Nove anni e mezzo di lavoro tra i banchi dell’opposizione, che proseguiranno anche dopo questa tornata elettorale: Gianni Pastorino è stato di nuovo confermato come consigliere regionale della Liguria, con la lista Andrea Orlando Presidente.
Il suo bilancio sulle elezioni è però segnato da preoccupazioni e rammarico: ”C’è una situazione di grande confusione politica, un risultato così a filo dà l'idea che questa regione è spaccata, spaccata anche dal punto di vista sociologico perché metà che non va a votare... è evidente che la politica non viene percepita in maniera netta" spiega Pastorino.
Nonostante la sua rielezione, Pastorino non nasconde la delusione per il risultato complessivo: “La gestione collettiva all'interno dei partiti lascia molto a desiderare, e questo crea sfiducia nelle persone”. In merito alla sua esperienza, questa del 2024 è stata quella più sentita emotivamente: “Andrea Orlando è la persona a cui ho creduto di più: ho creduto molto alla candidatura di Luca Pastorino nel 2015, ma difficilmente avrebbe potuto vincere; nel 2020, anni del post covid, quella di Ferruccio Sansa era stata una candidatura uscita all'ultimo con Toti strapotente, era difficilissimo pensare di vincere. Quest’anno ho creduto di vincere, ho creduto nella persona di Andrea Orlando per quanto non sempre sia stato d'accordo con lui, ma ci ho creduto perché comunque a livello politico è stato generoso, si è sempre impegnato ovunque, ha fatto una campagna elettorale importante e io non posso lamentarmi di niente”.
La critica di Pastorino si estende anche alla questione delle liste civiche, che secondo lui sono state "massacrate" e "si rischia un conflitto con le liste civiche per prendersi l'ultima preferenza, e questo non aiuta a costruire una fiducia nei confronti della politica. “Analizzando i voti, sono passati diversi sindaci o ex sindaci: Katia Piccardo che di Rossiglione, Armando Sanna di Sant’Olcese, Roberto Arboscello di Bergeggi ed Enrico Ioculano di Ventimiglia. In un certo modo anche Federico Romeo, presidente di un Municipio grande come quello della Valpolcevera. Un partito non può essere fatto di sindaci: ci vogliono uomini e donne che abbiano competenze e che vanno spinti, non lasciare le persone a fare i cacciatori di voti. Il partito è un’altra cosa, è quello che fa mediazione e che riesce a scegliere anche rispetto a un progetto politico”.
Riguardo alla sua attività politica, Pastorino ha espresso preoccupazione per il futuro della sanità regionale, soprattutto a causa della continuità con la giunta Toti: "Ci sarà continuità quasi sicuramente. Bucci probabilmente cercherà persone come Letizia Moratti, ieri presente al point elettorale dopo la vittoria, forse per importare il modello lombardo su un territorio che però conoscono poco. Spero di sbagliarmi”.