Cronaca - 14 ottobre 2024, 11:56

A Genova calano le vittime della strada, ma la Liguria resta tra le regioni italiane con più incidenti in proporzione alla popolazione

I dati elaborati da Istat mostrano una generale diminuzione del tasso di mortalità, ma resta sempre molto più alto rispetto alla media nazionale

A Genova calano le vittime della strada, ma la Liguria resta tra le regioni italiane con più incidenti in proporzione alla popolazione

In Liguria e in provincia di Genova diminuiscono gli incidenti stradali e scende anche il tasso di mortalità, ma resta elevato il rapporto tra popolazione e sinistri.
È quanto emerge dal report nazionale di Istat relativo al 2023 e che introduce il dettaglio territoriale provinciale utilizzando una classificazione della categoria di strada più articolata.
Nel 2023 sulle strade liguri si sono registrati 7.530 incidenti (dato in diminuzione rispetto al 2022 ma in aumento rispetto al 2021), i morti sono stati 55 (il dato più basso da tre anni) per un tasso di mortalità del 3,6% rispetto a una media nazionale del 1,82%.
Nonostante la diminuzione, però, a Liguria resta tra le sette regioni italiane con il numero più alto di incidenti ogni 100 mila abitanti con il 499,3. La media nazionale è di 282,3.

Stringendo il campo alla sola provincia di Genova, nel 2023 si sono verificati 4.595 incidenti (meno del 2022, ma più del 2021) con un totale di 21 vittime (dato molto più basso rispetto ai tre anni precedenti). Il tasso provinciale di mortalità è del 2,6%.

In base ai dati Aci-Istat, nel 2023, sulle strade italiane si sono registrati 166.525 incidenti con lesioni a persone (165.889 nel 2022, +0,4%; 172.183 nel 2019, -3,3%), che hanno causato 3.039 decessi (3.159 nel 2022, -3,8%; 3.173 nel 2019, -4,2%) e 224.634 feriti (223.475 nel 2022, +0,5%; 241.384 nel 2019, -6,9%). In media, rispettivamente, 456 incidenti, 8,3 morti e 615 feriti ogni giorno

Le statistiche provinciali mostrano, nel 2023, un lieve miglioramento nel numero delle vittime. Aumentano, invece, seppure in misura contenuta, incidenti e feriti. Rispetto al 2019, anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030, fissato dalla Commissione Europea con il programma “Road safety policy framework 2021-2030” (riduzione del 50% del numero di vittime e feriti gravi), 42 province su 107 hanno fatto registrare un aumento del numero dei morti sulle strade. In altre 56, invece, tale numero è diminuito. In nove province il numero dei morti è rimasto stabile. In otto province, inoltre, è stato già raggiunto l’obiettivo del dimezzamento delle vittime, rispetto al 2019. In Italia, infine, nel 2023, la riduzione delle vittime rispetto all’anno di benchmark è ancora molto contenuta ed è pari al 4,2%

In tredici province, l’indice di mortalità (morti per 100 incidenti) è risultato almeno doppio rispetto al valore medio nazionale (1,82). Le situazioni più critiche a Nuoro (6,25) e in Sud Sardegna (6,14). Prato, Genova, Monza Brianza, Rimini, Fermo, Trieste e Milano sono, invece, le province in cui gli incidenti risultano meno gravi. L’indice di mortalità, infatti, è inferiore ad un morto ogni 100 incidenti.

Pietro Zampedroni

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