Eventi - 01 novembre 2024, 18:30

Cosa fare a Genova e dintorni nel week end: tutti gli appuntamenti per sabato 2 e domenica 3 novembre

La festa della Transumanza a Santo Stefano d'Aveto, il week end conclusivo del Festival della Scienza, la festa del cioccolato artigianale a Rapallo, le visite guidate al Cimitero di Staglieno, la riapertura del museo Luxoro di Nervi e tanto altro

Cosa fare a Genova e dintorni nel week end: tutti gli appuntamenti per sabato 2 e domenica 3 novembre

EVENTI

TRANSUMANZA A SANTO STEFANO D'AVETO

Domenica 3 novembre

La nuova edizione della festa della Transumanza aspetta grandi e piccini per una giornata di festa nel cuore dell’Appennino ligure e del Parco dell’Aveto. Le mucche dell’Aveto, in particolare dell’azienda di Pietro Monteverde, lasceranno i pascoli dal monte Crociglia alle ore 7.30 insieme a tante persone, perché qui la transumanza è un evento da richiamo turistico. Il percorso proseguirà poi giù verso valle, passando da Torrio per la colazione del contadino: latte, yogurt, ma anche formaggio, salumi e vino per un menù, volendo, anche da aperitivo anticipato.

L’arrivo in paese, previsto alle ore 11.30, sarà salutato dalla banda, dal coro e dai numerosi stand gastronomici presenti per l’occasione a Santo Stefano d’Aveto, mentre alle 10.15 andrà in scena la tradizionale gara di rotolamento delle balle di fieno. Questa imperdibile giornata tra folklore e tradizione si chiuderà con lo squisito pranzo del contadino (su prenotazione) e con l’immancabile concerto conclusivo nell’anfiteatro Parco degli Alpini.

Nel weekend della festa della Transumanza 2024 si terrà anche “Appennino in Musica”,festival musicale che avrà inizio sabato 2 novembre con un ricco programma musicale e concertistico.

FESTIVAL DELLA SCIENZA

Fino al 3 novembre

Prosegue fino a domenica 3 novembre 2024 il Festival della Scienza di Genova, la manifestazione giunta alla ventiduesima edizione e riconosciuta come uno dei più importanti eventi di diffusione della cultura scientifica al mondo. Il programma del Festival è disponibile sul sito www.festivalscienza.it. Sempre online sono disponibili i biglietti e gli abbonamenti, mentre il call center gratuito del Festival al numero 010 8934340 è aperto per informazioni e prenotazioni con i seguenti orari: nei giorni feriali 9-19, sabato e festivi 10-19. L’acquisto dei biglietti si può effettuare anche all’Infopoint nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale (aperto nei giorni feriali 9-19, sabato e festivi 9.30-19) in cui gli animatori possono fornire anche consigli sulle attività da seguire nel corso della giornata. Confermata l’iniziativa Gen Z al Festival, per coinvolgere e avvicinare sempre più giovani alle discipline scientifiche. Anche quest’anno, infatti, tutte le conferenze del Festival sono gratuite per gli under 18, per gli studenti universitari e per gli iscritti ai percorsi di Istruzione Tecnologica Superiore (Its Academy) realizzati dalle Fondazioni Its della Liguria. 

SAFARI NEL BLU - L'OCEANO ALLA LANTERNA (FESTIVAL DELLA SCIENZA EXTRA)

Domenica 3 novembre

Una visita per scoprire un modo diverso per conoscere meglio, e imparare a proteggere il grande Oceano che ricopre il nostro pianeta. Seguendo i sette principi dell’Educazione all’Oceano promossa dall’UNESCO, come vere e proprie esploratrici ed esploratori si andrà a caccia di oggetti ed elementi “parlanti” lungo il percorso che, dalla passeggiata panoramica, conduce al faro.

Ogni tappa della nostra visita alla Lanterna sarà il posto perfetto per l’oggetto da trovare, o l’elemento del contesto da individuare. Per esempio, perché nel container giocattolo c’è proprio una paperella di gomma? Per quel container che, quasi trent’anni fa, ne disperse in mare ben 28.000! Alla fine della visita, che si concluderà con la salita alla prima terrazza panoramica, tra aneddoti e curiosità sul paesaggio circostante, si avrà appreso in modo giocoso i sette principi dell’Educazione all’Oceano e conosciuto più da vicino il monumento simbolo della città. POSTI LIMITATI: prenotazioni scrivendo a laboratori@lanternadigenova.it e indicando il vostro nome, cognome, il numero di adulti, il numero e l’età dei bambini e un recapito telefonico. In caso di cancellazione, vi preghiamo di informarci tempestivamente.  Quota di partecipazione: Bambini da 0 a 3 anni: GRATUITO - Bambini da 4 a 7 anni e adulti: €10.  L’appuntamento è fissato alle ore 15:00 presso la scala mobile all’interno del Terminal Traghetti.

