Politica - 04 settembre 2024, 12:32

Elezioni regionali, intervista al candidato presidente Nicola Morra (Uniti per la Costituzione): “Oggi la mafia preferisce la corruzione all’intimidazione”

L’ex senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Parlamentare Antimafia scende in campo sotto l’occhio vigile di Beppe Grillo: “Con lui un buon rapporto, sarà onorato se ci vorrà dare fiducia”

Nicola Morra (Uniti per la Costituzione)

Nicola Morra (Uniti per la Costituzione)

La sua parabola personale e politica è partita da Genova, ha toccato prima la Calabria, poi Roma e ora è pronta per ripartire dalla Liguria.
Nicola Morra, classe ’63, è stato il primo a scendere in campo nella contesa delle elezioni regionali liguri candidandosi a presidente con il simbolo di ‘Uniti per la Costituzione’ il 22 agosto scorso. Attuale consigliere comunale a Vado Ligure, Morra è stato senatore per il Movimento 5 Stelle dal 2013 al 2022 e presidente della Commissione Parlamentare Antimafia dal 2018 al 2022.
Storico amico di Beppe Grillo, è stato espulso dal Movimento il 17 febbraio del 2021 reo di essere stato uno dei 15 senatori a non votare la fiducia al governo Draghi. E si dice che la sua candidatura sia figlia proprio di una mossa dello stesso Grillo per destabilizzare il mondo grillino ligure nelle settimane della possibile scissione con i ‘contiani’. Ipotesi che lui non nega, rivendicando con fierezza i suoi rapporti con il garante del Movimento.
La sua proposta per la Liguria è figlia dell’esperienza nell’Antimafia e affonda le radici nell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto il governo Toti e nelle note ramificazioni malavitose che interessano molti angoli della Liguria.

Lei è stato il primo a scendere in campo in via ufficiale, scelta strategia o un caso?
Né un caso, né strategia. Ho sempre conservato un buon rapporto con Mattia Crucioli e quando si è candidato a Genova ho dato una mano. Ad agosto c’è stata questa accelerazione determinata dalle vicende giudiziarie anche perché non si era ancora sciolto il dubbio sulla data del voto. È stata la volontà di alcuni cittadini liguri e non nascondo che mi arrivano richieste di guidare liste anche altrove per elezioni comunali e regionali perché evidentemente alcuni elettori mi considerano una candidatura per chi ha a cuore trasparenza, legalità e giustizia. I liguri hanno saputo che ho prodotto esposti in Procura a Savona con questioni afferenti le indagini che poi a maggio hanno prodotto le misure cautelari e il terremoto giudiziario. La Liguria, come testimoniano la DIA e Legambiente, è al centro di attività di stampo mafioso assai rilevanti e uno dei problemi più avvertiti dalla cittadinanza è quello della povertà dell’offerta sanitaria pubblica. I cittadini dovrebbero approfondire alcuni filoni di indagine perché la situazione è grave

Cosa l’ha spinta a candidarsi?
È arrivata la richiesta di scendere in campo da parte di amici e cittadini, l’ho fatto a giugno per Vado Ligure perché non lo devo fare per la Liguria? La questione dei due mandati non c’è perché sono stato espulso per non aver votato la fiducia al governo Draghi anche se ora dicono che darla è stato un errore. Attendo ancora da giugno del 2021 le risposte alle controdeduzioni alla mia espulsione dal gruppo parlamentare. Se i cittadini liguri, anche con simpatie politiche diverse, dovessero darci fiducia sarà un motivo in più per incrementare gli sforzi che stiamo facendo. Siamo convinti che destra e sinistra siano etichette che nascondono lo stesso potere, scelte di stampo liberista vengono fatte da tutti e due. Questo fa rabbia, credendo nei valori della nostra Costituzione

Qualcuno dice che la sua candidatura sia una mossa di disturbo di Beppe Grillo nei confronti dell’ala ‘contiana’ del Movimento 5 Stelle…
Continuo ad avere un buon rapporto con Beppe, lo considero da leggere e ascoltare perché tante colte dal suo blog vengono offerte considerazioni che nessun altro in ambito politico offre. Beppe legge, è un curioso e si interessa di questioni per cui la politica italiana è sorda, ma anche lui ha commesso degli errori. Abbiamo deciso di procedere, se poi Beppe o altri vogliono darci fiducia saremo onorati

Da ex presidente della Commissione Parlamentare Antimafia come ha vissuto l’inchiesta per corruzione che ha spazzato via il governo ligure guidato da Giovanni Toti?
Si dimostra che le consorterie criminali, non solo quelle mafiose, oggi preferiscono sempre più il metodo della corruzione al metodo dell’intimidazione. Espone a rischi minori e si dimostra che il riferimento alla comunità dei cittadini di Riesi è esplicito, così come mi ha colpito quella suggestiva intercettazione in cui i siciliani indicavano i calabresi come un modello da emulare per compattezza e coesione, quindi efficacia nella captazione del consenso elettorale. Sappiamo che determinate modalità di accaparramento del voto sono diffuse in molti settori della politica, chiedo ai cittadini che il voto venga dato solo a chi non pressa o non umilia attraverso richieste ripetute che sono forme di condizionamento dell’elettore che deve rimanere libero. L’amministratore mi deve concedere un’autorizzazione di costruire perché ne ho diritto, non per averne un vantaggio. Quando leggo che su sale su yacht per prendere decisioni sulla cosa pubblica e i lascia il cellulare distante…penso che mi è stato insegnato ‘male non fare, paura non avere’. Tutto questo mi fa tristezza. Mi chiedo, poi, l’incremento di ricchezza è stato efficacemente distribuito tra i cittadini o si è registrata una ulteriore concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi?

Cosa non la convince del ‘campo largo’?
È un campo talmente largo che include anche l’altra parte e la dimostrazione è la questione di Italia Viva che, però, non vale solo per loro. Domandiamoci quali forze politiche abbiano governato il paese condividendo responsabilità che sono sotto gli occhi di tutti. Sono stato deluso dall’azione di governo del Movimento 5 Stelle, sono stato molto più soddisfatto degli esiti del Decreto Dignità che aveva permesso che i contratti indeterminati tornassero a crescere superando i nuovi contratti a tempo determinato piuttosto che il Reddito di Cittadinanza che doveva essere una misura per tutelare i fragili, ma doveva essere potentemente accompagnato da misure di politiche attive di occupazione

Qual è la ricetta sua e di Uniti per la Costituzione per la Liguria?
Avviare delle procedure lineari per risolvere alla radice tutti i conflitti di interesse che gravano su soggetti che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica. Mi ha colpito che un presidente dell’Autorità Portuale abbia commesso leggerezze con comportamenti determinati da suoi problemi economici che pare siano stati risolti da imprenditori che usavano queste debolezze per avvantaggiarsi dal punto di vista di partecipazione a gare e appalti. Sulla realtà dei porti bisogna prestare attenzione perché sono oggetto di grande attenzione da parte delle consorterie mafiose e criminali dato che molti beni arrivano da lì

Pietro Zampedroni


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