La Corte di Appello di Genova ha respinto gli appelli di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e confermato cinque sentenze del Tribunale di Imperia, condannando RFI al pagamento delle spese legali e a risarcire i proprietari di immobili danneggiati dalla vicinanza della linea ferroviaria raddoppiata San Lorenzo al Mare-Andora. Questa sentenza sancisce un importante precedente per tutti i proprietari di immobili che subiscono una svalutazione a causa della vicinanza di nuove opere pubbliche.
Dal dicembre 2016, con l'attivazione del tratto ferroviario in Provincia di Imperia, numerosi proprietari di immobili non direttamente affacciati sulla linea ma situati entro i 30 metri hanno avviato un contenzioso per il risarcimento dei danni. I giudici d’appello hanno riconosciuto il diritto all'indennizzo anche ai cosiddetti proprietari “non frontisti”, le cui abitazioni sono state penalizzate dalla perdita di panoramicità e dall'incremento di rumore e vibrazioni che hanno svalutato il valore commerciale degli appartamenti.
L’ampio contenzioso con RFI, già articolato su dieci sentenze, potrebbe fungere da riferimento per la città di Genova, dove si prevedono nuovi tracciati ferroviari e stradali. Secondo l’avv. Paolo Prato, che rappresenta i proprietari, le recenti decisioni della Corte d'Appello “stabiliscono alcuni principi destinati ad avere ampia rilevanza a livello nazionale”. L’avvocato ha dichiarato che è ormai “necessario che RFI riveda le regole e i parametri contenuti nelle linee guida TAV applicate su tutto il territorio nazionale, in quanto superate dalla giurisprudenza”.
L’avvocato Prato conclude sottolineando che “non è accettabile che la soddisfazione dell’interesse generale passi per il sacrificio dell’interesse o del diritto del singolo, senza che quest’ultimo venga proporzionalmente e interamente indennizzato”, auspicando che il principio venga rispettato fin da subito, senza l’onere di lunghe e costose battaglie legali.