FESTA DEL CIOCCOLATO ARTIGIANALE 

Ritorna dopo il successo dello scorso anno, da venerdì 1 a domenica 3 Novembre, dalle ore 10:00  della mattina fino a tarda notte, la Festa del Cioccolato Artigianale a Rapallo (GE) nella splendida cornice del lungomare Vittorio Veneto.
Per gli amanti del cioccolato, questa è un’occasione imperdibile per assaporare le migliori prelibatezze al cioccolato. Dalla raffinata pralineria agli spezzati, dal gianduiotto con tutte le specialità piemontesi, al cioccolato con la frutta secca, allo speziato, al cremino.
Nella qualità del cioccolato è racchiuso il segreto del successo di questa iniziativa itinerante: un prodotto artigianale senza additivi e conservanti, prodotto in quantità limitate e difficile da trovare in commercio. Un cioccolato per veri intenditori, dunque, che nulla ha a che vedere con quello commerciale. Un prodotto che va consumato fresco per godere appieno del suo aroma unico.
Assaggiare il cioccolato artigianale è un’esperienza sensoriale imperdibile per la quale l’espressione “si scioglie in bocca” è la più azzeccata.
La Festa del Cioccolato Artigianale sarà un vero e proprio villaggio dolce: nei tre giorni di manifestazione esperti Maestri Cioccolatieri terranno dimostrazioni e laboratori per mostrare al pubblico le tecniche di lavorazione del cioccolato e per condividere segreti e curiosità su questo affascinante mondo. Sarà un’opportunità unica per scoprire l’arte di creare cioccolato artigianale di alta qualità che permetterà ai visitatori di vivere una esperienza “cioccolatosa” unica. Per i più piccoli sono previste divertenti attività di intrattenimento, tra cui mascotte, truccabimbi,
palloncini e disegni. I laboratori didattici saranno indirizzati esclusivamente agli alunni delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo grado con l’obiettivo di far conoscere questo prezioso alimento e di diffondere, specialmente alle nuove generazioni, la vera cultura del consumo consapevole e responsabile degli alimenti genuini.

CASTAGNATA A VOLTRI

Domenica 3 novembre

La Pro Loco Voltri organizza per domenica 3 e per domenica 10 novembre la Castagnata  sul sagrato della Chiesa dei Santi Nicolò ed Erasmo di Voltri, a partire dalle ore 10. L'evento è inserito tra le attività legate alla festività patronale di San Carlo Borromeo. 

VISITE GUIDATE AL CIMITERO DI STAGLIENO 

Sabato 2 novembre

In occasione della Commemorazione dei defunti e di Ognissanti, il Comune di Genova ha organizzato le visite guidate “Staglieno. Arte e bellezza” per portare i visitatori alla scoperta del Cimitero Monumentale: un museo a cielo aperto, ricco di tesori di arte, storia e memoria della città.

Le visite si terranno abato 2 novembre alle 11.30. Accesso libero e gratuito, senza prenotazione. Informazioni: https://staglieno.comune.genova.it/it/visite

TRA PASSATO E PRESENTE. RACCONTI TRA LE SALE DI CASTELLO D'ALBERTIS 

Domenica 3 novembre alle ore 15:00, Castello D’Albertis proporrà un viaggio "Tra passato e presente", in cui gli operatori di Solidarietà e Lavoro condurranno i partecipanti in una speciale visita alla ricca collezione del Capitano D'Albertis, scoprendo così il fascino di culture differenti da quella occidentale. 

Si partirà dalla dimora storica di Castello D’Albertis, dai racconti dei viaggi e dalla figura del Capitano, per scoprire e ammirare le sale di questa splendida dimora insieme agli operatori museali di Solidarietà e Lavoro, tra “camere delle meraviglie”, suggestioni marinaresche, evocazioni colombiane e trofei coloniali. Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, con la sua ricca collezione di oggetti provenienti da tutto il mondo che il Capitano D’Albertis portò a Genova dai suoi numerosi viaggi per mare e per terra e che furono integrati successivamente alla sua morte con donazioni e acquisti, testimonia il fascino di mondi lontani e promuove la scoperta di culture differenti da quella occidentale.
 In particolare, per questa visita si partirà dalla costruzione della dimora e dai racconti dei viaggi e della vita del Capitano. Si proseguirà con le storie che arrivano ai giorni nostri, entrando in contatto e in dialogo con le culture indigene delle due Americhe e dell’Oceania, attraverso uno sguardo rinnovato e l’allestimento a più voci che caratterizza il percorso del museo ricavato nel bastione cinquecentesco.

Prenotazioni al seguente link: 1/11 e 3/11 Tra passato e presente - Solidarietà&Lavoro

WEEK END A PALAZZO FASCIE - MUSEL 

Sabato 2 e domenica 3 novembre

A Palazzo Fascie il mese di novembre inizia con un weekend dedicato al territorio ligure e alla cultura. Sabato 2 novembre, alle ore 17, in sala Carlo Bo al primo piano di Palazzo Fascie, si terrà il primo appuntamento degli Aperitivi letterari. In anteprima nazionale, la presentazione del nuovissimo libro di Roberto Maria Montagna, “La bottega di Boccadasse“, un giallo nel quale si parla dell’amore nel senso più ampio e più vario. Il romanzo pagina dopo pagina, induce alla curiosità parlando con delicatezza del valore immenso dell’amicizia, di clima, di equilibrio della natura e sempre sullo sfondo c’è Genova, con la sua “arte” tra moda e musica. L'iniziativa è a cura di Teatri di Levante e dell’Associazione Culturale The Hub. Dialogherà con l'autore Carmen Falcone, attrice teatrale e direttrice artistica della rassegna Teatri di Levante. A conclusione dell'incontro ci sarà un aperitivo ligure offerto da La Sciamadda dei Vinaccieri Ballerini. 

