Politica - 12 ottobre 2024, 08:02

La sfida di Maria Antonietta Cella, dall’amministrazione locale alla corsa per la presidenza: “Autonomia, servizi e l’unione tra costa ed entroterra”

Sindaca di Santo Stefano d’Aveto per tre mandati, ora scende in campo con il Popolare del Nord di Roberto Castelli: “No ai soliti volti, se devo metterci la faccia, che sia per un cambiamento o un rinnovamento”

Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord)

Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord)

Bastano pochi minuti e qualche parola per capire che Maria Antonietta Cella, storica sindaca di Santo Stefano d’Aveto, è donna che mette al primo posto la concretezza e la cultura del fare.
Poca teoria e tanta pratica, come quella che serve per mandare avanti un paese di qualche centinaio di abitanti dove il sindaco è un tuttofare e non un politico da poltrona.
Con questo spirito ora tenta il grande passo candidandosi alla presidenza di Regione Liguria (unica donna in corsa) con la casacca del Partito Popolare del Nord fondato da Roberto Castelli, storico leghista, uscito dal ‘Carroccio’ nel 2013 ed ex ministro della Giustizia nei governi Berlusconi II e III e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Berlusconi IV.
La parola ‘entroterra’ ricorre come un mantra, a testimoniare il legame con la parte meno battuta della Liguria che, però, per lei deve avere un filo diretto di collegamento con la costa. E poi il desiderio di autonomia, per fare in modo che le risorse rimangano in Liguria, e quella voglia di cambiare rotta rispetto ai principali schieramenti che si sfidano alle regionali del 27 e 28 ottobre.

Come nasce la sua candidatura a presidente di Regione Liguria?
Politicamente nasco nel 1995 quando mi sono candidata e ho poi fatto per tre mandati il sindaco di Santo Stefano d’Aveto, poi sono stata presidente della comunità montana e sempre operativa nel mondo dell’amministrazione. Il mio obiettivo era fare delle cose. Poi sono stata cercata dal Partito Popolare del Nord nella persona dell’ex Ministro Roberto Castelli che si è informato sul mio conto. La mia discesa in campo nasce dalla volontà di fare delle cose per la Liguria, vivo in montagna e la montagna ricopre circa il 70% del territorio, è abbandonata completamente e dobbiamo trovare il sistema per fare qualcosa. Ho delle idee chiare e, quindi, ho voluto intorno a me un gruppo di persone del fare e non di chiacchiere

Perché il Partito Popolare del Nord?
Abbiamo visto che in tutti i vari partiti ci sono sempre i soliti candidati a consigliere e, se devo metterci la faccia, che sia per un cambiamento o un rinnovamento. Ci sono persone che amano già i santini pronti per correre con Orlando e poi sono passati a Bucci. Laddove abbiamo Regioni che producono gettiti importanti per lo Stato serve un ritorno un po’ più equo. Basti pensare che i tre porti liguri producono oltre 10 miliardi e il ritorno è dello 0,10%. L’autonomia serva per avere più risorse per fare cose fondamentali ed essere più attrattivi per le imprese dando dei servizi come facilitare gli accessi e ridurre l’aspetto burocratico. Insieme ai posti di lavoro ci devono essere anche i servizi per gli ospedali. A stento abbiamo l’elisoccorso…

Cosa non l’ha convinta della coalizione di centrodestra?
Che dentro ci sono sempre i soliti che ho visto partire con la DC, poi con Forza Italia, poi a sinistra, poi ad aiutare Toti a vincere le elezioni e ora con Bucci. Il nuovo è questo? Vorrei gente che conosce il territorio. Io ho messo il mio numero dietro ai santini, la gente deve trovarmi. Arrivo dall’esperienza amministrativa in un paese piccolo, se la gente non mi trovava in Comune veniva a cercarmi a casa

E non è mai stata nemmeno vicina alla squadra che ora sostiene Bucci?
In passato mi sono candidata per le provinciali con l’UDC, ho preso il numero più alto di preferenze ma poi è entrata un’altra persona. Poi ho continuato a fare il mio lavoro prestando il mio tempo in modo gratuito al Comune facendo il sindaco”.

Che cosa si porta dietro dall’esperienza come amministratore locale?
Il lavoro a 360 gradi che nessun sindaco di una grande città fa. Ti devi occupare di sociale, viabilità, ricoveri coatti, leggere progetti…quindi, se hai un minimo di volontà e sei curioso, ti fai un’esperienza completa. Non hai funzionari o dirigenti, sei parte del sistema di buon funzionamento del tuo Comune. Mi confronto con persone che sono lontane dai problemi del territorio. Abbiamo un entroterra che si sta spopolando e sta diventando fragile perché non c’è più il presidio dell’uomo. Servono collegamenti veloci, c’è la viabilità di 70 anni fa. Serve una nuova viabilità per studenti, pendolari e per sanità e sicurezza. Bisogna avvicinare la costa all’entroterra e far sì che la congestione che abbiamo vicino al mare possa avere una cassa di espansione

È l’unica donna candidata presidente, che effetto le fa?
Le donne sono serie, capaci e costanti. Quando non sanno chiedono e si preparano. Penso che da questo punto di vista si debbano fare dei passi avanti, vediamo che nel mondo del lavoro le donne dirigenti sono pochissime. Quando sono uscite le ‘quote rosa’ un po’ mi sono risentita, ma ora mi rendo conto che se non fosse per necessità non ci chiamerebbe nessuno. Nel centrodestra hanno provato a candidare una donna, Ilaria Cavo, ma poi hanno scelto Bucci. Dall’altra parte idem, con Raffaella Paita. I nomi ci sono, ma poi si trincerano dietro la strategia

Quali sono le linee guida della sua proposta politica?
La formazione, perché solo così creeremo dei giovani consapevoli della loro storia e delle opportunità che la Liguria ci può offrire e dovremmo imparare che i nostri ragazzi non sono meno bravi se, invece di studiare, imparano un mestiere. Servizi, perché solo con servizi efficaci ed efficienti saremo attrattivi come nuove occupazioni. Sanità, perché bisogna avere la tranquillità di un servizio sanitario pubblico, il privato serve ma solo quando il pubblico è intasato. E poi l’ambiente, in cui inserisco anche turismo, prodotti tipici, capacità di far dialogare costa ed entroterra

Qualora fosse eletta, qual è il primo punto sulla sua agenda?
Se verrò eletta non sparirò, ma starò in mezzo alla gente per tentare di risolvere le problematiche. Lavoreremo con chi ci sarà e saremo un pungolo fastidioso, molto propositivi perché abbiamo tante idee. Come prima cosa fare una comunicazione a tutti i cittadini per dire che ci siamo e che porteremo avanti le istanze che stiamo raccogliendo parlando con le persone”.

Maria Antonietta Cella oggi sarà a Rapallo al punto di ritrovo in piazza Cavour e, nel pomeriggio, dalle 14.30 in via Cesarea a Genova
In entrambe le occasioni parteciperà anche l'ex ministro Roberto Castelli.

Pietro Zampedroni


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