Politica - 05 settembre 2024, 12:56

Elezioni regionali, Ceraudo scende in campo e si candida: “Un sogno di riscossa”

Con un post sulla sua pagina Facebook, il consigliere comunale ha annunciato la corsa in regione: “Ve lo prometto, non sarò mai un burocrate: abbraccerò sempre quel megafono che userò sempre per svegliare gli animi e scaldare il cuore, contro ogni sopruso e ingiustizia”

Elezioni regionali, Ceraudo scende in campo e si candida: “Un sogno di riscossa”

Si va via via componendo il quadro per la corsa alle prossime elezioni regionali.

Dopo la caduta della Giunta Toti con il terremoto corruzione che ha coinvolto anche Signorini e Spinelli, sul fronte politico si stanno aprendo diversi scenari.

Ultimo, in ordine di tempo, è quello che vede candidato anche il consigliere comunale Fabio Ceraudo.

Ceraudo, tra le fila dei CinqueStelle, ha riassunto il suo impegno in un lungo post pubblicato sui social.

“Se non rimane altro bisogna urlare - ha scritto Ceraudo - Il silenzio è un autentico delitto contro il genere umano”.

La foto che annuncia la sua campagna elettorale è emblematica, come lui stesso sottolinea: un megafono, manifesto del suo essere e del suo modo di fare politica.

“Quello di stare in mezzo alla gente, di urlare il mio dissenso a squarciagola verso un sistema in cui il più debole viene sempre prevaricato. E di ascoltare altrettanto a squarciagola le voci dei cittadini, dei giovani, delle donne, degli anziani, degli immigrati, dei lavoratori e dei disoccupati e di tutte quelle persone che hanno qualcosa da dire e che hanno bisogno di aiuto per difendersi da questo sistema. 

Un sistema dove tutto viene sacrificato sull’altare del profitto, dove le nostre vite vengono considerate marginali e i nostri diritti come un fastidio da evitare. Un sistema dove il senso della comunità e il sistema di protezione, di welfare, di assistenza vengono sacrificati per gli interessi personali di poche persone. Basti pensare al terzo settore o alla sanità. Curarsi e fare prevenzione non può essere un privilegio per pochi, ma deve essere un diritto per tutti. E mi batterò come un leone perché questo avvenga. Un sistema che non può essere giustificato: va abbattuto, ripensato e ricostruito. E dobbiamo farlo tutti insieme. Dobbiamo cacciare i ladri dal tempio per poi proporre una versione alternativa, più sostenibile, più sensata, più giusta. Più equilibrata e più felice”. 

Ancora: “La politica deve tornare ad essere uno strumento al sevizio dei cittadini e non può essere preda dei gruppi di potere che per anni in questa regione, in questa città e in questo paese hanno fatto il bello e il cattivo tempo.

Affamati di profitto, senza scrupoli, avidi. Fino a quando la politica sarà in mano a questa gente non ci sarà giustizia, non ci sarà benessere, non ci sarà speranza.

Insieme a tanti amici del Movimento Cinque Stelle, ho denunciato per anni tutto quello che stava accadendo e quel “sistema Liguria”, che ci ha portato qui oggi, e che è ormai evidente agli occhi di tutti. In tutta la sua vergogna. Ho lottato. Anche quando sapevo che sarei stato sconfitto. 

Sono un operaio, sono un lavoratore, sono un padre, sono un marito, sono un istruttore di pugilato, sono un sognatore. Sono semplicemente una persona normale che stanca di tutti questi soprusi ha deciso di smuoversi, di attivarsi, di reagire, di ribellarsi. Cercando di contrastare un sistema classista, ingiusto, immorale e disonesto. E di farlo in rappresentanza dei lavoratori, in fabbrica, e con identico ardore anche nella sala rosso fuoco del Consiglio Comunale, di cui faccio parte nella veste di capogruppo del Movimento Cinque Stelle. 

Senza mai piegarmi, senza mai compromettermi, senza mai recedere di un passo. Portando avanti le istanze dal basso. Sì, il basso. Quello da cui vengo io. Quello da cui veniva la mia famiglia. Quello da cui vengono molti miei amici e miei compagni di lotta e tantissime alte persone. È dal basso che partono i sogni, ed è dal basso che le pagine di storia più memorabili sono state scritte. Come quella del mio amato Movimento, che deve continuare a credere in quel meraviglioso sogno di democrazia e ricordarsi così come faccio io che solo dal basso si può guardare in alto”. 

Ceraudo poi conclude: “In questi anni di militanza e in quelli passati a rappresentare le persone nelle istituzioni ho anche maturato esperienza, ho capito tante cose, ho sviluppato tantissime idee e ora ho molte proposte in serbo. Frutto anche di uno sforzo collettivo dei membri della nostra comunità, dei comitati, dei sindacati, dei commercianti, dei lavoratori portuali, delle persone comuni, di tutti coloro schiacciati da una servitù.  È l’unione che fa la forza.

Per questo ho deciso di candidarmi alle prossime elezioni Regionali, perché credo di potere alimentare un sogno che dal basso ci porti in alto. Un sogno di riscossa, un sogno di giustizia e di democrazia. Perché sono convinto di potere cambiare le cose. Di potere unire, quando gli altri mirano a divederci. Uniti saremo irresistibili e cambieremo questo sistema. 

Ve lo prometto, non sarò mai un burocrate: abbraccerò sempre quel megafono che userò sempre per svegliare gli animi e scaldare il cuore, contro ogni sopruso e ingiustizia e lotterò con voi e per voi ogni santissimo giorno”.

Redazione


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