Si profila un altro weekend di 'passione' per il trasporto ferroviario, da un lato i lavori sul nodo di Genova che renderanno necessarie chiusure di alcuni binari tra Principe e Brignole con ripercussioni sulla circolazione, dall'altro lo sciopero che riguarderà i lavoratori del settore, ventiquattro ore di stop tra sabato e domenica, senza fasce di garanzia, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori del comparto e poi più fondi per investire sulla sicurezza.
È il terzo sciopero, stando all'ultimo tema, che viene organizzato a livello nazionale, dopo le diverse aggressioni avvenute sui convogli del servizio regionale, non ultimo il caso genovese di inizio novembre nel quale un controllore, Rosario Ventura, è stato accoltellato mentre lavorava alla stazione di Genova Rivarolo.
"Diciassette giorni che non ci stiamo capendo più niente - scrive il capotreno genovese sui social che condivide con la moglie, in un post a corredo di una foto di famiglia - Che mix: paura, rabbia, gratitudine verso il cielo che ci ha protetto, consapevolezza che da un momento all'altro davvero tutto ci può travolgere e cambiare". Già due settimane fa il personale di tutte le imprese si era fermato per chiedere maggior sicurezza per i lavoratori.
"La situazione è delicata da sempre - dice Luca Miraglia, il coordinatore delle attività ferroviarie per la Filt Cgil Genova e Liguria - vive di alti e bassi, soprattutto a seconda delle contingenze e sulla base dello stato sociale, sono situazioni che si aggravano man mano in cui si entra in territori in cui il degrado sociale è più sentito".
L'aggressione al capotreno di Genova ha fatto il giro d'Italia, alzando il velo su un problema chiave del comparto.
"Il personale teme di lavorare da solo - prosegue - quello che raccontano è quello che si vive sui treni. La criticità è amplificata se il personale lavora in perfetta solitudine, condizione in cui si mette ancora più sotto pressione il lavoratore. Oggi i presidi di polizia ferroviaria sono di molto diradati anche in Liguria".
I punti di controllo sono sempre meno e anche il personale di polizia è in difficoltà per temi legati alla carenza di organico, come emerso nelle ore successive il caso di Rivarolo.
"Quello non è stato un caso isolato - continua - ma la punta dell'iceberg, ci troviamo a parlare degli episodi più gravi ma c'è tanto anche di non denunciato, denunciare tutto significherebbe fermare in continuazione la circolazione, c'è anche un grosso senso di responsabilità da parte degli operatori, con ripercussioni però sulla loro stessa situazione".
Per questo i sindacati chiedono più investimenti, maggiori controlli a bordo dei convogli e presidi a bordo treno.
Lo sciopero servirà a richiamare l'attenzione nazionale, ancora una volta, anche su questo tema. Il fermo, in tutta Italia e anche in Liguria, riguarderà tutto il personale del gruppo Fs, Trenitalia, Trenord e Tper, inizierà alle 21 di sabato 23 e durerà fino alle ore 20.59 di domenica 24 novembre, con possibili cancellazioni o variazioni d'orario dei convogli.