Attualità - 07 novembre 2024, 08:00

L’elezione di Trump mette a rischio il Made in Liguria? Intervista al direttore dell’Istituto di Economia Internazionale Giovanni Battista Pittaluga

Secondo il professore ordinario di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova “non ci saranno conseguenze sul piano locale e per i beni di largo consumo che non hanno un impatto strategico”

L’elezione di Trump mette a rischio il Made in Liguria? Intervista al direttore dell’Istituto di Economia Internazionale Giovanni Battista Pittaluga

Quali conseguenze avrà l’elezione di Donald Trump nei rapporti commerciali con l’Europa? E, nello specifico, cambierà qualcosa per il mondo delle esportazioni italiane e liguri? In breve: le produzioni liguri amate in terra statunitense sono a rischio?

In campagna elettorale Trump ha annunciato a gran voce l’intenzione di istituire dazi per proteggere il mercato americano dalle importazioni, con ovvio riferimento all’espansione cinese, ma con un occhio rivolto anche all’Europa. E subito, comprensibilmente, il pensiero è andato anche a quelle aziende locali che esportano negli USA eccellenze del territorio, dal mondo del food alla nautica.

Per Giovanni Battista Pittaluga, direttore dell’Istituto di Economia Internazionale della Camera di Commercio di Genova e professore ordinario di Economia Politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova, “non ci saranno conseguenze sul piano locale, sulla nostra città e sul nostro porto” anche se “qualche riflesso ci sarà, in attesa di vedere la corrispondenza tra programmi e realtà”.
Trump vuole istituire dazi tra il 10 e il 20% per l’Europa - spiega Pittaluga - lui ha un’idea di accordi bilaterali, non più nella logica multilaterale di questi anni con la cooperazione tra Europa e Stati Uniti, ho letto preoccupazione nelle parole di qualcuno anche se nella sua prima presidenza non ha fatto cose sconvolgenti. Le conseguenze sul lungo periodo si concentreranno principalmente nei rapporti con la Cina”.
L’Europa chiederà alcune cose nel campo della difesa - aggiunge - i rapporti privilegiati tra USA ed Europa non subiranno sconvolgimenti, cambieranno delle cose sul fronte delle guerre in corso”.

Tornando sul piano economico, Giovanni Battista Pittaluga spiega che “i poteri del presidente americano sulle tariffe sono esclusivi, può agire anche senza il consenso del congresso e variare le tariffe doganali, mentre sugli accordi doganali deve passare dal congresso. Ma non sono così pessimista sui rapporti commerciali tra Italia e Stati Uniti. Proteggerà certe industrie strategiche, come quella dell’elettronica o dell’intelligenza artificiale, penso che il rigore sarà molto elevato anche per la competizione con la Cina. I dazi riguarderanno particolari settori, sui beni di largo consumo che non hanno un impatto strategico non penso ci saranno conseguenze”.

Trump vuole portare a casa produzioni che sono concentrate all’estero con riduzioni fiscali drastiche dal 23 al 15% nell’imposta sui profitti industriali e noi non abbiamo imprese multinazionali o americane - conclude Pittaluga, tornando alle dinamiche locali - sulla Liguria non vedo grossi effetti per la politica trumpiana. I prodotti italiani in USA sono considerati di lusso, quindi non credo che verrà toccato il loro consumo. Sono per l’upper class, la domanda è bassissima”.

In conclusione, quindi, che anni saranno per l’Europa?Trump cerca di ridurre il disavanzo commerciale degli USA e si rivolge soprattutto alla Cina, non all’Europa - risponde Pittaluga - la sua politica penalizzerà la Cina, sempre ammesso che ci riesca. Con l’Europa ci sarà una certa stabilità, ma senza un avanzamento. Obama aveva portato avanti un progetto di liberalizzazione di scambio a oltranza con l’Europa e questo ora non avverrà”.

Pietro Zampedroni

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