"Calano le assunzioni in Liguria, in particolare a Genova e nelle grandi aziende".
Questo l'allarme lanciato da Cgil proprio nei giorni in cui la questione occupazionale entra a pieno titolo tra gli argomenti maggiormente discussi nella campagna elettorale per le regionali di fine ottobre.
“Nel primo semestre 2024 in Liguria si è registrato un calo nelle assunzioni passando da 122.472 dell’anno precedente, a 118.226 nuovi contratti di lavoro dipendente nel settore privato dell’anno in corso (- 4.246) - dicono da Cgil Liguria - a questo dato negativo si deve aggiungere quello del calo del 62% delle assunzioni nelle imprese con oltre 100 dipendenti”.
“Sono dati preoccupanti che si inseriscono in un contesto di precarietà diffusa, dove continuano a calare le assunzioni a tempo indeterminato e ad aumentare i contratti a chiamata, fattori allarmanti per la qualità del lavoro in Liguria - sottolineano Igor Magni e Maurizio Calà Segretari Generali Cgil Genova e Liguria - tra le tipologie relative alle nuove attivazioni si registra anche la diminuzione delle assunzioni con contratto di apprendistato caratterizzato da formazione e prospettive di stabilizzazione (– 12,6 per cento), e in somministrazione (– 9,2 per cento), utilizzato in prevalenza dalle grandi imprese. In termini assoluti è l’area metropolitana genovese a perdere il maggior numero di assunzioni, quasi 3 mila, passando dalle 64 mila del gennaio-giugno 2023 alle 61 mila dello stesso periodo di quest’anno. A seguire Savona che con meno 900 contratti, di cui 733 nella grande impresa, conferma la condizione di area di crisi industriale complessa sulla quale sino ad oggi da politica e imprese sono arrivate ben poche risposte. A Imperia continua il trend negativo (-525 contratti), mentre Spezia è l’unica provincia a registrare un timido aumento delle nuove attivazioni con +171 contratti”.
“I segnali di una frenata dell’economia a Genova e in Liguria ci sono tutti - aggiungono - il rallentamento delle assunzioni è trasversale ai settori, ma soprattutto nella grande industria. Bisogna cambiare direzione di marcia ragionando su un piano di sviluppo regionale che punti alla qualità del lavoro e della produzione”.
Rispetto al genere i contratti calano sia per maschi sia femmine, ma quest'ultime scendono del -4,3% (-2.276 contratti) mentre i maschi calano del -2,9% (-1.970 contratti).
Per Marco De Silva responsabile Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria che ha elaborato i dati Inps “In Liguria nel 1° semestre 2024 crescono, seppur di poco rispetto all’anno precedente, solo i contratti stagionali e quelli a chiamata a cui si aggiunge una sempre maggiore incidenza del part-time nei vari contratti di assunzione (ora al 35,5%); assistiamo ad continuo calo dei contratti a tempo indeterminato che segnano – 4,3% sul 2023 e che a Imperia e Savona non arrivano nemmeno al 10% sul totale delle assunzioni”.