Come era ampiamente prevedibile, la fresca nomina di Mario Sommariva a presidente del Gruppo Spinelli in piena campagna elettorale ha acceso il confronto politico in quel di Genova.
Dopo le dimissioni da presidente dell’Autorità Portuale di La Spezia, il nome di Sommariva era finito su diversi taccuini, fino alla chiamata del gruppo imprenditoriale che controlla il Terminal Rinfuse nel porto di Genova e che, come noto, è finito nella bufera dell’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto del patron Aldo Spinelli.
Il tutto in un fil rouge all’interno del centrosinistra. L’ex Cgil Mario Sommariva, infatti, è stato nominato nel Gruppo Spinelli dall’assemblea dei soci presieduta da luglio da David Ermini, ex parlamentare del Partito Democratico. Un avvicendamento in salsa ‘dem’ che non poteva passare inosservato al mondo della politica genovese.
A sollevare la questione in consiglio comunale è stato Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) definendo la questione come “grave” per poi aggiungere: “Abbiamo un controllore che diventa presidente di una delle società che agivano all’interno del porto, era stato nominato da Paola De Micheli ed è uomo di Andrea Orlando a La Spezia. Se c’è una consorteria in porto è quella del PD”.
Una discussione aspra e concitata, portata avanti anche a microfoni spenti tra urla e botta e risposta sul piano personale.
Parole che inevitabilmente hanno scatenato la reazione da parte dei consiglieri democratici nella sala rossa, mentre dai banchi del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo ha attaccato il sindaco Bucci: “Invece di parlare di morale in quest’aula, con tre patteggiamenti io mi nasconderei. Tre hanno patteggiato, il quarto oggi è candidato alla presidenza di Regione Liguria”.
“Mario Sommariva aveva un ruolo in scadenza come presidente dell’Autorità Portuale di La Spezia - così Simone D'Angelo, capogruppo del PD in consiglio comunale - e questo perché il ministro Salvini non ha voluto rinnovargli l’incarico. È un po’ diverso dal caso di Signorini, voluto fortemente dal centrodestra in Iren e poi arrestato dalla magistratura per i fatti che ben conosciamo. Ma qui la discussione andrebbe affrontata su un piano molto più nobile, visto che siamo dentro a un consiglio comunale. Va fatta una legge che possa normare chi da un incarico pubblico arriva ad assumerne uno privato. Noi come Partito Democratico, con Andrea Orlando in testa, diciamo che questa legge va fatta”.