Cultura - 22 novembre 2024, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - La testimonianza del bombardamento francese racchiusa in Palazzo Gio Battista Spinola

Conosciuto anche come Palazzo Andrea e Gio Batta Spinola, è il terzo della famiglia in Strada Nuova e custodisce al suo interno un prezioso affresco di Luca Cambiaso

Alla scoperta dei Rolli - La testimonianza del bombardamento francese racchiusa in Palazzo Gio Battista Spinola

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i venerdì successivi, ‘Alla scoperta dei Rolli’, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato a una delle caratteristiche principali della nostra città, che è valsa anni fa il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del sistema dei Palazzi dei Rolli: edifici che sono vere e proprie perle del centro storico e non solo. Vi accompagneremo dentro con i nostri racconti, ve li faremo scoprire con le fotografie, vi illustreremo aneddoti e curiosità. Sempre per amore di Genova e delle nostre eccellenze. Buon viaggio insieme a noi!

Conosciuto anche con il nome di Palazzo Andrea e Gio Batta Spinola, palazzo Gio Battista Spinola si mostra nella sua maestosità sul lato sinistro di via Garibaldi.

Si tratta del terzo palazzo della famiglia Spinola, voluto dai fratelli Giambattista e Andrea, appartenenti al ramo di Vergagni, commissionarono la costruzione dell’edificio su un terreno acquistato da Costantino Gentile.

I lavori iniziarono nel 1563 sotto la direzione dell’architetto Bernardino Cantone, per essere poi ultimati quattro anni dopo. 

Il progetto del camino del piano nobile, così come l’affascinante cortile interno, invece, vennero realizzati da Giovanni Battista Castello, soprannominato Il Bergamasco.

Nel 1590 il palazzo vide l’aggiunta di un giardino, realizzato su un terreno di riporto a valle del complesso architettonico.

Ma uno degli episodi che maggiormente coinvolse l’edificio ha a che fare con la storia della Repubblica di Genova. Il bombardamento navale del Re Sole del 1684, un pesante fuoco aperto su tutta la città, non risparmiò Palazzo Gio Battista Spinola. I danni furono ingenti tanto che si dovette ricostruire completamente la facciata. Questa fu l’occasione di un rinnovamento generale degli spazi, portato a termine dall’architetto Antonio Ricca senior.

In questa fase, venne tamponato il loggiato sul giardino e si aggiunse un piano sopraelevato. Ancora, in facciata, comparvero gli stucchi ancora visibili, in cui la caratteristica principale è data dalle coppie di lesene che si alternano agli assi delle finestre.

I Doria, attuali proprietari del palazzo, lo acquisirono nel 1723, apportando modifiche alle decorazioni Cinquecentesche e rendendole in linea con il gusto Rococò del tempo.

Proprio all’interno, come accade in quasi tutti i palazzi appartenuti alle prestigiose famiglie genovesi, si incontrano affreschi che celebrano la famiglia. Andrea e Ottavio Semino, tramite l’escamotage delle scene mitologiche, raccontano le festa dei Grimaldi.

Di grande suggestione è poi l’opera di Luca Cambiaso, un affresco custodito nel piano nobile a cui si aggiungono stucchi, arredi e un monumentale camino di marmo, risalente al Cinquecento, in pieno stile manierista.

Preziosi sono poi gli arazzi fiamminghi della fine del Cinquecento con storie di Abramo e, nonostante gli avvenimenti del passato che hanno portato a un impoverimento, la quadreria racchiusa all’interno di questo palazzo è ancora un esempio con opere della scuola veneta e genovese tra il XVI e il XVII secolo.

Isabella Rizzitano

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