Politica - 20 settembre 2024, 17:41

Sanità, Fratelli d’Italia ‘smonta’ Alisa, la Regione incassa il colpo: “Adattarla ai cambiamenti, deve cambiare pelle”

Durante la presentazione delle liste il leader regionale del partito di Giorgia Meloni ha detto: “Così com’è non serve a niente, è da rivedere”

Sanità, Fratelli d’Italia ‘smonta’ Alisa, la Regione incassa il colpo: “Adattarla ai cambiamenti, deve cambiare pelle”

Come ampiamente prevedibile, il tema della sanità entra a gamba tesa nella campagna elettorale ligure e lo fa all’interno del centrodestra nel giorno in cui Fratelli d’Italia presenta le liste che correranno alle elezioni dei prossimi 27 e 28 ottobre.

Nel parlare di Alisa, l’Azienda Sanitaria di Regione Liguria nata nel 2016, il coordinatore regionale Matteo Rosso non ha fatto giri di parole: “Va rivista, così com’è è un doppione dell’assessorato e non serve a niente”.
Normalmente dovrebbero esserci cinque Asl e l’assessorato con un ruolo di regia complessiva che oggi non ha - ha aggiunto Rosso - non è stata una nostra invenzione, ma serve un assessorato con la capacità di governare la sanità in tutta la Regione. A comandare dev’essere l’assessorato”.

Un tema, quello della sanità, che evidentemente rappresenta un nervo scoperto all’interno del centrodestra, tanto che il candidato Marco Bucci si è dimostrato a dir poco nervoso di fronte alle domande dei giornalisti che lo incalzavano in merito al ruolo dei privati nei finanziamenti del sistema sanitario regionale. “Non mi interessano da dove arrivano i fondi, se dal governo, dalle banche o dai privati - ha risposto stizzito Bucci - la cosa importante sono i servizi ai cittadini”. E ha poi ribadito: “Ai cittadini non interessa Alisa, ma i servizi”.

Non si è fatta attendere la replica dell’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, che di fatto ha accolto di buon grado le critiche arrivate da Fratelli d’Italia: “Dobbiamo adattare Alisa ai cambiamenti che avvengono nel tempo, credo che resti necessaria, come in altre regioni, la presenza di una struttura, anche sotto forma di agenzia, che sia di supporto in termini di analisi dei dati propedeutici alla programmazione, di rielaborazione dei dati epidemiologici utili anche ai fini della prevenzione, che si avvalga dei DIAR (dipartimenti regionali, organi di indirizzo scientifico), che contenga la funzione per l’accreditamento e l’autorizzazione di tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie della regione, la struttura della politica del farmaco necessaria alla razionalizzazione e omogenizzazione dell’impiego di questi ultimi su tutto il territorio regionale e altre funzioni tecnico scientifiche a supporto della stessa Regione”.
Una struttura che non sia l’alter ego dell’assessorato ma al servizio dell’assessorato e del Dipartimento Salute - aggiunge Gratarola - credo che sia giunto il momento che Alisa cambi pelle, riadattandola alle nuove necessità e ai bisogni della sanità ligure”.

Un botta e risposta che, inevitabilmente, ha visto l’intervento anche da parte di diversi rappresentanti del centrosinistra ligure, da sempre critici sulla gestione della sanità da parte di Regione Liguria.
Gianni Pastorino (Linea Condivisa) parla di un centrodestra “in confusione sulla sanità, proposte inefficaci e contraddittorie”, mentre la Lista Sansa punta il dito contro Fratelli d’Italia: “Oggi dice di voler chiudere Alisa, ma sono gli stessi che da nove anni governano con chi l’ha voluta e l’ha fatta diventare un carrozzone insostenibile”.
Così Luca Garibaldi capogruppo PD in Regione Liguria: “Fratelli d'Italia ora è contro Alisa? Peccato che fu proprio Matteo Rosso a presentarla in consiglio regionale nel 2016”.
Mentre il consigliere regionale uscente Fabio Tosi attacca: “Fratelli d’Italia ha una bella faccia tosta, dov’erano quando denunciavamo il carrozzone Alisa?”.
Il problema non è chiuderla o meno ma gestirla bene” ha chiosato la consigliera regionale della Lega, Sonia Viale, assessore alla Sanità quando nel 2016 nacque Alisa.

Pietro Zampedroni


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