Dopo gli accordi per i patteggiamenti che hanno riguardato i principali imputati nel procedimento nato dall'inchiesta sulla corruzione in Liguria, che ha portato in carcere l'ex presidente dell'Autorità Portuale di Genova Paolo Emilio Signorini, ora ai domiciliari, e agli arresti dell'ex governatore ligure Giovanni Toti e del terminalista portuale Aldo Spinelli, ora si attende la fissazione dell'udienza che dovrà vagliare le proposte sulle quali si è trovato l'accordo tra pm e difese.
Sarà il giudice a decidere sulla congruità di quanto pattuito tra le parti, con la possibilità di accogliere, rigettare o chiedere di modificare i termini per quanto riguarda le richieste di applicazione pena, e i tempi potrebbero essere rapidi, uno dei motivi che ha pesato nella scelta dei patteggiamenti per chiudere la vicenda giudiziaria in tempi più brevi di quelli di un normale processo.
Non c'è ancora una data ma si pensa che l'udienza potrebbe essere fissata già per la metà di ottobre. Toti aveva ottenuto l'accordo per commutare da subito una pena detentiva di 2 anni e 1 mese in 1500 ore di lavori socialmente utili, con in più la restituzione da parte del Comitato che porta il suo nome delle cifre contestate, circa 80mila euro. Per quanto riguarda Spinelli l'accordo invece prevede il patteggiamento di una pena di tre anni e due mesi che include la confisca di circa 500 mila euro, già sequestrati, per Signorini invece la difesa ha raggiunto l'accordo per tre anni e cinque mesi di reclusione e la confisca di 103mila euro.
La prima parte dell'inchiesta, finita quindi con i patteggiamenti che non finiranno a dibattimento con il rito immediato, chiude per quanto riguarda Toti, Spinelli e Signorini le ipotesi legate alle contestazioni di corruzione impropria e illecito finanziamento.
Proseguono invece gli accertamenti e le indagini sul cosiddetto filone-bis che riguarda le ipotesi di voto di scambio e che coinvolge anche un'altra fetta di indagati emersi il 7 maggio scorso con gli arresti che hanno terremotato i vertici della regione, tra cui i riesini e l'ex capo di Gabinetto di Regione Liguria Matteo Cozzani. Mentre avanzano le analisi di cellulari e device elettronici, sono stati acquisiti anche nuovi elementi da alcuni atti di un'inchiesta della procura di Caltanissetta. La chiusura delle indagini in questo caso è prevista non prima di fine anno.