Per qualche settimana il centrodestra ha accarezzato l’idea di candidare alla presidenza di Regione Liguria Ilaria Cavo, forse puntando anche sulla questione di genere. Nel 2024, infatti, una candidata donna può essere una carta non da poco. Ma l’ipotesi è poi svanita sotto l’ombra di Marco Bucci, che sfiderà il suo principale contendente Andrea Orlando in un classico uomo contro uomo.
Una tendenza che, almeno per il momento, sembra caratterizzare l’intera contesa elettorale ligure. Ad oggi sono otto i candidati che si sono fatti avanti per correre alla presidenza: Marco Bucci (centrodestra), Nicola Morra (Uniti per la Costituzione), Andrea Orlando (centrosinistra), Angelo Riccobaldi (Forza Nuova), Nicola Rollando (Rifondazione Comunista e Potere al Popolo), Alessandro Rosson (Indipendenza), Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare) e Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord). Sette uomini e una sola donna.
Fino al 12 settembre la contesa è stata interamente al maschile, fino a quando si è concretizzato il progetto dell’ex ministro e dirigente della Lega Nord, Roberto Castelli, di correre in Liguria con il suo neonato partito puntando su Cella, ex sindaco di Santo Stefano D’Aveto.
Se all’interno delle liste si va alla ricerca dell’equilibrio di genere, se nella composizione delle giunte si fa (talvolta spasmodicamente) altrettanto, le candidature alla presidenza sono lasciate alla libera scelta delle rispettive coalizioni e qui, come confermano i numeri, si va sempre sul ‘sicuro’, o presunto tale.