Politica - 02 novembre 2024, 11:45

La Genova ‘gentrificata’ che dichiara guerra alle key box: “Favoriscono spaccio ed evasione fiscale”

I lucchetti per lo scambio di chiavi usati nel mondo degli affitti brevi finiscono al centro del dibattito in consiglio comunale come “una pratica da contrastare”

Valter Pilloni (Vince Genova) sventola una key box in consiglio comunale

Valter Pilloni (Vince Genova) sventola una key box in consiglio comunale

Il centro storico di Genova scopre di avere un nuovo nemico: le key box, i lucchetti per le chiavi degli appartamenti turistici. In un momento in cui è caldo il tema della gentrificazione, della fioritura di appartamenti a uso vacanza che spaccano il mercato immobiliare del centro, la politica cittadina individua nelle key box il nemico da abbattere, tanto da sbandierarle in consiglio comunale definendole “una pratica da contrastare”.

Valter Pilloni, consigliere comunale di ‘Vince Genova’, ne ha portata una in Sala Rossa e l’ha mostrata all’aula a mo’ di pubblica esibizione del nemico numero uno, sostenendo che si tratti di un oggetto che aumenta la “propensione all’elusione fiscale”, “l’omissione della registrazione dell’ospite” e che sia “utilizzato come innovativo metodo di spaccio”. Nella sua esposizione scopriamo anche che le key box sono un “disturbo alla circolazione pedonale”.

Pilloni è firmatario, insieme al collega Nicholas Gandolfo di ‘Liguria al Centro’, della mozione intitolata, appunto, “Key box, una pratica da contrastare”, che si rifà alle ordinanze di altri Comuni, tra i quali Camogli, che hanno vietato l’utilizzo del sistema di scambio chiavi adottato dalla maggior parte dei proprietari di appartamenti a uso turistico.
Umberto Lo Grasso (Liguria al Centro), invece, non ha dubbio alcuno e tuona con sicurezza: “Abbiamo visto a chi serve questa pratica: agli spacciatori”.

Ed ecco che le key box finiscono nel mirino della politica, mentre la città (e, in particolare, il centro storico) fa i conti con un mercato degli affitti brevi che si sta dimostrando un problema concreto, ma non certo perché qualcuno in Italia ha pensato di utilizzare la scatoletta con il codice per scambiarsi della droga. Gli affitti brevi e, in generale, la sempre più massiccia presenza di turisti nel centro storico, stanno sensibilmente turbando il mercato della casa, con i residenti, in particolare i più giovani, che stanno facendo sempre più fatica nel trovare abitazioni in affitto a prezzi abbordabili. Semplicemente, i proprietari preferiscono optare per soluzioni maggiormente redditizie nel breve periodo, abbandonando l’affitto ‘classico’. Ed ecco che il centro storico si svuota per lasciare spazio ai vacanzieri. C’è poi, di riflesso, la questione del costo della vita. Con l’aumento dei turisti, anche i negozi stanno adeguando i loro prezzi al cliente ‘mordi e fuggi’, anche questo a discapito di chi, invece, tutti i giorni vive la città e compra per esigenza, non per piacere di portarsi via un ricordo senza badare troppo alla spesa.

È la cosiddetta gentrificazione: la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni. Una pratica che, come ha detto la consigliera Francesca Ghio (Lista RossoVerde), “spinge i residenti al di fuori del centro storico”.

Un tema delicato, quantomai attuale a Genova e in tutte le città turistiche d’Italia. Un macroargomento che merita grande attenzione da parte delle amministrazioni comunali per evitare che i residenti restino schiacciati da un mercato turistico in enorme espansione. E va detto che le key box, in tutto questo, sono solo una questione a dir poco marginale.

Pietro Zampedroni


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