Domenica 3 novembre, come ogni prima domenica del mese, il MuSel - Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, sarà ad ingresso gratuito per tutti e aperto dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Alle ore 15.30, si terrà la visita guidata “Come si cambia…La Sestri dei cambiamenti” a partecipazione gratuita e curata da Marzia Dentone, conservatrice del MuSel. La giornata proseguirà alle ore 17, in sala Carlo Bo, con la presentazione del libro “L’Elvira conta” di Rossana Sciascia, a dialogare con l’autrice sarà il giornalista Stefano Paolo Giussani. Il libro è ambientato a Chiama, piccolo nucleo abitato nell’entroterra, presso il Valico della Mola, e la vicenda si svolge all’inizio del Novecento, quando la protagonista vive e subisce i cambiamenti del suo piccolo “mondo” e deve provare ad accettarli. Al termine dell’incontro un piccolo e gustoso omaggio sarà donato ai partecipanti. L’appuntamento è organizzato da Palazzo Fascie, tramite MuSel – Museo Archeologico e della Città e Sistema Bibliotecario Urbano.

MUSICA E SPETTACOLI

ERKIN - UNA FAVOLA IN MUSICA PER IL PIANETA TERRA

Domenica 3 novembre

ERKIN - Una favola in musica per il Pianeta Terra è l’ultimo lavoro di e con Pino Petruzzelli, una coproduzione Fondazione Luzzati -Teatro della Tosse, Gog e Teatro Ipotesi che torma in scena a Genova al Teatro del Ponente dopo il debutto della scorsa primavera ai teatri di S.Agostino.

Lo spettacolo racconta, immersa in un avvolgente ambiente sonoro, l’epopea e la lotta di Erkin, l’ultimo pesce sopravvissuto in quello che fu una volta il grande Mare d’Aral, il quarto lago più grande al mondo situato al confine tra Uzbekistan e Kazakistan di cui, dalla metà del secolo scorso, non restano che  poche pozze d’acqua, circondate  da lastre di sale e sabbia arida, barche e navi arrugginite, ossa di bovini, moli abbandonati e pesticidi, veleni che i venti della zona distribuisco equamente nell’aria e nei polmoni della gente del posto facendo aumentare i casi di malattie respiratorie e tumori. 

Una Chernobyl sconosciuta, uno dei maggiori disastri ecologici della storia causato dalla cecità umana.

Immaginando l’epopea e la lotta di Erkin - l’ultimo pesce del Mare d’Aral -  Pino Petruzzelli porta questa favola in scena immergendola in un’atmosfera sonora avvolgente, grazie alle musiche eseguite dal vivo da un ensemble di quattro orchestrali, con l’obiettivo di tornare a credere, tutti insieme, che proteggere il Pianeta Terra si può.

Erkin è un pesce. L’ultimo pesce del Mare d’Aral. È rimasto solo lui in quella pozza d’acqua in cui la concentrazione salina non ha lasciato scampo a nessun altro pesce all’infuori di lui. Erkin lotta, combatte per sopravvivere a un disastro creato dalla cecità dell’uomo. È impresa difficile, ma Erkin non molla , lui è vita e la vita vuole vivere. Un altro mondo è possibile. Sempre.

ERKIN è una favola in musica per il Pianeta Terra.

OUTSIDE THE WALL

Sabato 2 novembre

Sabato 2  novembre a La Claque una serata tributo ai Pink Floyd ; sulle note di  “The dark side of the moon”, “Wish you were here” un’ampia selezione di brani da “The Wall” andranno a comporre il concerto della band  composta da Renato Pastorino chitarra e voce, Cristian Lo Re basso e voce, Alessio Terrinoni tastiere, Erika Celesti voce, Mauro Vigo batteria a cui, da oltre dieci anni  si è unito  Martin Grice al sax (storico membro dei Delirium) che  proprio in novembre festeggerà  gli 80 anni con il suo inseparabile strumento.

In apertura i “Grindhouse”, power trio composto da Luca Borriello, Leonardo Bruzza e Mauro Vigo. 

Biglietti e informazioni: www.teatrodellatosse.it

LUNGO IL MARE DI QUINTO

Sabato 2 novembre

Terzo ed ultimo appuntamento, sabato 2 novembre con ritrovo alle 14:30 a Punta Tre Pini, con i percorsi spettacolari curati da Lunaria Teatro nell’ambito de “Il mare degli altri”, costola del progetto “Il mare di Shakespeare” vincitore del bando Periferie.

Insieme alla guida Marcella Rossi Patrone e agli attori di Lunaria si camminerà “Lungo il mare di Quinto” in un percorso tra sviluppo marinaro, industrializzazione e turismo. La storia, la popolazione e l’economia di Quinto sono caratterizzate dal rapporto con il mare e direttamente alle spalle, come un baluardo, le alture sovrastarono la via romano-medievale offrendo ripide vie di comunicazione.

Il percorso spettacolare è ad ingresso libero su prenotazione (tel. 010.2477045, mail info@lunariateatro.it), offerta gradita, si consigliano scarpe comode.

MOSTRE E MUSEI

IMPRESSION, MORISOT

Fino al 23 febbraio

Oggi pochi sono al corrente che tra i fondatori del movimento che maggiormente ha riscritto i canoni artistici ci fosse anche una donna e proprio a Berthe Morisot è dedicata la mostra sarà visitabile dal 12 ottobre  a Palazzo Ducale. Un’esposizione che celebra la vita di una pittrice, troppo spesso dimenticata o troppo poco conosciuta e lo fa nel centocinquatesimo anniversario della fondazione del movimento.

‘Impression, Morisot’ è la prima mostra in Italia che celebra la figura di questa grande donna ed è nata dalla collaborazione tra Palazzo Ducale e il Museo di Belle Arti Jules Chéret.  Novanta opere capaci di sintetizzare la pennellata, l’ispirazione e la composizione della pittrice francese grazie a un’accurata selezione arricchita dai prestiti inediti degli eredi di Morisot. Il percorso attraverso le undici sale di Palazzo Ducale, visitabile fino al prossimo 23 febbraio 2025, vuole anche raccordare l’influenza che i soggiorni in Riviera hanno avuto su Morisot, rapita dai colori e dalle influenze della luce che si tramutano in opere dalla pennellata libera.

