Botteghe storiche e locali di tradizione - 23 settembre 2024, 08:00

Botteghe storiche e locali di tradizione - Pissimbono e l'eleganza genovese senza tempo, amata anche da Gilberto Govi

Istituzione per la moda maschile dal 1898, il negozio è stato fondato da Emanuele Pissimbono e ha servito generazioni di genovesi, inclusi clienti illustri come l'icona del teatro dialettale.

Botteghe storiche e locali di tradizione - Pissimbono e l'eleganza genovese senza tempo, amata anche da Gilberto Govi

Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia.Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi! 

In via XXV Aprile, nel cuore di Genova tra le strade che raccontano secoli di storia, si erge una vera e propria istituzione dell’eleganza maschile: il negozio di abbigliamento Pissimbono, un punto di riferimento per la moda in città dal 1898. Fondato da Emanuele Pissimbono nella prestigiosa via Carlo Felice, progettata dal celebre architetto Carlo Barabino, questo negozio ha attraversato generazioni mantenendo intatta la propria identità e il proprio fascino. Con l’apertura di una seconda bottega in via Luccoli, nel 1920 viene costituita la ditta Emanuele Pissimbono & Figli, consolidando la presenza nella vita commerciale genovese. Il passaggio del testimone tra le generazioni è avvenuto naturalmente: dopo Emanuele, la guida è passata al figlio Italo e successivamente al nipote Emanuele Umberto. Oggi, il negozio è condotto con passione e dedizione dalla moglie di Emanuele Umberto e dai figli Roberta e Massimiliano, che portano avanti la tradizione di famiglia.

Parte degli arredi originali sono stati preservati - spiega Massimiliano Bruzzone - a partire dalla caratteristica tenda parasole con struttura in ferro battuto di fine Ottocento. All'ingresso ci sono le applique in stile liberty, candelabri e vasi che decorano l’ambiente. Al secondo piano, tutto è rimasto quasi intatto: dagli armadi in legno massello in stile déco alle stampe d’epoca e le antiche macchine da cucire, tra cui una particolare “macchinetta” utilizzata per cucire i polsini delle camicie”.

Un vero gioiello è la cassa “National” di fine Ottocento, ancora funzionante, che domina i tavoli da sartoria in marmo verde. Questo oggetto d’ingegneria meccanica è un simbolo della maestria e dell’attenzione ai dettagli che caratterizzano da sempre l’attività.

 

Nel corso della sua lunga storia, il negozio ha vestito tanti genovesi, e anche svariati personaggi illustri: impossibile dimenticare l’affetto che Gilberto Govi, icona del teatro dialettale, la cui immagine è ancora esposta in negozio, e il pugile Mario Bosizio, noto per la sua straordinaria carriera negli anni ’30. Questa clientela affezionata, unita a una costante ricerca della qualità, ha permesso al negozio di mantenere una reputazione eccellente.

Nonostante il passare del tempo, il negozio ha saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato, pur mantenendo la sua anima artigianale: “Il passaggio dalla confezione sartoriale a quella industriale ha rappresentato una rivoluzione per l’abbigliamento maschile. Negli anni, il negozio è stato uno dei primi a proporre abiti confezionati, considerati inizialmente una novità sofisticata - spiega ancora il titolare - . Oggi offriamo una vasta gamma di capi classici e contemporanei, sempre in linea con le tendenze del momento”. Ciò che distingue Pissimbono e rende il marchio una delle eccellenze genovesi è l’esperienza d’acquisto: “Ogni cliente viene seguito con cura, spesso anche per più di due ore, in un processo che va dalla scelta del capo alla personalizzazione sartoriale finale”.

Una concezione completamente diversa dal consumo ‘mordi e fuggi’ che sembra, purtroppo, caratterizzare sempre più anche il settore della moda. “Chi entra qui non solo acquista un capo d’abbigliamento, ma impara ad apprezzare la bellezza e la qualità di un prodotto che dura nel tempo. È un po’ come quando si assaggia un vino buono: magari c’è il sommelier che insegna ad assaggiare e racconta le caratteristiche, ma poi è il vino stesso a essere speciale. Così i nostri capi: quando si provano, si toccano, c’è l’educazione a qualcosa di bello, di diverso”.

La sfida, oggi, è proprio quella di rimanere fedeli alla tradizione in un mondo sempre più veloce e consumistico. Ma la storia e l’anima di Pissimbono dimostrano che la cura per il dettaglio e l’attenzione per la clientela sono accessori che non passeranno mai di moda.

Chiara Orsetti

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