Ogni domenica 'La Voce di Genova', grazie alla rubrica ‘Gen Z - Il mondo dei giovani’, offre uno sguardo sul mondo dei ragazzi e delle ragazze di oggi. Portata avanti per quasi due anni da Gaia Uccheddu, vede ora come autrice Martina Colladon, laureanda in Scienze della Comunicazione, che cercherà, settimana dopo settimana, di raccontare le mode, le difficoltà, le speranze e i progetti di chi è nato a cavallo del nuovo millennio.
Per la Generazione Z, le telefonate tradizionali sono diventate obsolete. I giovani preferiscono la rapidità e la flessibilità di messaggi di testo e note vocali, che consentono di gestire le conversazioni in modo più efficiente. La comodità sta proprio nel fatto che puoi rispondere quando vuoi, senza dover interrompere ciò che stai facendo per una lunga chiamata. Un messaggio può essere letto in un attimo, mentre un audio consente di cogliere tono e sfumature emotive senza l’urgenza di rispondere immediatamente.
La possibilità di chattare ovunque e in qualsiasi momento è un altro fattore che ha decretato il declino delle telefonate. Con il ritmo frenetico della vita quotidiana, la Gen Z si muove tra studio, lavoro e impegni sociali, e preferisce comunicare senza fermarsi. Questo rende le telefonate, percepite come invasive e lente, un’opzione sempre meno popolare. Anche quando si desidera un’interazione più personale, le videochiamate brevi o le note vocali sembrano la scelta più naturale.
Questa tendenza si riflette anche nel mondo del lavoro, dove ormai la messaggistica è preferita per la sua praticità. Anche le generazioni precedenti si sono adattate a questo cambiamento, incontrando inizialmente qualche difficoltà nel passare a un nuovo modello di comunicazione fatto di chat aziendali e scambi di messaggi al posto delle chiamate.
Ma la domanda è: si sta davvero abbandonando il telefono per sempre? Alcuni membri della Generazione Z, pur essendo minoritari, preferiscono ancora le telefonate, specialmente per conversazioni più importanti o intime. Anzi, c’è chi tra i giovani sceglie le videochiamate, che aggiungono un livello di interazione visiva e creano un senso di vicinanza ancora maggiore rispetto a una semplice chiamata. Questo crea un interessante dualismo: da una parte la rapidità e l’efficienza del messaggio, dall’altra il bisogno di un contatto umano più diretto.
In sostanza, la Gen Z non ha abbandonato il telefono, ma lo ha adattato ai propri bisogni, privilegiando flessibilità, controllo e velocità. Tuttavia, è ancora aperta la questione se il desiderio di comunicazioni più personali possa portare, nel futuro, a una rivalutazione delle telefonate tradizionali.