LISETTA CARMI, IL CUORE RIBELLE DELLA FOTOGRAFIA DEL DOPOGUERRA IN MOSTRA A PALAZZO DUCALE

Fino al 28 gennaio 

Dal 22 ottobre al 28 gennaio 2025, il Sottoporticato di Palazzo Ducale di Genova ospita una grande retrospettiva dedicata a Lisetta Carmi, in occasione del centenario della sua nascita. La mostra, intitolata 'Molto Vicino, Incredibilmente Lontano', celebra una delle figure più importanti della fotografia italiana del dopoguerra. Autodidatta, Carmi ha iniziato il suo percorso come fotografa a Genova nei primi anni Sessanta, dove il suo lavoro divenne un mezzo per raccontare le storie degli ultimi e per dare voce a chi non ne aveva. 

LIGHT AND DARKNESS

Fino al 12 gennaio

Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone presenta il nuovo progetto fotografico Light and Darkness, dedicato alle opere fotografiche di due artisti, l’italiano Andrea Lippi e il giapponese Katsuhito Nakazato.

Ospitata, dal 28 settembre al prossimo 12 gennaio, al Museo d’Arte Orientale Chiossone e alla Galleria d'Arte Moderna di Genova, la mostra mette a confronto il punto di vista dei due artisti sulla relazione tra luce e oscurità negli ambienti naturali e urbani del Giappone, al fine di far conoscere e promuovere i luoghi e i contesti del Paese, tra contemporaneità e tradizione, grazie alla fotografia e alla sua capacità espressiva.

Rappresentando idealmente l’antitesi tra luce Light e oscurità Darkness agli artisti vengono attribuite due sedi e due atmosfere diverse.

Ad Andrea Lippi è associata la sezione della luce Light ed espone negli ambienti luminosi e aperti del Museo Chiossone fotografie in bianco e nero realizzate dal 2015 al 2024. Tra i suoi lavori passati spicca infatti il progetto “Lights of Japan”, che l’artista ha sviluppato viaggiando più volte in Giappone negli ultimi dieci anni ed esponendo poi in diverse mostre, sia in Italia che in Giappone, e pubblicando nel 2017 l’omonimo progetto editoriale, grazie anche alla conoscenza con gli storici dell’arte Noriyuki Kai e Midori Sewake. La selezione delle fotografie, a cura di Aurora Canepari, è pensata per entrare in dialogo con le opere d’arte antica esposte nel museo, con cui condividono il grande spazio al piano terra.

Le immagini di Lippi rappresentano il Paese del Sol Levante dalle grandi città di Tokyo e Kyoto, fino al sacro monte Koya e alla neve di Shirakawa, trasmettendo una visione del Giappone tradizionale ma contemporaneo, autentico, estetico, sublimato nei suoi segni più affascinanti. Attraverso il sapiente uso di luci e ombre, Lippi affronta i temi della natura, della spiritualità e della percezione artistica giapponese.

Alle opere di Katsuhito Nakazato, raccolte nella sezione Darkness, si addicono gli spazi del piano ammezzato della Galleria d’Arte Moderna di Nervi dove presenta, per la prima volta in Italia, una selezione di opere tratte da due dei suoi più importanti progetti, De Chirico’s Shadow e Tōkei, selezionate dalla storica dell’arte e curatrice giapponese Miki Shimokawa.
Il progetto De Chirico’s Shadow, in particolare, trova una giusta dimora alla GAM, poiché ispirato da uno dei più importanti artisti italiani dell’arte moderna, Giorgio de Chirico. L’artista, infatti, a dieci anni vide le sue opere e rimase profondamente colpito dal suo mondo onirico e surreale, a metà tra la realtà e i sogni. Anni dopo, da adulto, ogniqualvolta gli sia capitato di incontrare scene dalla stessa atmosfera inquietante, ne ha catturato l’immagine con la sua macchina fotografica. Nel 2002 ha raccolto tutte queste immagini “metafisiche” nel suo progetto editoriale intitolato appunto Kiriko no machi (キリコの街) / De Chirico's Shadow (L’ombra di De Chirico), premiato nel 2003 con il premio Society of Photography Award. “È interessante – spiega Miki Shimokawa – osservare in un contesto tipicamente italiano come quello di Villa Serra, nei bellissimi parchi di Nervi, il Giappone visto da un fotografo giapponese, ispirato dal mondo surreale di un pittore italiano. Nelle foto di Nakazato non si riconoscono le tipiche caratteristiche del Giappone, al contrario si ha l’impressione che ritraggano un mondo ultraterreno.”
Lo stesso distacco dal Giappone “tipico” lo abbiamo anche nella selezione di opere tratte dal progetto Tōkei, pubblicato nel 2006. Qui l’artista ci svela un luogo insolito di Tokyo, Mukojima, un quartiere che preserva il fascino storico del periodo Showa, prima della Seconda Guerra Mondiale, in un complicato dedalo di vicoli fiancheggiati da vecchie abitazioni in legno, case a schiera (o nagaya), e laboratori. “Vagabondando smarriti per le strade – racconta Nakazato - si percepiscono gli strati accumulati della vita della città. Un paesaggio urbano originale ora scomparso da Tokyo (anzi da tutto il Giappone) torna a vivere, evocando un sospiro nostalgico per cose che ormai sono solo ricordi.” In questi scatti emergono le atmosfere più cupe dell’artista, in visioni notturne, con sola luce artificiale, un tratto distintivo già apprezzato anche nella serie De Chirico’s Shadows.

