Cronaca - 28 settembre 2024, 07:48

Scontri a Marassi, primi arresti tra gli ultras. Molti i minorenni coinvolti nei tafferugli

Oggi Genoa - Juventus si giocherà a porte chiuse, mentre infuriano le polemiche. Salvini: "Bisognava dare un segnale". Abbonati e famiglie delusi e amareggiati

Scontri a Marassi, primi arresti tra gli ultras. Molti i minorenni coinvolti nei tafferugli

Altri cinque ultras in arresto, che si aggiungono da ieri ai due francesi fermati la notte prima del derby di Genova, finito in tafferugli e violenze di strada. Ma le indagini sulla nottata da guerriglia urbana che ha fatto seguito a Genoa-Sampdoria di mercoledì scorso ora si allargano a macchia d'olio per chiarire non solo le responsabilità ma anche i motivi di un clima covato per mesi fino a sfociare nei fatti di tre sere fa, con bande di violenti armate di mazze e spranghe che hanno seminato il panico attorno a Marassi nel cercare un contatto mai avvenuto direttamente tra frange delle due opposte tifoserie. Contatto che invece c'è stato ma nei confronti delle forze dell'ordine, intervenute per separare le due fazioni.

È un quadro che si va componendo quello dei disordini del derby, mentre sullo sfondo arrivano i primi provvedimenti che vieteranno l'accesso anche al resto delle due tifoserie alle prossime partite di Genoa e Sampdoria. Oggi il primo degli otto match attenzionati dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle manifestazioni sportive, Genoa-Juve, partita attesissima che si svolgerà a porte chiuse. Effetto del primo provvedimento, di natura prefettizia, che si somma al divieto di trasferta per i liguri anche per Modena-Sampdoria di domenica, analoga decisione presa dal Prefetto modenese.

Saranno provvedimenti singoli e ad hoc da parte delle prefetture territoriali e che riguarderanno i match delle due genovesi fino al 4 novembre prossimo.

A causa di pochi, divieti per tutti: questo il tema che rischia di rappresentare un ulteriore punto di rottura tra le tifoserie organizzate e il pubblico, abbonati, famiglie, giovani e appassionati che non hanno avuto ruolo nei fatti contestati, e le frange violente che hanno invece provocato i problemi di ordine pubblico dell'altra notte.

Giusta una penalizzazione collettiva a fronte di responsabilità singole? Questo l'oggetto del dibattito in queste ore, dai social ai bar, persino alla politica con le parole dell'ex ministro dell'Interno - e attuale vicepremier e titolare alle Infrastrutture - Matteo Salvini che ieri a Genova ha parlato di "necessità di dare un segnale", anche se gli altri appassionati non potranno entrare allo stadio nelle prossime settimane "per colpa di quei cretini", vale a dire i protagonisti degli scontri e degli assalti alla polizia.

Mentre fioccano i primi Daspo, comminati anche a giovanissimi, ieri sera la Digos della Questura di Genova ha comunicato l'arresto differito, al termine delle prime indagini, di cinque ultras, tre dei quali appartenenti alla tifoseria organizzata del Genoa, rispettivamente di 20, 26 e 61 anni, e altri due appartenenti alla tifoseria opposta della Sampdoria di 29 e 23 anni.  I reati contestati vanno dalla rissa, alla resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, al divieto di travisamento in occasione di pubbliche manifestazioni, possesso di artifici pirotecnici e possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere. Le indagini proseguiranno anche nei prossimi giorni ma l'attenzione resta alta, nel timore di possibili nuove recrudescenze e alla ricerca di motivi sottostanti la banale rivalità spinta all'estremo, concretizzata nelle violenze dell'altra notte. 

Valentina Carosini

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