Attualità - 05 novembre 2024, 12:00

Genova e le alluvioni, intervista al meteorologo Luca Mercalli: "È una città che rischia"

Le riflessioni del presidente della Società Meteorologica Italiana: "Se la città è sempre stata esposta alle piene, ora tra cambiamento cliamtico, urbanizzazione e cementificazione il tema è ancora più da attenzionare"

Genova e le alluvioni, intervista al meteorologo Luca Mercalli: "È una città che rischia"

"Se in Italia dobbiamo trovare una città particolarmente esposta a piogge violente e per conformazione e urbanizzazione complessa, Genova rimane da seguire con grande attenzione, oltre al suo passato anche perché precipitazioni intense potrebbero diventare sempre più frequenti".

Lo afferma a La Voce di Genova il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana che, dopo il disastro di Valencia da un lato e dopo i nubifragi che hanno riguardato nelle ultime settimane la Liguria e parte del nord Italia, analizza la situazione del Mediterraneo raccontando di uno scenario fatto di fenomeni meteo in amplificazione.

Cambiamento climatico e surriscaldamento globale come 'miccia' capace di accendere sintomi ingravescenti, sotto gli occhi di tutti, dalla Spagna che in queste ore conta centinaia di vittime, alla Liguria reduce da una serie di ondate di maltempo ravvicinate che hanno lasciato dietro di sé un disperso ma danno anche l'idea di come piogge violente si presentino sempre più con frequenza ravvicinata. 

A pesare "intanto - spiega Mercalli - è la conformazione naturale favorevole alle piogge intense di una regione montuosa a picco sul mare, e dove mare e montagne sono vicine i territori sono soggetti a piogge forti. Le montagne esaltano le perturbazioni, e Genova è una città piovosa, ma un conto sono le città piovose con bassa intensità e pioviggine", un conto invece sono le città in cui la densità di pioggia aumenta e si verifica in modo ravvicinato.

Una predisposizione naturale a cui "negli ultimi 20 anni si aggiunge il riscaldamento globale - prosegue il climatologo - che amplifica le piogge intense. Il Mediterraneo si sta scaldando, è sempre più caldo: quest'anno ha toccato i 30 gradi, il massimo di sempre, e tutto questo calore immagazzinato in estate d'autunno produce umidità che può alimentare piogge violente".

Mercalli lavora da tempo alla conservazione delle serie meteo dell'Università di Genova, datate a partire dal 1833 ad oggi, "un patrimonio importantissimo - dice - e una ricchezza da mantenere", per studiare il presente alla luce del passato.

Nonostante, come sottolinea, "nessuna piena è uguale a un'altra", e quindi nessuna situazione sia paragonabile - nonostante la tentazione - su Valencia in 8 ore sono caduti 600 millimetri di pioggia, che non si allontanano molto dai valori di alcune tra le alluvioni storiche avvenute negli ultimi 15 anni in Liguria.

Genova resta una "città che quando si creano le condizioni rischia" e lo storico lo conferma, e se l'alluvione del 1970 ha fatto segnare "la giornata più piovosa della storia d'Italia", spiega ancora Mercalli, con l'ultima perturbazione alla città è "andata bene" mentre pochi chilometri a ponente piogge violente colpivano le zone di Arenzano e Cogoleto

Quando si pensa a Genova, "si aggiunge anche il fatto che si tratta di un'area densamente popolata - prosegue Mercalli - con un grande sviluppo urbano nel '900 quindi recente. Se la città è sempre stata esposta alle piene, ora tra cambiamento climatico, urbanizzazione e cementificazione il tema è ancora più da attenzionare".

"La grande lezione di Valencia è lo stop al cemento", conclude Mercalli: se il rischio zero, non esiste, resta il tema delle opere che possono 'alleviare', come nel caso dello scolmatore del Bisagno sul quale ora a Genova si concentra l'attenzione. Oltre al lavoro che va fatto di educazione, con le istituzioni: "I cittadini devono essere informati e capaci di reagire e poi se non capita nulla siamo tutti più contenti, senza polemiche sulle allarta. È importante essere consapevoli e preparare la popolazione. Oggi ci sono strumenti come il radar, che ci dà in tempo reale la quantità di pioggia sta cadendo, uno strumento che tutti possiamo consultare anche dal cellulare". 

Valentina Carosini

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