RIAPERTURA DEL MUSEO LUXORO

Dal 1 novembre

Il Museo Giannettino Luxoro, parte del polo museale di Nervi, riapre al pubblico domani, primo novembre, dopo una lunga chiusura iniziata nel 2016 per motivi di sicurezza. I lavori di restauro, finanziati anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, hanno restituito alla città un museo unico, che offre un’immersione nell’arte e nella cultura ligure dei secoli XVII e XVIII. 

Gli interventi hanno interessato le pareti, gli arredi lignei, alcuni tessili e il prezioso sistema di orologi antichi. Il Museo Luxoro è uno dei pochi esempi di “museo-dimora” in Italia: una casa storica che conserva l’arredamento originale e permette di immergersi nella vita quotidiana di una famiglia collezionista ottocentesca, i Luxoro, che hanno donato l’edificio e le sue opere alla città nel 1945. Grazie a un accurato riallestimento, il museo oggi propone un percorso studiato per valorizzare i nuclei tematici delle collezioni e riportare il visitatore indietro nel tempo, in un’epoca in cui l’arte, la musica e la letteratura si incontravano nei salotti nobiliari genovesi.

L’allestimento attuale, curato originariamente dallo storico dell’arte Orlando Grosso, prevede un’espansione futura per promuovere l'arte settecentesca e ottocentesca attraverso eventi, incontri e attività divulgative. Le attività di restauro continueranno su altre opere della collezione, per preservare e valorizzare un patrimonio che, dopo otto anni, torna finalmente alla fruizione pubblica.

ATTRAVERSANDO LA STORIA. IL MONDO ARTISTICO DI FLAVIO COSTANTINI

Fino al 3 novembre

Nel corso della sua lunga carriera artistica Flavio Costantini (1926 – 2013) si è trovato spesso a confrontarsi con le contraddizioni, le ambiguità e gli inganni della storia, indagando i drammatici eventi del Novecento, di cui attraverso vari cicli pittorici ha suggestivamente rievocato alcuni tra i più emblematici  episodi: dalle dinamiche sovversive scatenate dal movimento anarchico, di cui ha ricostruito con meticolosa e dettagliata attenzione gli attentati compiuti negli anni a cavallo tra Otto e Novecento, all’affondamento del Titanic che, simbolicamente, segnò la fine di un’epoca, come ben presto sarebbe stato tragicamente evidente sui fronti insanguinati della Grande Guerra, sino all’eccidio della famiglia dello Zar che, nel corso di quel conflitto, sancì la vittoria di una rivoluzione destinata a sovvertire gli equilibri politici del globo.

La mostra alla Wolfsoniana, integrandosi coerentemente con lo spirito della collezione di Micky Wolfson che, legato a Costantini da antica amicizia, ha ugualmente inteso documentare, attraverso la varietà dei materiali raccolti, la complessità e i profondi e significati storici e sociali di quella tormentata epoca, si propone dunque di offrire una suggestiva e affascinante testimonianza della produzione di un artista unico per stile e soluzioni espressive. Nonostante il rimando a diverse tendenze contemporanee (a cominciare dalla pop art), Costantini, nella sua straordinaria e coinvolgente attitudine nel ricreare i gusti, le mode e le ambientazioni del tempo, si è servito di un originale linguaggio artistico, caratterizzato dal punto di vista formale da spericolate soluzioni prospettiche e, rispetto ai contenuti, da una maniacale indagine storica.

Questo suo peculiare processo di elaborazione delle vicende destinate a confluire nelle sue celebri serie tematiche sarà testimoniato in mostra da una selezione delle pubblicazioni e dei materiali documentari (lettere, fotografie, ricerche, schizzi eccetera) conservati presso l’Archivio Flavio Costantini, attivo a Carrara dal 2019.

OTTOMANI, BARBARESCHI, MORI E ALTRE GENTI DELL’ARTE A GENOVA

Cinquantadue opere tra tele, bozzetti, disegni, sculture e libri, per raccontare il legame tra Genova e l’Oriente, indagandone il fascino per scoprire una complessità di rapporti troppo spesso ignorata: questo l’intento di ‘Ottomani, Barbareschi, Mori e altre genti dell’arte a Genova, mostra che conclude le celebrazioni per i vent’anni di apertura di Palazzo Lomellino, visitabile e fino al prossimo 26 gennaio.

L’affascinante palazzo di via Garibaldi accoglie un percorso espositivo che vuole mettere in luce i legami tra la Superba e l’Oriente, raccontando le suggestioni delle culture lontane, la percezione degli Ottomani e non solo, evidenziando un ricco e complesso scambio di influenze. 

Tramite opere di collezioni pubbliche e private, come i disegni del Louvre o le tele del museo di Capodimonte, si potrà ripercorrere la storia di Genova e quella dei suoi legami via mare, riscoprendo il fascino del diverso a cui si intreccia la paura per ciò che non si conosce, sentimento che muta nel corso delle epoche.

