Attualità - 17 ottobre 2024, 17:59

Caccia ai presidenti di seggio anche su whatsapp: decine di sezioni sono sguarnite

Ripescati elenchi vecchi anche di anni nella speranza di colmare gli innumerevoli buchi sino al 26 ottobre

Caccia ai presidenti di seggio anche su whatsapp: decine di sezioni sono sguarnite

Le elezioni regionali sono argomento di discussione da oramai oltre un mese ma, parallelamente al dibattito politico e alla sfida tra candidati, sia alla presidenza sia al consiglio, si sta aprendo in queste ore un secondo tema legato alle votazioni, in modo particolare a presidenti e scrutatori.

Se da un lato viene denunciata una mancanza di figure decise a impegnarsi nella tre giorni elettorale, complice la scarsa retribuzione e una formazione assente per i presidenti di seggio che hanno in carico una serie di responsabilità non semplici da adempiere, dall’altro sta emergendo il modus operandi con cui i nominati e le nominate vengono avvisati.

Da circa una settimana, infatti, la Corte d’Appello di Genova sta inviando agli uffici comunali l’elenco dei presidenti di seggio e, da qui, si sta procedendo alla notifica degli atti. 

A proposito di questo, non è caso isolato che cittadini e cittadine, le cui messe a disposizione nei seggi risalgono a dieci anni fa, si stiano trovando nominati a svolgere la funzione di presidenti, magari avvisate dai funzionari con un messaggio su whatsapp.

Così, il primo pensiero è quello che si tratti di una truffa, l’ennesima, che arriva direttamente sul cellulare. Ma attenzione a non rispondere: la notifica, infatti, deve essere accettata altrimenti si rischia di incorrere in una multa o in altre sanzioni disposte dal comune. Solo dopo, e solo con un giustificato motivo, è possibile avviare l’iter per rinunciare all’incarico, fornendo la documentazione richiesta a supporto della rinuncia.

Un iter burocratico che sta creando non pochi malcontenti per le tempistiche con cui viene svolto e per le difficoltà a rinunciare all’incarico qualora non si fosse in condizione di svolgerlo.

Non certo una novità, come già raccontato proprio dalle colonne de La Voce di Genova.

Già da anni, infatti, le rinunce a questo tipo di ruolo sono state molteplici con notevoli difficoltà viste le poche figure presenti che, tra l’altro, devono occuparsi della consegna della documentazione in tribunale con responsabilità penali.

Una condizione a cui, oggi più che mai, è necessario ovviare. 

Garantire dei corsi di formazione a chi si iscrive alle liste elettorali mettendosi a disposizione della comunità per lo svolgimento del diritto di voto permetterebbe di limitare, se non annullare, le rinunce portate dalla difficoltà a svolgere il ruolo di presidente di seggio.

Rivedere il carico di lavoro e la remunerazione per l’incarico, costituirebbe poi un secondo valore da non sottovalutare per far si che ci sia un nutrito gruppo di cittadini e cittadine pronto a mettersi al servizio della comunità.

I.R.

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