Meraviglie e leggende di Genova - 13 ottobre 2024, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Quella scalinata diventata ‘ponte’ con l’Argentina

Un palcoscenico per le grandi occasioni che conclude un percorso di due chilometri in una ideale unione tra i continenti, mai completato. Ecco la storia di Scalinata Borghese

Meraviglie e leggende di Genova - Quella scalinata diventata ‘ponte’ con l’Argentina

Ancora oggi, quando si passa in piazza Tommaseo, la curiosità spinge lo sguardo a scrutare quella magnifica scalinata e quella struttura in cui a farla da padrona sono le vetrate, Quasi non si fa caso alla grande statua equestre che le sta davanti e, ancor meno, si pensa che possa essere la conclusione di un percorso che, dritto come un fuso, collega a piazza De Ferrari.

Eppure Scalinata Borghese, nell’intento del progetto, doveva e voleva costituire un ente con l’Argentina.

Inaugurata nel 1910 con una sfarzosa cerimonia, venne intitolata a Giorgio Borghese, genovese vissuto nel Settecento, che si trasferì con la famiglia in Uruguay trovando fortuna  e prestigio.

Poco più avanti, si trova una statua equestre dedicata a Manuel Belgrano, sudamericano di origini liguri che doveva testimoniare il legame con l’Argentina e legare di conseguenza Genova con il Nuovo Mondo.

La statua, realizzata nel 1927, venne inaugurata alla presenza dell’ambasciatore argentino, di Re Vittorio Emanuele e di Benito Mussolini in segno di fortificazione del legame.

Parlando dell’edificio, seppur la costruzione dovesse avere solo uno scopo scenografico, secondo le successive intenzioni, qui dove essere ospitata l’accademia di Belle Arti ma questo non venne mai realizzato. Divenne nel tempo una palestra, una sede dell’Asl e uno studio veterinario. Solo pochi anni fa, con un impegno economico di due milioni di euro, la meravigliosa architettura venne completamente restaurata e oggi ospita un ristorante.

Il progetto, mai realizzato, doveva prevedere la realizzazione di due torri e di un ulteriore edificio ma i problemi finanziari non permisero il completamento del progetto.

Quello che ancora oggi rimane perfettamente visibile, ed è un elemento raro, è l’intento che questa architettura doveva avere.

Se si sale sulla terrazza, infatti, davanti si apre un lungo rettifilo che attraversa corso Buenos Aires e via XX Settembre fino ad arrivare in piazza De Ferrari. Questo percorso rappresenta l’unione di due continenti.

Uno spaccato su personaggi genovesi meno noti e su legami che attraversano l’oceano fanno di questo luogo un simbolo che unisce storia e contemporaneità.

Isabella Rizzitano

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