Curata da Laura Stagno e Daniele Sanguineti dell’Università di Genova, con il contributo di Valentina Borniotto, l’esposizione raccoglie manufatti artistici dal Cinquecento al Settecento. La collezione mette in dialogo le opere di celebri artisti genovesi, come Paggi, Carlone e Castiglione, con capolavori di autori internazionali come Paolo Veronese e Francesco Solimena, offrendo una visione ricca e sfaccettata dell’immagine del ‘Turco’ come nemico, con particolare riferimento al ruolo di Andrea Doria e alla celebre battaglia di Lepanto; la “missione diplomatica” di Giovanni Agostino Durazzo presso la corte ottomana; l’attrazione per gli oggetti e i costumi orientali; e la raffigurazione della vita quotidiana degli schiavi a Genova. La mostra si sviluppa in sezioni tematiche che tracciano le trasformazioni culturali e artistiche dei secoli, documentando la curiosità e il rispetto per le influenze straniere.

FIORI RUBATI

Fino al 10 novembre

Fotografie che sembrano dipinti, unite dal soggetto immortalato: i fiori. Fiori rubati, per l’esattezza, come recita il titolo della mostra che a partire da giovedì 10 ottobre, sarà visitabile gratuitamente a Primo Piano di Palazzo Grillo. In esposizione ci sono circa cinquanta scatti di Matteo Carassale, fotografo ligure di nascita e milanese d’adozione, che ha recentemente aperto il suo spazio espositivo a Bordighera dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale. Foglie, papaveri, calle, rose, strelitzie e viburni sono protagonisti di un racconto inaspettato e profondo, in cui viene catturata l’essenza e la fragilità dei fiori. Le immagini si concentrano sul ciclo vitale: dallo sbocciare alla sfioritura, momenti che diventano metafora dell’esistenza umana.

La mostra è visitabile fino al 10 novembre nelle seguenti giornate: giovedì e venerdì dalle 16 alle 20; sabato e domenica dalle 14 alle 20. 

SERPENTI

Fino al 31 dicembre

Da giovedì 25 luglio al 31 dicembre il Museo di Storia Naturale “G. Doria” di via Brigata Liguria 9 ospita la mostra “Serpenti”. Nella grande sala a piano terra del museo sono stati allestiti speciali terrari che ospitano 100 esemplari appartenenti a 50 specie provenienti da tutto il mondo: boa, anaconde, pitoni e tanti altri serpenti. Tutti gli animali provengono da allevamenti e nessun prelievo è stato effettuato in natura.

L’esposizione è arricchita da numerosi pannelli didattici che illustrano gli aspetti morfologici e fisiologici dei serpenti, la sistematica, il commercio illegale delle loro pelli e forniscono notizie interessanti utili a comprendere la loro importanza ecologica. 

All’ordine dei serpenti appartengono circa 3.400 specie; sono rettili dal corpo allungato e privi di zampe che si sono evoluti da lucertole con zampe corte nel periodo Cretaceo. Quasi tutti i serpenti sono carnivori. La pelle non cresce insieme al serpente per cui periodicamente viene cambiata con il processo della muta. La maggior parte delle specie depone le uova, ma alcune costruiscono nidi e li proteggono durante il periodo di incubazione. Questi rettili rappresentano uno dei più antichi e più diffusi simboli mitologici, associati quasi sempre all’immagine del male e del peccato e, ancora oggi, sono spesso vittime di pregiudizi ingiustificati e vengono inutilmente uccisi. 

NON SOLO UN BACIO, S'IL VOUS PLAIT! NELL'INTIMITÀ DI PARIGI. LA POESIA FOTOGRAFICA DI DOISNEAU

Fino al 2 febbraio

Uno sguardo, un gesto, un movimento, impressi sulla pellicola, in un bianco e nero che delinea luci e ombre, che muove le città e blocca il divenire in un istante irripetibile. 
Osservare la realtà attraverso le fotografie di Robert Doisneau vuol dire immergersi nella cultura di strada capace di raccontare la società e le sue fragilità, trattando personalità celebri con lo stesso occhio emozionante riservato a portieri d’albergo, danzatrici, musicisti, bambini e bambine. 
Così accade che la carriera di uno dei più importanti fotografi del Novecento si ritrovi riassunta in uno spazio espositivo suggestivo come è quello di Palazzo della Meridiana.  

È qui che da domani sarà visibile ‘Non solo un bacio, s’il vous plait! - nell’intimità di Parigi. La poesia fotografica di Doisneau’, un’esposizione di ottanta scatti scelti per l’occasione dalle figlie del fotografo tra migliaia di negativi. 
Una sintesi di un percorso che ha visto Doisneau protagonista del XX secolo, occhio ‘imperfetto’ capace di catturare la vita parigina e di lanciare verso l’osservatore diversi spunti di riflessione. 

LA MOSTRA DELLE ILLUSIONI

Fino al 15 gennaio

È stata prorogata fino al 15 gennaio 2025 la Mostra delle Illusioni allestita ai Magazzini del Cotone (modulo 1) del Porto Antico di Genova, una divertente mostra dedicata all'affascinante mondo delle illusioni ottiche, realizzata dalla società Innovation CGMZ, che si occupa da anni di mostre a carattere storico-divulgativo e di intrattenimento. 

Infoinfo@lamostradelleillusioni.com, Tel. 389.554.0263 (anche Whatsapp)

OSSI DI SEPPIA. UGO MULAS, EUGENIO MONTALE

Fino al 16 febbraio

Dal 18 luglio 2024 al 16 febbraio 2025 il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, in collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas, ospita, presso l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE), la mostra Ossi di Seppia.  Ugo Mulas, Eugenio Montale, un intenso e suggestivo dialogo tra due linguaggi artistici, la fotografia e la poesia, e tra due grandi maestri della cultura italiana, Ugo Mulas e Eugenio Montale, che verte sulla stessa materia: l’impressione e il concetto del paesaggio ligure.

