Attualità - 22 novembre 2024, 12:26

Nuova legge contro i maltrattamenti animali, Castelli (LNDC Genova): “Giusto inasprire le pene, ma serve cultura per prevenire iniziando dalle scuole”

Il rappresentante locale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane auspica un intervento più deciso di Stato e autorità: “Dovrebbero insegnare a che cosa si va incontro quando si adotta un animale”

Nuova legge contro i maltrattamenti animali, Castelli (LNDC Genova): “Giusto inasprire le pene, ma serve cultura per prevenire iniziando dalle scuole”

Una proposta di legge tanto attesa che introduce pene più dure per chi compie reati contro gli animali, rafforzando la tutela sia per quelli domestici che per la fauna selvatica.
Su proposta di Michela Brambilla, deputata di ‘Noi Moderati’, è arrivata ed è stata approvata alla Camera la proposta per inasprire le pene per chi maltratta, uccide, traffica o detiene animali domestici in condizioni al limite e per chi compie atti crudeli nei confronti degli animali selvatici.

Un inasprimento che incontra il favore della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Genova che, per voce del proprio presidente Pierluigi Castelli, plaude l’aumento delle pene: “Sono esseri viventi che vanno difesi e se non li difendiamo noi non possono certo farlo loro da soli”.
Per Castelli, però, occorre anche investire nell’educazione: “C’è da fare un insegnamento alle persone per come devono trattare gli animali quando li adottano, a volte gli animali si prendono con l’empatia ma spesso non si sa che si va incontro a delle responsabilità. Lo Stato e le autorità dovrebbero insegnare a che cosa si va incontro quando si adotta un animale. Serve una cultura da iniziare a scuola”.

La gente deve capire che gli animali sono esseri viventi - aggiunge Castelli - bisogna cercare di comprenderli e capirli, anche difendendosi quando capita. Molti, inoltre, scelgono cani inadatti alla loro vita, e anche questo non va bene. È un maltrattamento anche chi li tiene in condizioni non idonee. Non bisogna solo reprimere, ma anche insegnare bene che cosa comporta avere un altro essere vivente in casa che ha le sue esigenze di razza e di tipo. Conto molto su questo aspetto, perché la gente malvagia ci sarà sempre, ma serve cultura”.

Un inasprimento delle pene deciso su scala nazionale che va fortemente in contrasto con quanto deciso da Regione Liguria che, nei mesi scorsi, ha approvato la delibera che consente anche la caccia con arco e frecce. “Una stupidità assoluta - commenta Castelli - non so come delle persone adulte possano pensare una cosa del genere. Oltre alla sofferenza dell’animale, ci sono anche i pericoli per le diffusioni delle malattie”.

Cosa prevede la proposta di legge?

Per chi uccide animali la reclusione aumenta da un minimo di sei mesi   un massimo di tre anni, con una multa aggiuntiva tra cinquemila e trentamila euro. Se l’uccisione avviene con sevizie o sofferenze prolungate, le pene salgono a uno-quattro anni di reclusione e multe raddoppiate fino a sessantamila euro.
Anche in caso di maltrattamento aumentano sia la reclusione (da sei mesi a due anni) che le sanzioni economiche, da cinquemila a trentamila euro.
Il reato di danneggiamento o uccisione di animali altrui diventa perseguibile d’ufficio, senza bisogno di denuncia, con pene che arrivano fino a quattro anni di carcere.
Sanzioni più alte per chi trasporta animali senza microchip o documenti, con multe fino a trentamila euro. In caso di recidiva, le attività commerciali rischiano la revoca definitiva dell’autorizzazione.
Per abbandono e condizioni incompatibili le multe passano da mille a diecimila euro, con un aggravio fino a un terzo se l’abbandono avviene su strada.
Sul fronte della fauna selvatica, aumentano le pene per chi uccide o cattura specie protette: la reclusione sale a un massimo di un anno, con ammende fino a ottomila euro. Per la distruzione di habitat in aree protette, si prevedono arresti fino a due anni e multe non inferiori a seimila euro.
Sono introdotte aggravanti specifiche, come reati commessi alla presenza di minori, su più animali o diffusi online, per colpire con maggiore durezza chi agisce con crudeltà o ne fa spettacolo.

Una norma che non ha del tutto soddisfatto la LAV che critica la proposta. Sebbene includa novità come l’affidamento anticipato degli animali sequestrati e il cambio di nome del titolo IX bis del Codice Penale, secondo l’associazione la legge presenta molte debolezze come le pene per maltrattamenti e uccisioni che restano “insufficienti” e “permettono ancora misure come la ‘messa alla prova’”. Inoltre, per la LAV mancano aggravanti per reati gravi e misure concrete per la prevenzione, come l’estensione dei poteri delle guardie zoofile o l’uso di agenti sotto copertura. Bocciata anche l’istituzione di centri di accoglienza per animali vittime di reato. Secondo la LAV, quindi, il testo tradisce le aspettative e non rappresenta un reale progresso.

Pietro Zampedroni

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