“No a una viabilità alternativa, ma sì a un presidio fisso di pronto soccorso per i residenti”.
Questa, in estrema sintesi, la risposta dell’assessore all’Urbanistica, Mario Mascia, all’interrogazione presentata dal consigliere Fabio Ceraudo (M5S) in merito alla situazione di via Priano, alle prese con le proteste dei residenti per i disagi dovuti ai lavori di Ireti sulla rete del gas e la conseguente chiusura al transito. Risultato: problemi per chi abita in zona e, soprattutto, il timore per l’impossibilità di accesso ai mezzi di soccorso.
“Si tratta di lavori urgenti ed è una situazione non più sostenibile ai fini della sicurezza per cui è necessario che Ireti proceda al rinnovamento della rete di distribuzione del gas - ha risposto l’assessore Mascia - da parte dell’azienda era stata presentata una richiesta di autorizzazione allo scavo in via Priano la cui istruttoria è ancora in corso e il tema dell’accessibilità dei mezzi di soccorso e la disponibilità di spazi e anche ci parcheggi a valle per i residenti è stato oggetto di una impegnativa che è stata assunta proprio da Ireti. Ci sono delle prescrizioni non solo per il rilascio dell’autorizzazione ai fini della mobilità che sono state assunte anche all’esito di diversi confronti tra gli uffici comunali, il Municipio e i residenti per poter eseguire l’intervento. Viste le dimensioni della sede stradale sarà comunque necessario interdire il transito durante gli orari di lavoro dell’impresa appaltatrice. Ci sarà una postazione di pronto soccorso in caso di emergenza nel periodo di operatività del cantiere e sarà parcheggiato a monte dell’interruzione. Un veicolo ‘Porter’ di dimensioni tali da poter transitare in via Priano e con a bordo le dotazioni di primo soccorso. È stata prevista anche una trattativa con un privato per il passaggio dei mezzi di soccorso nella sia proprietà oltre alla creazione di una ventina di posti auto sempre su un’area privata per tutta la durata dei lavori. L’ipotesi di una viabilità alternativa attraverso via Molotto non è percorribile perché i residenti si sono rivolti al TAR, che ha disposto uno studio viabilistico”. L’assessore, infine, nella sua risposta ha anche parlato dell’impossibilità di poter contare su una viabilità alternativa, come invece richiedevano i residenti.
“Penso che questa sia una toppa che non risolve il buco enorme che rimane e le criticità che rimangono in quella zona - ha risposto Ceraudo - è chiaro che in questo caso noi mettiamo degli strumenti di emergenza che non vanno a risolvere il problema quando ci sarà un altro sottoservizio in emergenza quelle cinquanta famiglie saranno nuovamente con gli stessi problemi oltre a tutti quelli già sorti in passato”.