A cura di Guido Risicato e Archivio Ugo Mulas, la mostra, allestita in diversi ambienti dell’Abbazia, presenta venticinque fotografie in bianco e nero scattate da Ugo Mulas nel 1962 a Monterosso, nelle Cinque Terre, luogo dove Eugenio Montale ha trascorso la sua infanzia e che ha ispirato il poeta nella composizione della raccolta Ossi di Seppia.

TUTANKHAMON: LA TOMBA, IL TESORO, LA MALEDIZIONE

Fino al 15 gennaio

E' stata prorogata fino al 15 gennaio 2025, nella prestigiosa location di Porta Siberia, la Mostra Tutankhamon: La tomba, il tesoro, la maledizione.

Il percorso espositivo offre l’occasione per il visitatore di conoscere la storia delle origini del Faraone Bambino e di rivivere passo per passo la ricostruzione storica della più grande scoperta archeologica, avvenuta nel 1922, grazie all’abilità e alla tenacia dell’archeologo Howard Carter. 

JOAQUÍN SOROLLA Y BASTIDA: L’IMPRESSIONISTA MEDITERRANEO

Fino al 26 gennaio

Sarà visitabile da giovedì 17 ottobre fino al prossimo 26 gennaio, Joaquín Sorolla y Bastida: l’impressionista mediterraneo, una mostra dialogica tra opere della collezione Frugone e un illustre ospite, che arriva dalla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea: Casa Cavazzini di Udine. Si tratta di Ritorno dalla prima Comunione, un olio su tela del maestro Sorolla datato1892.

I due capolavori conservati al Museo delle Raccolte Frugone e firmati da Joaquin Sorolla Y Bastida, dialogheranno così con una delle opere più significative presenti in una collezione pubblica italiana.

Artista dalla rara abilità di rendere il rapporto tra luce e colore, un colore che esplode di intensità sotto il sole mediterraneo delle spiagge di Valencia, Sorolla è oggi uno dei più apprezzati pittori Impressionisti al di fuori della più nota compagine francese. Amante della natura, e soprattutto del mare, Sorolla mette in scena, senza alcun intento politico o critico, la vita che scorre davanti ai suoi occhi, rendendo esplicito il costante legame che nella seconda metà dell’Ottocento fonde arte e fotografia.

Orari: da martedì al venerdì h 9/19 (ultimo ingresso h 18.30) - sabato e domenica h 9.30/18.30 (ultimo ingresso h 18).

"ESEFOSSEVERO 2024/2025" DI BART HERREMAN 

Fino al 31 gennaio 2025

Si intitola 'Esefossevero 2024/2025' la mostra fotografica di Bart Herreman, considerato uno degli autori internazionali più acuti della fotografia surrealista e visionaria, che sarà ospitata nella sede di Banca Generali Private in via XX Settembre 42 a Genova da lunedì 21 ottobre al 31 gennaio 2025. La mostra è promossa da Banca Generali private ed organizzata dalla Galleria Open One di Pietrasanta (Lu). In esposizione quarantasei immagini, alcune di grande formato, che descrivono il percorso creativo di un’artista, padrone delle tecniche di Photoshop, che usa la sua macchina fotografica, ma anche lo smartphone, per cogliere alcuni particolari della realtà per re-inventarli e collocarli in un nuovo mondo, del tutto irreale e immaginifico. Bart Herreman nasce in Belgio dove vive fino agli anni Sessanta, poi frequenta l'accademia Sint Joost di Breda in Olanda. Si trasferisce in Italia a Milano e inizia la sua carriera di fotografo: dalla moda alla fotografia di reportage, d'arredamento, architettura e Still life. Parallelamente con l'avvento della fotografia digitale continua la sua ricerca creando un mondo di fantasie e surrealismo: animali e personaggi vengono rappresentati all'interno di un mondo che di volta in volta rappresenta luoghi improbabili e momenti quotidiani.

Nei suoi lavori traspare con forza la lezione dei “maestri” del surrealismo; nelle immagini sconnesse e connesse insieme, che dicono tutto e niente, insignificanti o piene di simboli. Bar Herreman, con fotografie colme di straordinaria capacità realizzativa, ci svela il suo mondo immaginario fatto di convivenze impossibili, uomini sbigottiti e animali disinvolti, stimolando o, meglio, facendo riemergere dall’“io” di chi guarda l’irreale realtà, di stimolare l’immaginazione sopita, di imporre allo sguardo la rappresentazione di qualcosa che oltrepassa il reale. Siamo davanti ad una sorta di viaggio infinito senza limiti di tempo e luoghi. In ogni composizione c’è sempre qualcosa di sorprendente, di artificioso e nello stesso tempo di rivelatore. Ogni sua opera ha la capacità di rappresentare i sogni, visioni e le fantasie di chi la osserva. Di fronte alle opere di Bart Herreman la straordinaria capacità tecnica realizzativa passa in secondo piano rispetto al messaggio che l’artista ci vuole inviare, un modo di vivere, una “filosofia” che spinge a travalicare i nostri limiti, a perseguire obiettivi apparentemente irraggiungibili, a superare ostacoli apparentemente insormontabili.

TANDEM - XIX MOSTRA INTERNAZIONALE DI ILLUSTRATORI CONTEMPORANEI ED ESPOSIZIONE FRANCO MATTICCHIO

Fino al 1 dicembre

Dal 13 settembre al 1° dicembre 2024 sarà visitabile presso Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo, Genova la XIX edizione della Mostra internazionale di illustratori contemporanei, annuale evento espositivo, realizzato e curato dall’Associazione Tapirulan, con la collaborazione del Comune di Genova. Il tema di questa edizione è “Tandem”. Molti staranno pensando alle biciclette a due o più posti, ma tandem ha molti significati, a cominciare da quello che deriva dal latino, traducibile come “finalmente”. Allora, grazie alla mostra e agli artisti esposti, “finalmente” scopriremo molti di questi significati. 

