e L’Aquilone. Lì generazioni di genovesi hanno acquistato console, videogiochi e tutto quello che ruota attorno al variopinto mondo dei videogiochi. Un negozio che conserva tra le sue mura ricordi, gioie e le sensazioni indimenticabili che un regalo tanto desiderato sa generare.
GameStop da tempo faceva i conti con problemi economici sempre maggiori, mentre diversi investitori hanno voltato le spalle a quello che per molti era un colosso della distribuzione videoludica in Italia. Ora è arrivata la parola ‘fine’, ma i punti vendita potrebbero avere nuova vita e, con loro, anche i dipendenti possono guardare al futuro.
Stando a quanto riporta iGizmo, sembra che la società italiana Cidiverte S.p.A., riconducibile all’imprenditore Pietro Vago, abbia portato a termine l’acquisizione di tutti i punti vendita di GameStop. La cessione del 100% delle quote che, quindi, consentirebbe di non perdere i negozi distribuiti in tutta Italia e anche a Genova.
Cidiverte S.p.A. è un’azienda già attiva nel mondo dei videogiochi, con la distribuzione italiana dei titoli di ‘Take-Two’ e ‘Rockstar Games’, e con i negozi GameLife. Possibile, quindi, che GameLife sia la nuova insegna che campeggerà sui negozi che, fino a ora, sono stati GameStop.
La vicenda GameStop ricalca quella dei tanti negozi di dischi (e non solo) che stanno facendo fatica a sopravvivere in un mondo che tende sempre di più verso l’acquisto digitale o i grandi portali di distribuzione online (leggi Amazon). Tanto che i negozi GameStop nel tempo si erano specializzati anche nella vendita di altri prodotti legati al mondo dei videogiochi come gadget o articoli da collezionismo. Oltre a servizi di assistenza che il digitale e l’online non possono garantire.
Ora inizia una nuova vita, ma i colossi del web continueranno a rappresentare una concorrenza non semplice da ostacolare.