Presso Castello D’Albertis sono allestite 2 mostre. La prima è dedicata agli illustratori che hanno partecipato all'annuale concorso di illustrazione di Tapirulan, interpretando il tema TANDEM: sono esposte 52 opere di altrettanti artisti selezionati dalla giuria. La seconda sezione ospita una mostra interamente dedicata all’ospite d’onore Franco Matticchio, dal titolo “Vietato l’ingresso”, con oltre 150 opere che ripercorrono 50 anni di carriera dell’artista.

LUZZATI. IL MEDIOEVO FANTASTICO

Fino al 7 gennaio

Il Medioevo è un filo rosso nell’arte di Lele Luzzati e l’esposizione inaugurata il 3 giugno 2024, per celebrare come ogni anno la data di nascita del Maestro, ne è un esempio tangibile. Da Dante a Jacopo da Varagine, da Boccaccio ad Ariosto, da Tasso a Boiardo e poi ancora Cristoforo Colombo, Marco Polo, i paladini: sono tantissimi i temi e i personaggi medioevali affrontati da Luzzati nella sua carriera di scenografo e costumista, illustratore e scrittore, ceramista e decoratore, autore di teatro e cinema d’animazione (ben due volte candidato all’Oscar). 
E ci sono le città, prima fra tutte la sua Musa, Genova, che sarà esposta in varie raffigurazioni medioevali e poi Roma, Gerusalemme, Napoli, Venezia… Le loro architetture storiche, la loro storia, i loro protagonisti.  
Una esposizione che non può tralasciare anche il contributo che Luzzati diede al cinema, a cominciare dalla sigla animata realizzata per ”L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli (1966). Una mostra approfondita sul Medioevo che comprende anche opere di altri grandi artisti, a cominciare dal mirabile ciclo di 15 ceramiche policrome di Umberto Piombino dedicate a Cristoforo Colombo, concesse gentilmente da ERG a titolo gratuito per la realizzazione dell’esposizione.

Ingresso libero - Orari: giovedì e venerdì, ore 15 – 19; sabato e domenica, ore 10 – 19

ALBERTO PONIS - COSTRUIRE NELLA NATURA

Fino al 31 dicembre

Resterà allestita fino al 31 dicembre al Museo d’arte contemporanea Villa Croce, la mostra Alberto Ponis costruire nella natura che indaga l’opera dell’architetto genovese Alberto Ponis (1933), al quale il 12 ottobre è stata conferita la Medaglia della città di Genova nell’ambito delle celebrazioni colombiane.

La rassegna è curata dallo storico dell’architettura Emanuele Piccardo che, dopo due anni di meticoloso lavoro nell’Archivio Ponis, ha strutturato il progetto espositivo con l’obiettivo di presentare la ricerca progettuale di Ponis, tra le case unifamigliari e le case collettive per la vacanza in Sardegna, tra Palau e Costa Paradiso.

È la natura che condiziona e stimola l’architetto genovese a costruire attorno agli alberi di corbezzolo e alle rocce di granito, senza alterare l’orografia del terreno. Questi elementi naturali generano le forme dell’architettura delle case che riprendono alcuni caratteri dell’architettura vernacolare sarda, in particolare lo stazzo gallurese, ovvero la casa del pastore, per poi essere reinterpretato da Ponis con la sua sensibibilità e la sua etica del fare architettura.

Alberto Ponis costruire nella natura è strutturata in quattro sezioni: Architetture, Archivio Alberto Ponis, Pittura, Viaggi.

Architetture

Una sintesi della vasta produzione architettonica di Ponis, raccolta in 16 architetture, attraverso schizzi, disegni, fotografie da lui realizzate e fatte appositamente dal curatore della mostra Emanuele Piccardo. Case singole e collettive costruite tra il 1963 e il 2006 a Costa Paradiso e Punta Sardegna.

Archivio Alberto Ponis

Questa sezione è un attraversamento dell’Archivio con taccuini, riflessioni teoriche, schizzi, riviste di architettura, che consentono allo spettatore di entrare dentro le idee di Alberto Ponis.

Pittura

La pittura è importante nell’opera di Alberto Ponis per rappresentare gli spazi urbani e naturali. In questa sezione vengono presentati i quadri che ha realizzato sul porticciolo di Nervi, dipinto nel tempo tra la fine degli anni Ottanta e metà anni Novanta del secolo scorso.

Viaggi

Il tema del viaggio è centrale per la ricerca di Ponis, a partire dal 1963 quando attraversa i villaggi sardi della costa e dell’entroterra per immergersi nella architettura vernacolare per definire la sua idea di architettura. Nel decennio sessanta-settanta sono numerose le visite a New York, a Philadelphia per visitare le architetture di Louis Kahn e Robert Venturi, il Sea Ranch in California, a Ronchamp e La Tourette, le due opere iconiche di Le Corbusier; le architetture di Arno Jacobsen e Alvar Aalto in Scandinavia.

La mostra è accompagnata da una monografia di 400 pagine in italiano e in inglese, edita dalla casa editrice plug-in, con l’obiettivo di ricollocare la figura di Alberto Ponis nella storia dell’architettura del Novecento.

Chiara Orsetti

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